CARINARO. Manco i signorotti del Medioevo. Il segretario comunale applica la legge per i doppi incarichi pubblici e privati del dirigente dell’ufficio tecnico e il sindaco lo vuole silurare in consiglio comunale

21 Luglio 2023 - 12:35

Un’altra storia incredibile destinata a rimanere probabilmente impunita. Ve la raccontiamo punto per punto e legge per legge. L’ingegnere Vetere dovrebbe restituire dei soldi alle casse comunali, ma siccome le leggi da quelle parti le fanno i politici, via libera all’epurazione in stile repubblica delle banane. In calce all’articolo la richiesta di accesso agli atti presentata dal consigliere comunale Stefano Masi

CARINARO (g.g.) – Che dire: se Comuni, come quello di Carinaro fossero realmente sotto i riflettori delle magistrature, ci sarebbero tante domande da dare intorno alla loro gestione. Quante ne abbiamo già raccontate e quante ne racconteremo ancora. Oggi , nel pomeriggio, si verificherà un fatto molto grave perchè l’allontanamento del segretario comunale voluto fortemente dal sindaco Nicola Affinito è sinistramente conseguente in termini temporali a una contestazione sacrosanta che lo stesso segretario ha formulato ai danni del dirigente dell’ufficio tecnico, alla guida del quale c’è l’ing. Daniele Vetere, già noto alle cronache di #CasertaCe, per aver espletato la gara di via Piave in maniera irregolare. Ricorderanno i lettori che qualche mese fa si parlò dei lavori di via Piave che nonostante fossero finanziati con fondi PNRR, non furono aggiudicati attraverso una stazione appaltante per cosi dire “qualificata”, ma al contrario furono aggiudicati con una procedura gestita in proprio dal Comune di Carinaro, che optò per un criterio ristretto, controllato e discrezionale ad inviti, attraverso il metodo del massimo ribasso il quale portò alla selezione di una ditta che si aggiudicò il lavoro offrendo un

ribasso minimo del 5%, in pieno stile San Marcellino, dove abbiamo raccontato addirittura di ribassi di qualche decimale superiore al 2%. Nonostante gli articoli pubblicati da CasertaCe sui tanti nodi sospetti della gestione dei lavori pubblici di Carinaro il dirigente Daniele Vetere e il sindaco Affinito si salvarono grazie ad una norma ad hoc che il Governo varò in extremis per quei comuni, per così dire, poco attenti alle leggi vigenti
Il Vetere optò per una procedura analoga, stavolta legittimamente essendo l’opera finanziata con un mutuo, quanDoaggiudicò i lavori di riqualificazione del Campo Sportivo, sempre spuntando un ribasso di circa il 5%.
Insomma sfortunato Vetere quando seleziona le ditte da invitare, sfortunato Affinito quando si affida per guidare l’ufficio tecnico a certi ingeneri, prima Ferriello, poi quel Russo che, già scelto ufficialmente, fu arrestato un attimo prima di mettere piede a Carinaro e ora Daniele Vetere. Questa la dovuta premessa di scenario, dovuta introduzione al racconto dei fatti di giornata

L’ing. Daniele Vetere, è dipendete pubblico a tempo pieno svolgendo 18 ore lavorative al Comune di Carinaro e 18 ore presso il Comune di Montecalvo Irpino. Il segretario comunale ha contestato a Daniele Vetere una causa di incompatibilità. Quale?
DLGS 165/2001 Art. 53. Incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi 1. “Resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità dettata dagli articoli 60 e seguenti del testo unico approvato con d.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, salva la deroga prevista dall’articolo 23-bis del presente decreto, nonché, per i rapporti di lavoro a tempo parziale, dall’articolo 6, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 marzo 1989, n. 117 e dagli articoli 57 e seguenti della legge 23 dicembre 1996, n. 662. Restano ferme altresì le disposizioni di cui agli articoli 267, comma 1, 273, 274, 508 nonché 676 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, all’articolo 9, commi 1 e 2, della legge 23 dicembre 1992, n. 498, all’articolo 4, comma 7, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, ed ogni altra successiva modificazione ed integrazione della relativa disciplina.”
“Il Dlgs 165/2001 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) all’art 53 richiama, per chi ricopre il ruolo di dipendente pubblico, le incompatibilità già previste dagli articoli 60 e seguenti del DPR 3 del 1957 (Cd statuto degli impiegati civili dello Stato).”

Scusateci la pedanteria della citazione di tutti questi numeri astrusi della legislazione, ma il fatto è serio e noi di CasertaCe rispettiamo la serietà del problema e riteniamo dunque di dovere essere estremamente decisi nella citazione della cornice e della sostanza normativa.
In estrema sintesi, e senza addentrarsi nelle varie eccezioni, le norme richiamate stabiliscono 2 principi di fondo: 1) I dipendenti pubblici a tempo pieno non possono svolgere attività privata; 2) Gli incarichi extra devono essere autorizzati dal datore di lavoro.
Il segretario comunale, venuto a conoscenza del fatto che l’ing. Vetere svolge regolarmente – e sembra con discreto successo (leggi: “fatturato”) la libera professione ha contestato all’ing. la condizione di incompatibilità che, se non rimossa, porta alla cessazione dell’impiego.
La questione non è certamente di lana caprina in quanto l’aver svolto lavori non autorizzati porta o potrebbe portare l’ing. Vetere a dover versare tutto quanto ha guadagnato nella sua attività nelle casse dell’Ente.
I commi 7 e 7-bis dell’art. 53 del Dlgs 165/2001 infatti stabiliscono quanto segue:

7. I dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall’amministrazione di appartenenza. Ai fini dell’autorizzazione, l’amministrazione verifica l’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interessi. Con riferimento ai professori universitari a tempo pieno, gli statuti o i regolamenti degli atenei disciplinano i criteri e le procedure per il rilascio dell’autorizzazione nei casi previsti dal presente decreto. In caso di inosservanza del divieto, salve le più gravi sanzioni e ferma restando la responsabilità disciplinare, il compenso dovuto per le prestazioni eventualmente svolte deve essere versato, a cura dell’erogante o, in difetto, del percettore, nel conto dell’entrata del bilancio dell’amministrazione di appartenenza del dipendente per essere destinato ad incremento del fondo di produttività o di fondi equivalenti.


7-bis. L’omissione del versamento del compenso da parte del dipendente pubblico indebito percettore costituisce ipotesi di responsabilità erariale soggetta alla giurisdizione della Corte dei conti.


Ora rispetto a questo procedimento di contestazione attivato dal Segretario il Sindaco cosa fa?
Per oggi venerdì 21 luglio a partire dalle 15 viene convocato il Consiglio comunale per recedere dalla convenzione di Segreteria che Carinaro aveva con il comune di Succivo. In sostanza Nicola Affinito manda via il Segretario.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI PRESENTATA DAL CONSIGLIERE STEFANO MASI