CASAL DI PRINCIPE. La banda dei tombaroli salvata dalla prescrizione. TUTTI I 24 NOMI

6 Giugno 2019 - 13:10

CASAL DI PRINCIPE-  (TP)  “Salvata” dalla prescrizione la ex banda di tombaroli finita sotto accusa otto anni fa per associazione a delinquere e detenzione illecita di materiale archeologico. L’indagine – denominata operazione “Ro.vi.na.” portò in carcere 5 persone su richiesta del pm della procura di Santa Maria Capua Vetere, 4 persone con  il divieto di dimora nella provincia di Caserta, 2 obblighi di firma e 39 indagati a piede libero –  ieri ha visto scrivere la parola fine con una sentenza  di “prescrizione”.

Le persone coinvolte finite ai domiciliari all’epoca furono: Salvatore Zara di Casale di Principe, Luigi Caterino di Casal di Principe, Filippo Palma di Casal di Principe, Annibale Corvino di Casal di Principe, Giacinto Zumardelli di Acerra.

Invece ebbero l’obbligo di dimora Nicola Verde di Cesa, Mario Luongo di Casal di Principe, Antonio Savastano di Mondragone, Nicola Goglia di Casale.

Obbligo di presentazione per Giuseppe Natale di Casal di Principe, Pietro Iorio di Casale di Principe, Giuseppe Barbera di Bacoli.

Indagati a piede libero, Antonio Manini di Bacoli, Aldo Schiavone di Casal di Principe, Demetrio Ianeca di Roccaferrato e Massimo Ianeca di Roccaferrato, Massimiliano Buonanno di Castelvolturno, Nicola Affinito di Casal di Principe, Giuseppe Lucignano di Pozzuoli, Corvino Gerardo di Casal di Principe, Angelo Cristiano di Marcianise, Pasquale Morgillo di Acerra, Antonio Savastano di Bacoli e Francesco Diana di Casal di Principe.

Ieri per tutti il tribunale ha dichiarato la prescrizione così come chiesto dai difensori: Lino Mascia, Alessandro Diana, Federico Simoncelli.

L’inchiesta, ha comunque permesso il recupero di 633 reperti archeologici, per un valore di circa un milione di euro.