CASAPESENNA. Il Puc dei De Rosa illegale e vergognoso. I ricorrenti al Tar sgamano una concessione edilizia dopo 9 mesi e chiedono al neo-dirigente la revoca del Puc

14 Maggio 2024 - 13:46

Eduardo Cotugno si è insediato da poco con articolo 110 del Tuel. Chissà se conosce l’incredibile storia del Puc che ha determinato un’acquisizione di atti ad opera dei Carabinieri e una lunga inchiesta giornalistica di Casertace

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CASAPESENNA (G.G.) – Costituirebbe uno sforzo durissimo quanto immeritato per chi come noi lotta contro le cialtronerie che eruttano da ogni poro della politica casertana e dalle sue eradicazioni dentro alle istituzioni.

Di porcherie sui Puc ne abbiamo raccontate tante, ma francamente quanto successo a Casapesenna rappresenta una cosa fuori da ogni immaginazione, peraltro condita dalla presenza di personaggi che se non avessero avuto a che fare già e significativamente col Codice Penale, stiamo parlando del sindaco Marcello De Rosa, provocherebbero solo un sorriso divertito per quella fisiognomica un po’ villica e trasognata, insomma per quella faccia un po’ così che De Rosa si ritrova.

Per cui abbiamo deciso di darvi la possibilità di capire bene questo articolo leggendo quello che pubblicammo nel settembre scorso, in cui raccontavamo passo passo quello che a nostro avviso è il Puc più illegale d’Italia, adornato da fatti tragicomici come quello della osservazione che il sindaco Marcello De Rosa si è auto-approvato in quanto relativa ad una sua proprietà personale.

Fatto sta che da quando i Carabinieri entrarono nel Comune di Casapesenna, ad inizio agosto 2023, guadagnandosi lo sprezzante commento del villico casapellese (“Una perdita di tempo per la Procura e per gli uffici comunali”) e da quando Casertace ha pubblicato le sue inchieste, nessun permesso di costruire (o quasi) è stato più rilasciato.

In poche parole, l’allora dirigente dell’Ufficio Tecnico Andrea Villano, già sindaco di Orta di Atella sciolto per camorra e operante in una comunità in cui lui è uscito dalla porta ed è rientrato sfrontatamente dalla finestra, visto che oggi un altro Andrea Villano, suo cugino diretto, è vicesindaco, assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica di Orta di Atella, con un sindaco (ci pare faccia di cognome Santillo) che politicamente vale quanto una figurina.

Ieri, lunedì, c’è stata una novità: il nuovo dirigente di fresco conio Eduardo Cotugno, assunto ai sensi dell’articolo 110 del Tuel e proveniente dalle cime tempestose dell’Ufficio Tecnico del Comune di Lusciano targato Esposito e Giovanni Zannini, ha firmato un permesso di costruire, precisamente il n.2 del 2024.

Vuol dire che ce n’è stato uno prima, ma probabilmente di importanza minore, che comunque nei prossimi giorni andremo a declinarvi.

Il n.2 è invece una cosa molto seria.

Non sappiamo se Eduardo Cotugno, nel momento in cui ha accettato l’incarico, sia stato correttamente informato del fatto che sul Puc di Casapesenna gravino diversi ricorsi al Tar e un’inchiesta della Procura della Repubblica di Aversa-Napoli Nord.

Se per 9 mesi Villano non ha mosso una penna è perché, evidentemente, sapeva fin troppo bene che continuando ad erogare concessioni edilizie avrebbe creato una condizione di grande pericolosità, soprattutto per se stesso.

Se Marcello De Rosa non ha informato Cotugno, ci hanno pensato in questi giorni i ricorrenti, il cui nome è assolutamente irrilevante perché chi fa il giochino di spostare l’attenzione sul nome e cognome di chi afferma che 1+1=2, provando capziosamente a spostare l’attenzione su un aspetto secondario, ha evidentemente qualche scheletro nell’armadio, dato che 1+1=2 sia che lo affermi Santa Maria Goretti sia che lo affermi Pacciani dalle fiamme dell’Inferno.

Questi sono fatti attinenti alla rozzezza dei personaggi di queste vicende.

Le parti ricorrenti hanno scritto al dirigente responsabile del procedimento per chiedere di attivare il procedimento per l’annullamento del Puc.

In poche parole il permesso di costruire firmato da Cotugno rappresenta lo spunto formale per ricordargli che lui lo ha attribuito in base ad un Puc illegale rispetto al quale deve provvedere affinché venga revocato.

Questo il testo della richiesta a firma dell’avvocato Giuseppe Somma, che è utilissimo anche per comprendere bene quelle che definire delle criticità è un esercizio quasi stilnovista:

AL RESPONSABILE DELL’AREA URBANISTICA ED EDILIZIA DEL COMUNE DI CASAPESENNA, ARCH.

EDUARDO COTUGNO NOMINATO CON DECRETO SINDACALE N. 5 DEL 22 APRILE 2024

E P.C.: AL SUPPORTO AL RUP IN MATERIA URBANISTICA PER LA VERIFICA DELLE PRATICHE

EDILIZIE PENDENTI E/O CHE SARANNO PRESENTATE ALL’UTC, GEOM. NICOLA MATTIELLO

NOMINATO CON DETERMINAZIONE N. 107 DEL 06/03/2024 A FIRMA DEL RESPONSABILE P.T. DELL’

AREA TECNICA

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Facendo seguito al messaggio p.e.c. in allegato, nell’interesse dei sig.ri Antonio Iovine e Orlando

Fontana, già ricorrenti al TAR Campania di Napoli avverso gli atti di approvazione del PUC, con la

presente si chiede al Responsabile dell’Area Urbanistica ed Edilizia, di voler dare impulso al

procedimento di annullamento in autotutela del PUC di Casapesenna approvato con Delibera di

Consiglio Comunale n. 30 del 01 ottobre 2020.

All’uopo occorre meglio evidenziare che nei ricorsi avvero il PUC è stato dedotto che l’art. 47.3

delle NTA (elaborato E. Puc 15) ha costituito un mero espediente, un vuoto simulacro, per

attestare, con tanto di formule sacramentali, che il PUC era stato rielaborato in aderenza alle

plurime prescrizioni della Provincia.

Ma in realtà, come la S.V. avrà modo di verificare, esiste una assoluta coincidenza tra i contenuti

del PUC trasmesso alla Provincia e quello successivamente approvato che, dunque, al di là di

quanto attestato nelle delibere di approvazione, non è mai stato effettivamente rimodulato dall’

UTC per recepire le prescrizioni provinciali.

Ciò stante con la presente comunicazione si chiede alla S.V., in aderenza ai principi di legalità e

nel superiore interesse pubblico, ovvero in discontinuità con le illegittime scelte di pianificazione

urbanistica finora intervenute, di assumere, per quanto di propria competenza, ogni iniziativa

utile ad avviare, ai sensi dell’art. 21 nonies della L. 241/1990, il procedimento di

annullamento in autotutela del PUC approvato, le cui previsioni andranno inevitabilmente a

compromettere una vasta risorsa ambientale intatta con irreversibile antropizzazione di grandi

aree illegittimamente sottratte alla destinazione agricola.

Peraltro, nel contempo, sottraendo ingiustamente i suoli dei ricorrenti alla chiara vocazione

edificatoria residenziale dei luoghi, già impressa dal precedente PRG.

Distinti saluti

Avv. Giuseppe Somma