CASERTA Abbattimento dei pini di via Unità Italiana, inascoltato l’appello di associazioni ambientaliste e movimenti civici casertani

29 Settembre 2021 - 11:44

Lettera di 11 organizzazioni sociali e culturali cittadine al sindaco uscente contro la volontà dell’amministrazione comunale di abbattere gli alberi

 

 

CASERTA (pasman) Affrontiamo la seconda parte (link prima parte) della contestata e rilevante vicenda dell’abbattimento che si prospetta dei 18 pini di via Unità Italiana. Si ricorderà che tale abbattimento è stato deciso dalla giunta comunale con delibera del luglio scorso, venendo considerato indispensabile per l’esecuzione dei lavori da farsi per la riqualificazione del malmesso marciapiede sul quale gli alberi crescono e per l’abbattimento delle sue barriere architettoniche. La questione, in verità, non ha nulla di particolare rispetto alle tante altre in cui il verde cittadino è stato costantemente sacrificato agli interessi del florido partito del cemento cittadino, che ha nel sindaco il suo più solerte esponente. Ma questo caso – come dicemmo la volta scorsa- ci pare abbia un valore particolare, per le tante proteste che ha suscitato in città e che ancora provoca, ma soprattutto perché potrebbe costare molto a Carlo Marino alle imminenti elezioni cittadine, come classica goccia che fa traboccare il vaso. Già abbiamo dato conto, nella prima parte di questo approfondimento, della severa lettera aperta del professore Sergio Tanzarella, non proprio l’ultimo arrivato per la storia civile di questa città, di vera e propria condanna dell’intervento. Riprendiamo oggi il filo del discorso riandando alla partecipata manifestazione di protesta che fu inscenata nell’immediato e che riceveva appena qualche spazio di cronaca, sebbene fatto straordinario ed inusuale per i casertani, generalmente acquiescenti, per il peggiore quietismo, alle decisioni ed alle scelte comunali anche quando rasentano l’aperto abuso.

Negli scatti che seguono, alcuni momenti della  protesta del 10 settembre scorso, contro l’ipotesi di abbattimento dei pini di via Unità Italiana. Tra i manifestanti, i candidati a sindaco Vignola e Giovine, i consiglieri comunali uscenti Naim, Apperti e Fabbrocile ed esponenti dei rispettivi movimenti Caserta Decide, Io Firmo Per Caserta, Per, Speranza per Caserta, VivaCe

Movimenti civici ed associazioni ambientaliste, con alcuni esponenti politici in carica ed i candidati sindaco Vignola di Speranza per Caserta e Giovine di Caserta Decide, si riunivano lungo la strada e davanti al monumento ai caduti, realizzando una sorta di ideale barriera a difesa degli alberi minacciati. I manifestanti, con cartelli e slogan, nell’affermate la loro assoluta contrarietà alla soppressione delle piante secolari, recriminavano non solo che l’abbattimento di esse non fosse per niente necessario, ma che a metterle in salvo si sarebbe speso persino di meno. In conclusione chiedevano un incontro con il sindaco per illustrare le loro ragioni anche tecnicamente fondate.

La missiva delle undici associazioni casertane che protestano per l’abbattimento dei pini

Nell’inerzia del primo cittadino, che da questo orecchio evidentemente pare non sentirci, ci risulta che il presidente della LIPU casertana, a nome di ben altre 11 organizzazioni sociali e culturali cittadine (LIPU, Legambiente, Italia Nostra, Le Piazze del Sapere, GreenCare Caserta, Città Viva, Comitato per il Centro Sociale Ex canapificio, Pax Cristi, Arci ed Arcipelago, Spazio Donna, ,Cittadinanza Attiva, UISP), gli abbia inviata la lettera che pubblichiamo, la quale più esplicita non potrebbe essere, almeno ci pare. A questo momento, quali siano gli sviluppi, non sapremmo dirlo.

La lettera di Italia Nostra

Sta di certo che la sezione del capoluogo di Italia Nostra non ha mancato, nella tradizione del suo attivismo, di diramare anch’essa un suo proprio comunicato stampa, che ugualmente vogliamo pubblicare per la più compiuta informazione dei nostri lettori e che definisce l’abbattimento degli alberi “un atto di inciviltà”.

Il consigliere comunale uscente e ricandidato Francesco Apperti, oltre a dolersi della sorte degli alberi, in un suo intervento sui fatti ha peraltro sollevato una obiezione più che sensata: se i fondi pubblici che sono stati assegnati al comune per l’abolizione delle barriere architettoniche delle strade cittadine – innanzitutto le principali, poiché di maggiore utilizzo –  vengono impegnati in parte cospicua per l’abbattimento degli alberi si malversa e si distrae la spesa. Ma, in pratica, è come se non avesse parlato.

Estrapolata dal progetto di ristrutturazione del marciapiede di via Unità Italiana, la grafica della carreggiata. Come si vede, conserverebbe gli stalli di parcheggio.

E che dire dei riflessi condizionati mostrati anche in questo caso dell’urbanistica comunale, che non vede altro, nel suo orizzonte, che opere edili e laterizi.

A dispetto di tutte le tendenze architettoniche della città dei quindici minuti, della mobilità alternativa, della riqualificazione urbana, delle zone a traffico limitato, ha riprogettato il marciapiede di via Unità Italiana prevedendo esattamente gli stessi stalli di parcheggio, anziché cogliere l’occasione per finalmente abolirli data anche la presenza di parcheggi all’intorno.

Per il prosieguo, per non abusare della pazienza dei lettori, rinviamo alla terza parte. Ma ci sia consentita un’ultima considerazione. E’ vero che durante la campagna elettorale ci si aspetta dai candidati l’enfasi e la propria celebrazione. Ci sta! Come sta facendo Carlo Marino con la sua serie di post grafici dal claim accattivante Caserta#ILFUTUROSIAMONOI  Ma non fino all’impudenza di offendere l’intelligenza dei propri concittadini. Per restare al verde della città, i fatti sono quelli che stiamo cercando di raccontare.

Quello che lei accredita, egregio sindaco, in questo suo post  che abbiamo scelto di pubblicare, ci pare solo finzione: