CASERTA. Alla De Amicis c’è l’amianto. Biondi e Marino chiudono molte classi a tre giorni dall’inizio delle lezioni. Ma i borghesucci di Corso Giannone e Parco Gabriella meritano questo ed altro

10 Settembre 2022 - 17:39

In questo articolo non entriamo nel merito dei motivi che impediscono l’utilizzo di quelle aule sottoposte ai lavori relativi alle coperture ciò perché non conosciamo i dettagli del problema e soprattutto perché questo non è il vero problema. Se il sindaco se ne frega dei diritti dei cittadini, se tratta le famiglie dei bambini, già organizzate sulla data del 13 settembre, nel modo in cui le tratta, possiede solide ragioni per farlo. E le ragioni sono tutte dentro ai numeri riguardanti l’esito delle ultime elezioni comunali, soprattutto nella parte relativa alla distribuzione territoriale dell’affluenza alle urne.

CASERTA – (Gianluigi Guarino)

– ;L’esito delle ultime elezioni comunali, non tanto per quello che, apparentemente, è stato il suo aspetto più importante, cioè la vittoria e la conferma di Carlo Marino alla carica di sindaco, ma soprattutto per come si è strutturato e distribuito il voto, partendo dall’affluenza, spiega perché questo sindaco e il suo vero prosindaco, cioè l’ingegnere delegato a tutto quello
Franco Biondi, si possono permettere il lusso di comunicare tre giorni prima dell’inizio ufficiale dell’anno scolastico che una scuola, per altro tra le più importanti e conosciute della città, la Edmondo De Amicis di Corso Giannone, posizionata ad un passo dal Comune di Caserta, non aprirà i battenti nella data stabilita del 13 settembre ma il 28 settembre, cioè due giorni dopo la smobilitazione dei seggi attivati per le elezioni politiche del 25 settembre.

Più di due settimane di ritardo per centinaia di alunni cioè per quelli che avrebbero dovuto trovar posto in quella parte della De Amicis interessata dai corposi lavori che i lettori di CasertaCe conoscono molto bene, per aver letto i nostri articoli sugli affidamenti e sulle modalità con cui questi cantieri sono stati aperti. Ciò perché, durante i citati lavori, finalizzati alla ristrutturazione delle coperture, rese inagibili dagli eventi atmosferici, sarebbero saltati fuori pezzi di amianto che ricordiamo un tempo veniva tranquillamente utilizzato nelle costruzioni di edifici pubblici e anche di abitazioni private.

Da quanto tempo questo problema era conosciuto dall’ufficio tecnico del Comune di Caserta? I genitori avrebbero meritato quantomeno una spiegazione più dettagliata rispetto a queste tre o quattro righe spicciative, laconiche, della serie abbiamo cose molto più importanti da fare e dunque non fateci perdere troppo tempo con queste sciocchezze.

Ed ecco il tratto di unione tra l’esito delle elezioni comunali e la comunicazione sbrigativa di Biondi e Marino. Loro sanno bene, in parte lo sapevano, ma per l’ esito elettorale se ne sono definitivamente convinti che i casertani, soprattutto quella borghesia dei professionisti, delle classi medie, è totalmente fuori da ogni contesto di espressione e di esposizione di una cittadinanza, non diciamo attiva, ma quantomeno vivente seppur non dotata di significative funzioni vitali.

Questa classe di casertani, rimanendo a casa alle ultime elezioni comunali, scegliendo di astenersi, non ha fatto si che Carlo Marino vincesse le elezioni – questo, paradossalmente, rappresenta il guaio meno importante – ma ha consegnato lo scettro del popolo sovrano ad una struttura di residenza, magmatica e attrezzata culturalmente per comprendere la funzione elettorale, come un’occasione per farsi qualche cazzo proprio o, addirittura per mettere qualche soldo vero nel proprio portafoglio sotto forma di banconota. E se questo, come effettivamente è il popolo sovrano di Caserta, va da sé che Carlo Marino e Franco Biondi se ne fottano delle famiglie del fatto che molte di queste abbiano già organizzato i propri tempi di lavoro, la fondamentale mobilitazione dei nonni, in base ad un anno scolastico regolarmente inaugurato martedì 13 settembre. Per altro la De Amicis é una sorta di scuola emblematica. E’ frequentata dai figli dei residenti in Corso Giannone in via Tescione, del Parco Gabriella, cioè da quella classe borghese che, dati dell’affluenza alla mano, a votare non ci è andata l’anno scorso decidendo in questo modo di consegnare la città, come se si trattasse di una sorta di vitalizio, a Marino e a Biondi ma soprattutto ai professionisti del voto comprato e venduto, a certe famiglie particolarmente attive nel settore della delinquenza più o meno organizzata, al signor Capone junior, che si scambiava il cinque e una stretta di mano calorosa come quella che si scambiano due innamorati, così come abbiamo mostrato a suo tempo nei video della festa post scrutinio.

Dunque, c’azzecca eccome con l’esito elettorale e con la stratificazione territoriale delle cifre di affluenza con la sprezzante modalità con la quale, in una striminzita paginetta, Biondi avverte la dirigente della De Amicis che martedì, cioè tra meno di 72 ore, molte classi di quella scuola rimarranno chiuse e che dunque gli alunni che avrebbero dovuto entrarvi, possono stare a casa fino a tutto il 27 settembre.

Se Caserta fosse stata una città appena normale nella quale il 60 o 70% dei suoi elettori vota in base ad una valutazione, quand’anche minima, quand’anche rudimentale, ma comunque determinante, sull’operato dell’amministrazione comunale in quanto custode e rappresentante del bene comune, col cavolo che Biondi l’avrebbe mandata la sua lettere tre giorni prima dell’inizio delle lezioni e dicendo, in pratica, alla dirigente, “ora sbrigatela tu”.