CASERTA. Altra notizia di reato. Dipendente della Mira Costruzioni, sospettata di essere nel giro degli Zagaria, fotografato nel cantiere di San Clemente due mesi prima della determina di subappalto

25 Marzo 2025 - 14:00

In calce all’articolo tutte le foto, tra cui quella del like posato da Luigi Vitelli, dirigente che dopo 65 giorni autorizzerà i lavori alla società intestata ai Falanga, inquilini della casa intestata al boss

CASERTA (l.v.r.) – Secondo i pm della procura di Santa Maria Capua Vetere che hanno indagato, chiesto e ottenuto l’arresto ai domiciliari, poi revocato, di Massimiliano Marzo, Franco Biondi, Giovanni Natale e altri, al comune di Caserta si compivano affidamenti illegittimi.

Non certo una sorpresa per noi di CasertaCe, che spesso avevamo sollevato dubbi sul rispetto delle norme da parte dell’amministrazione del sindaco Carlo Marino. Ma in quest’occasione, i pubblici ministeri Armando

Bosso e Giacomo Urbano avevano specificato il metodo, poi confluito nell’ordinanza di arresto emessa dalla gip Daniela Vecchiarelli.

LA PROCEDURA MACCHERONI-SOPRA-FORMAGGIO

I cantieri dei lavori iniziavano ben prima che venissero redatte le determine di affidamento da parte dell’Ufficio Tecnico del comune di Caserta. Sarebbe successo, ad esempio, sulla manutenzione degli asili della città, aggiudicati a Gioacchino Rivetti, anch’egli arrestato, della Rima srl, padre di un dipendente proprio dell’Utc.

Detta semplice, tu imprenditore inizia i lavori e non ti preoccupare, le carte le mettiamo a posto dopo noi, politici e amministratori, ovvero, secondo la procura, Biondi, Natale e Marzo.

La situazione di questa indagine è nota: il primo aprile inizierà il processo, che vede imputato anche l’ex vicesindaco Emiliano Casale, lo zanniniano al comune di Caserta. Da quest’inchiesta è partita anche l’indagine della commissione d’accesso dell’amministrazione cittadina, che potrebbe portare all’onta dello scioglimento per infiltrazione criminale (LEGGI IL FOCUS).

Tornando, invece, al modus operandi dei maccheroni sopra al formaggio, ovvero dei lavori iniziati ben prima che esistesse un documento pubblico che li attestasse, dimostrazione, per la procura, degli accordi corruttivi a monte che dominavano (?) al comune di Caserta, abbiamo notato una situazione che se non è identica, va definita quantomeno speculare.

LA MIRA COSTRUZIONI DEGLI INQUILINI DEL BOSS E L’IPOTESI TESTA DI LEGNO

Parliamo dell’ormai famigerato subappalto del 30% (107 mila euro) dei lavori edili da 233 mila euro che il comune di Caserta ha attestato in una determina dell’8 agosto scorso a favore della Mira Costruzioni, come richiesto dalla ditta vincitrice dei lavori per l’impianto sportivo di San Clemente, ovvero il Consorzio Artemide, con sede a Roma, ma guidata dal napoletano – di Villaricca – Michele Pianese.

Per chi si fosse perso le puntate precedenti, la Mira Costruzioni è una società di Casapesenna, con una sede sociale che pare molto simile ad un’indicazione di facciata, situandosi a Milano (CLICCA E LEGGI IL FOCUS), ma che invece è intestata ad un ragazzo appena 21enne, Antonio Falanga, figlio di Ernesto Adriano Falanga, quest’ultimo da qualche ora ufficialmente imputato (LEGGI L’ARTICOLO) perché trovato in possesso di un mitra e nella disponibilità di due bunker nell’abitazione in cui vive con la sua famiglia, a via Einaudi, a Casapesenna, una casa intestata al super boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria.

Ora, considerando che Ernesto Falanga lavora in un caseificio e il figlio ha appena compiuto 21 anni, diventa davvero impossibile non pensare che il giovane non sia il reale proprietario, bensì un prestanome. E il fatto che la famiglia viva in una casa di proprietà degli Zagaria, rende questa ipotesi concreta, verosimile, rispetto ad un interesse di persone vicine alla fazione di Capastorta rispetto ai lavori della Mira Costruzioni.

Chiaramente, il probabile scioglimento del comune di Caserta per infiltrazione camorristica e il subappalto ricevuto dalla Mira Costruzioni per i lavori al campo di baseball a San Clemente sono due storie che in maniera inevitabile vanno a ricongiungersi.

IL SUBAPPALTO: C’E’ QUALCOSA CHE NON VA

Ma c’è un altro fattore che si inserisce in questa vicenda, ovvero l’operazione maccheroni sopra al formaggio di cui abbiamo scritto in precedenza.

Andiamo all’otto agosto 2024. Il dirigente Luigi Vitelli, inizialmente anch’egli indagato nell’inchiesta emersa a giugno, poi “salvatosi” per la depenalizzazione del reato di abuso d’ufficio, scomparso dal codice penale e, ricordiamo, sotto processo per concussione per una vicenda dei tempi in cui lavorava a San Tammaro, firma il documento che autorizza il subappalto a Mira Costruzioni da parte del Consorzio Artemide, come richiesto da quest’ultimo il 4 luglio 2024, una volontà già comunicata al comune di Caserta il 29 di maggio.

Vediamo come funziona il subappalto. L’appaltatore principale – Consorzio Artemide – deve ottenere l’autorizzazione scritta dal committente – il comune di Caserta – prima di subappaltare qualsiasi parte dell’opera. La richiesta di subappalto deve essere presentata prima dell’affidamento e deve contenere informazioni dettagliate sul subappaltatore, sulla parte dell’opera che verrà subappaltata e sui costi.

Il Consorzio Artemide aveva già segnalato, in fase di gara, di voler subappaltare parte dei lavori. E quindi questo requisito c’è. Ora, i due problemi.

Il primo riguarda il fatto che l’amministrazione comunale di Caserta non sarebbe stata avvisata sull’identità della società che sarebbe entrata nel subappalto, come prova la determina che trovate in calce all’articolo, visto che è il rup, Franco Biondi, o il dirigente, al tempo ancora sottoposto dello stesso Biondi, Luigi Vitelli, a chiedere info sulla subappaltatrice, con la nota numero 54070 del 27 maggio 2024. Se l’aggiudicazione definitiva dei lavori è datata 2 aprile 2024, perché il comune di Caserta non sa nulla della ditta che entrerà in subappalto ancora il 27 maggio?

LA GIOIA SU FACEBOOK DI MARZO CON QUELLI DI MIRA CHE GIA’ LAVORANO

A nostro avviso, però, c’è una circostanza ben più grave ed aiutarci a scoprirla non è qualche gola profonda da palazzo Castropignano, bensì un post gioioso dell’assessore Massimiliano Marzo, pubblicato il 4 giugno 2024, ovvero 9 giorni prima del suo arresto e 65 giorni prima dell’autorizzazione al subappalto, ovvero l’unico modo in cui è possibile portare a termine legittimamente la procedura.

Stamani allo stadio del baseball di San Clemente, dove sono iniziati i lavori finanziati nell’ambito PNRR. Un altro cantiere che parte in città. In un luogo simbolo della gloriosa tradizione sportiva, che dopo oltre trenta anni si prepara a “rinascere”. La ditta è già all’opera e gli interventi proseguono a ritmo serrato. I lavori riguarderanno la riqualificazione, l’adeguamento sismico e la rigenerazione dell’impianto. Fatti e non parole ✅

“.

Con questo gioioso post Facebook, un ignaro Massimiliano Marzo dichiarava al mondo intero l’inizio delle attività di cantiere. Abbracci, sorrisi, simpatiche foto con il caschetto da baseball e foto. Diverse foto.

In due di queste si legge che l’impresa aggiudicataria è il Consorzio Artemide di Michele Pianese, mentre la ditta esecutrice è la Omnia Project, con sede a Napoli, legale rappresentante Michele Pianese, non sappiamo se omonimo o trattasi della stessa persona.

Il problema è che nelle foto di rito e in altre successive, si vede un uomo abbracciato vicino a Massimiliano Marzo, forse il direttore del cantiere e diversi operai al lavoro, bardati con dei giubbettini catarifrangenti della Mira Costruzioni.

Come detto, le foto e il post sono datate 4 giugno, ovvero oltre due mesi prima dell’autorizzazione firmata al subappalto in favore di Mira Costruzioni.

E QUEL LIKE CHE INGUAIA LUIGI VITELLI

Che vuol dire tutto ciò? Mira Costruzioni e Omnia Project sono connessi in maniera così stretta che uno vale l’altro sul cantiere? Se così fosse, questa ipotesi verrebbe rinforzata dal fatto che la Mira Costruzioni, impresa appaltatrice di lavori a Villa Literno e a Casapesenna dal consorzio Agrorinasce dell’amministratore delegato Giovanni Allucci, è stata sostituita dal consorzio aggiudicatario, in questo caso il Consorzio Grade, proprio dalla Omnia Project. Quanto è stretto, allora, il rapporto tra queste due ditte?

Veniamo al comune di Caserta. Se l’assessore ai Lavori Pubblici si mette in posa con quelli di Mira, come diavolo fa l’Ufficio Tecnico a non sapere che c’è un subappalto illegittimo? Non è che si era sviluppata una situazione da maccheroni sopra al formaggio già descritta dettagliatamente dalla procura di Santa Maria Capua Vetere?

Cosa ha firmato Luigi Vitelli, un’autorizzazione postuma? Che valore ha l’autorizzazione al subappalto dell’8 agosto se la società intestata ad Antonio Falanga sta sul cantiere almeno dal 4 giugno?

Il dirigente, tra le altre cose, vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri di Caserta, potrà benissimo risponderci che lui, di questa storia, non sapeva nulla. Oltre al fatto che sarebbe una giustifica che, a nostro avviso, dimostrerebbe un certo disinteresse per il lavoro che fa a palazzo Castropignano, c’è anche un pollice a smentirlo. Luigi Vitelli, infatti, forse riconoscendo Massimiliano Marzo, forse riconoscendo quel cantiere, mette like al post del 4 giugno.

LE FOTO, IL POST DI MARZO, LA DETERMINA DELL’OTTO AGOSTO E IL MI PIACE DI VITELLI

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