CASERTA. I playground della vergogna: campi non regolamentari e lavori iniziati prima della determina dirigenziale
9 Luglio 2019 - 17:23
CASERTA (Ruben Romitelli) – Caserta ed il basket, due fili stretti a doppio nodo. Perché la nostra città è sì conosciuta per la sua meravigliosa Reggia, ma, anche, se non soprattutto, per le epiche gesta della sua squadra di pallacanestro. Per comprendere quanto ciò sia vero citiamo Oscar Schmidt, uno finito nella ‘Hall of Fame’ di Springfield, che nel giorno del suo addio al basket, in un discorso intriso di lacrime e commozione, esclamò: “quando sono arrivato nessuno conosceva questa piccola città. Quando sono andato via tutto il mondo conosceva il nome di Caserta”.
Basta questo per far comprendere come il tessuto sociale e sportivo della città debba molto allo sport della palla a spicchi. Ed è proprio per questo motivo che, ancor di più, il sentimento della rabbia, misto a quello dello sgomento, dell’assuefazione e della rassegnazione, fuoriescono veementi dal cuore e dagli occhi di chi ha potuto ‘ammirare’ lo scempio combinato dal Comune di Caserta nei nuovi playground di Parco degli Aranci, realizzati grazie ai fondi arrivati per le universiadi.
Un playground realizzato utilizzando il vecchio regolamento quasi ci si trovasse nel 2009, e non nel 2019, come si può osservare dalle foto: linea dei tre punti a 6,25m e non a 6,75m, area trapezioidale e non rettangolare, smile sotto il canestro che è improvvisamente diventato un cerchio, una evidente ‘licenza artistica’ presa dagli operai.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
Ciò che ci stupisce è che, quando con la delibera n.78 dell’11/06/2019 (che trovate in calce), è stato approvato il progetto per la costruzione del campetto, era presente anche l’Assessore agli eventi Emiliano
È proprio questo che ci fa storcere il naso dinanzi alla classe politica attuale, di cui Casale è solo uno dei tanti esempi: se si tratta di res privata le cose vengono fatte sempre seguendo i criteri giusti; quando si ha a che fare con la res publica la soglia di attenzione scende repentinamente, quasi come se fosse una res nullius.
Perché non rendersi conto di un tale macroscopico errore ha dell’irreale. Come se ad esempio lei, assessore, acquistasse una vettura, magari una Stelvio, e gliela fornissero senza aria condizionata. Insomma, la macchina la può guidare lo stesso, così come i ragazzini potranno giocare comunque, ma farlo senza aria condizionata (leggi campo regolamentare) non è lo stesso. Anche perché quella macchina l’ha pagata, così come noi contribuenti quel campo l’abbiamo pagato.
Ma non è questo il primo errore in materia visto che se ci si reca ai campi di Via Borsellino (quelli realizzati dal supermercato LIDL che in quell’area aveva l’obbligo di costruire delle strutture ricreative per la città) ci si rende conto che il canestro è più alto di 10cm.
Finisce qui la saga del ridicolo legata ai playground di Parco degli Aranci? No, purtroppo no.
Infatti mentre il 21/06 il festante consigliere comunale Andrea Boccagna si fotografava sul sito dei lavori annunciando “finalmente!!!!” (cit.) il loro inizio, spulciando l’albo pretorio comunale si scopre che la determina dirigenziale (che trovate in calce) che affida i lavori alla ditta Pratika Edile S.r.l.s. arreca come data il 28/06. Ma le universiadi stavano per iniziare e bastava già il Pinto non terminato per accumulare una discreta figuraccia (eufemismo), per cui chissenefrega.
Va detto che, essendo questo, tanto per cambiare, un affidamento diretto, l’amministrazione comunale potrebbe avere anche anticipato con un fax o una PEC la richiesta alla ditta di iniziare lavori nelle more del perfezionamento della determina dirigenziale.
Ma innanzitutto non è detto che ciò sia stato fatto.
In secondo luogo, qualora tale pec/fax mancasse, a che titolo l’azienda ha iniziato i lavori senza averne l’affidamento? Si tratterebbe, in tal caso, di lavori effettuati abusivamente.
In pieno stile ‘made in Comune di Caserta’.