CASERTA. IL BALLOTTAGGIO. Quello di Giovine è stato anche un successo personale. Attenzione ai signori delle preferenze dello Sprar: per lui arriva il bivio

7 Ottobre 2021 - 21:00

Alla fine le strade sono due: scegliere se voler rispondere alla richiesta di cambiamento, voler portare le istanze di tutti coloro che l’hanno votato, compresi i mille che non hanno scelto di non preferire le sue liste, e quindi sbarrare la porta ad un accordo con Carlo Marino, oppure legarsi ad un centro-sinistra che non ha nulla di sinistra e anche poco di centro, cioè quello di un sindaco e un candidato che solo pochi anni fa guidava la campagna elettorale di Nicola Cosentino, non esattamente il simbolo del marxismo

CASERTA (g.g. e l.v.r.) – Chissà se alla fine c’è una vocina mefistofelica rimbombante nella mente di Raffaele Giovine che sussurra frasi del tipo: “Perché no? Perché non allearsi con uno dei responsabili dei danni di Caserta? Perché non chiudere un accordo con chi vuole Biodigestore?“. La domanda ce la siamo posti dopo una incessante borbottio che riguarda proprio il candidato sindaco di Caserta Decide e Viva Ce, capace di portare – soprattutto con la prima lista – un buon risultato, contattato da Carlo Marino (o da chi per esso) con l’offerta di un posto come assessore in giunta, in modo tale da creare spazio per la prima arrivata tra i candidati nella coalizione di Giovine, Virginia Anna Crovella.

La domanda, come detto, c’è venuta in queste ore e dobbiamo ammettere non è stata del tutto tranquillizzante la risposta dello stesso Giovine, che ha dichiarato di non aver ricevuto nessun offerta di un assessorato o di un accordo con il sindaco Carlo Marino, ma non ha chiuso neanche la porta all’eventualità di un accordo, spiegando come stia ancora ascoltando candidati e iscritti.

Il preambolo è andato, ora partiamo da un fatto certo: a 27 anni è anche giusto lasciare a Giovine il beneficio del dubbio, l’impressione che abbiamo, però, è che si stia compiendo un errore nel non allontanarsi immediatamente dall’idea di un apparentamento, di un accordo con il candidato sindaco del centrosinistra.

I motivi, volendo, sono diversi. Il primo pensiero che infatti ci viene è quello relativo al Biodigestore, che Giovine e i suoi hanno fortemente criticato e osteggiato, passando poi anche alla gestione del denaro e degli appalti pubblici e alla dismissione delle cave. Tutti argomenti sui quali Carlo Marino e i suoi e Raffaele Giovine e i suoi sono praticamente distanti anni luce, almeno da quello che emerge dalle dichiarazioni e dagli atti che il sindaco ha compiuto in questi anni. Il biodigestore Marino l’ha proposto, Giovine l’ha criticato aspramente. Le cave Marino le ha lasciate attive, Giovine parla di una chiusura immediata.

Andando un po’ sulla diamina politica, provandoci quantomeno, il punto centrale è che a 27 anni Giovine può diventare l’elemento principale, il nucleo di un’opposizione vera, reale al modo clientelare di gestire la cosa pubblica che negli ultimi vent’anni ha imperato a Caserta. E se alla prima vittoria, al primo risultato importante della tua carriera politica decidi di accordarti con chi ha provocato il disfacimento del capoluogo e quindi, in qualche modo, anche il tuo successo politico, inevitabilmente la credibilità la perdi, vedendola volare via come un soffio di vento. Il rischio concreto, in questo modo, è quello di fare la fine di Speranza per Caserta, che dopo 10 anni di opposizione purtroppo blanda ha visto il suo elettorato divorato dalla ventata di novità portata dallo stesso Giovine.

Per questo motivo, non chiudere la porta a Marino, secondo noi, è un errore gravissimo. Ma ancora tempo per rimediare c’è.

Non vorremmo che a spingere per un accordo possano essere gli interessi del Centro Sociale Ex Canapificio. Infatti, due dei migliori candidati dopo lo spoglio, Vincenzo Fiano con 380 voti e Virginia Anna Crovella con 459 preferenze, sono membri attivi del centro, indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa proprio nella gestione del centro in una brutta storia di accuse e minacce con un ex membro dello staff. Venendo al sunto della storia: il centro sociale fa parte la rete nazionale del gli Sprar, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (adesso si chiama SIPROIMI) e per anni ha svolto il proprio lavoro a carattere sociale, con quell’obiettivo meritevole di plauso dell’aiutare gli le fasce fragili della società, presso la sede dell’Ex Canapificio di viale Elittico. Pochi mesi fa, in piena campagna elettorale, al Comitato per il Centro Sociale è stato poi affidato l’immobile in viale Beneduce ex Onmi, dopo il sequestro dello stabile nel 2019 e le proteste degli attivisti.

Non potendo entrare nel merito di tutto il racconto legato proprio all’Ex Canapificio, non diciamo niente di particolare quando parliamo dei rapporti tra il comune di Caserta, l’amministrazione Marino e le donne e gli uomini che operano per il centro sociale. Rapporto chiaramente istituzionale, legato al servizio di assistenza ai migranti, ma pur sempre di un rapporto si tratta. E se pochi mesi fa il comune di Caserta ha deliberato il via libera per la nuova sede per il centro sociale, questo vuol dire che esiste un dialogo, forse degli spazi di manovra per un eventuale accordi tra i candidati dell’Ex Canapificio e la coalizione Marino. Come non è una bestemmia (e sarebbe fuori luogo) scrivere che nel rapporto tra il comune e l’Ex Canapificio possiamo inserire anche Don Antonello Giannotti, coordinatore della Caritas Diocesana. In molti, infatti, ricordano bene, come scrisse anche CasertaCe, la storia dell’affitto ad alcuni migranti, poi abortito per la reazione dei residenti, di appartamenti al centro di Caserta.

Tutto questo per arrivare al punto della questione. Giovine ha preso quasi 1100 voti in più alle liste a lui collegato, 3288 preferenze per il candidato, con 2203 del totale delle liste. Evidentemente, quindi, nonostante l’ottimo risultato di Crovella e Fiano, le ics messe a favore di Giovine sindaco non sono legati semplicemente al Canapificio, bensì a una politica sul territorio fatta bene dai candidati e dagli attivisti legati al 27enne.

E allora Giovine è un bivio: scegliere se voler rispondere alla richiesta di cambiamento, voler portare le istanze di tutti coloro che l’hanno votato, compresi i mille che non hanno scelto di non preferire le sue liste, oppure legarsi ad un centro-sinistra che non ha nulla di sinistra e anche poco di centro, cioè quello di Carlo Marino, che solo pochi anni fa guidava la campagna elettorale di Nicola Cosentino, non esattamente il simbolo del marxismo. È questa la decisione che dovrà prendere Raffaele Giovine in questi giorni e domani probabilmente sapremo già la risposta. Speriamo che quella vocina mefistofelica che potrebbe prodursi nella sua mente non faccia danni irreparabili.