CASERTA. L’OMICIDIO DI VIA VICO. Chiesti 23 anni di carcere per il presunto assassino di Gennaro Leone

10 Gennaio 2023 - 16:37

Stamattina la requisitoria del pm e la richiesta di condanna. Già domani i giudici della Corte d’Assise si ritireranno in camera di consiglio per emettere la sentenza.

SANTA MARIA CAPUA VETERE Ventitrè anni di carcere: questa la condanna chiesta dal pubblico ministero per Gabriel Ippolito, accusato dell’omicidio di Gennaro Leone, il giovane pugile di San Marco Evangelista morto il 28 agosto del 2021. L’accusa, in base all’articolo 62bis, ha ritenuto di dover applicare le attenuanti generiche nella sua richiesta di pena per il giovane di Caivano che sferrò due fendenti al coetaneo, uno dei quali mortale all’arteria inguinale, dopo una rissa in via Vico, a Caserta. Stamattina, dopo la requisitoria, la corte ha ascoltato anche le discussioni degli avvocati di parte civile Alfredo Plini e Alberto Tartaglione, che rappresentano i genitori ed i fratelli di Gennaro Leone, oltre che del legale rappresentante il Comune di Caserta, anch’esso costituitosi parte civile. Già domani mattina la corte, dopo le discussioni dei difensori di Ippolito, si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza.

Gabriel Ippolito, ricordiamo, è in cella da oltre 16 mesi e, forse ravveduto, nel corso dell’udienza tenutasi a dicembre scorso dinanzi alla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Roberto

Donatiello, rese dichiarazioni spontanee e, per la prima volta, chiese scusa alla famiglia di Gennaro. La difesa di Ippolito, affidata all’avvocato Angelo Raucci, ha cercato nel corso delle udienze dibattimentali di porre l’accento sulle presunte responsabilità dei sanitari. Trasportato in ospedale dopo l’accoltellamento, Gennaro Leone morì tre ore dopo di dissanguamento. Se fossero intervenuti prima – per la difesa – i medici e chirurghi dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta avrebbero potuto salvagli la vita.