CASERTA. Non se ne può più: due ragazze minacciate da parcheggiatori abusivi in Via Giannone. Quando li mandiamo in carcere?

22 Febbraio 2019 - 12:05

CASERTA – Il pagamento per il parcheggio è oramai da tempo il peggior incubo dei cittadini casertani: quando non c’è l’affannosa corsa per la ricerca del parcometro o per il rinnovo del grattino, c’è l’annosa lotta con il parcheggiatore abusivo di turno, che è di fatto il vero padrone della strada.
Infatti, quasi come se ci fosse un turno di orari da ufficio, non appena i regolari ausiliari del traffico terminano il proprio servizio alle 20.30, appaiono i parcheggiatori abusivi, pronti a rimpolpare le proprie tasche. Ne abbiamo scritte di vicende negli ultimi anni, e talvolta abbiamo anche solidarizzato con le autorità, impossibilitate a far rispettare i regolamenti nella pratica visto che la loro unica arma era l’emanazione di una sanzione amministrativa che, nella stragrande maggioranza dei casi, cadeva nel nulla dato che il soggetto multato risultata essere nullatenente. Insomma, l’abusivo di turno prendeva la sanzione, la arrotolava, e la gettava nel cestino dopo due secondi.
Ma utilizziamo l’imperfetto: era così, ora non lo è più. Infatti con il D.L. n°311 del 4 Ottobre 2018, il  famoso ‘Decreto Sicurezza’, convertito in legge il 3 Dicembre 2018, è previsto che i parcheggiatori abusivi, qualora recidivi, possano finire in carcere, come stabilito dall’art. 21-sexies della suddetta legge:
Art. 21 – sexies (Disposizioni in materia di parcheggiatori abusivi) . — 1. Il comma 15 -bis dell’articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, è sostituito dal seguente: “15 -bis . Salvo che il fatto costituisca reato, coloro che esercitano senza autorizzazione, anche avvalendosi di altre persone, ovvero determinano altri ad esercitare senza autorizzazione l’attività di parcheggiatore o guardiamacchine sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 771 ad euro 3.101. Se

nell’attività sono impiegati minori, o se il soggetto è già stato sanzionato per la medesima violazione con provvedimento definitivo, si applica la pena dell’arresto da sei mesi a un anno e dell’ammenda da 2.000 a 7.000 euro. È sempre disposta la confisca delle somme percepite, secondo le modalità indicate al titolo VI, capo I, sezione II” ».
Ma veniamo a ciò che è successo ieri: due soggetti, uno sui 35/40 anni ed uno più anziano, hanno avvicinato due ragazze per la solita richiesta di “una cosa a piacere” da versare per il parcheggio. A piacere, ma non tanto, visto che la tariffa prestabilita è risultata essere di 2€. Richiesta che si è dimezzata dopo il diniego da parte delle ragazze per poi trasformarsi nel ‘must’ della categoria: “fateci prendere almeno un caffè”. A furia di caffè richiesti i parcheggiatori abusivi dovrebbero essere tutti cardiopatici ed i proprietari dei bar di Caserta dovrebbero possedere un patrimonio almeno pari, se non superiore, a quello di Bill Gates.
Le due ragazze, palesemente indispettite, rifiutando anche questa richiesta, si sono sentite rispondere dagli abusivi che loro “sono lì per evitare che qualcuno possa danneggiare l’auto”, malcelata intimidazione che sottende la minaccia di possibili ritorsioni alla vettura. Dover essere minacciati per poter stazionare la propria auto non è più tollerabile, anche perché tale fenomeno criminale avviene alla luce del sole.
Uno stesso episodio, non più di un mese fa, è accaduto sempre in via Giannone e sempre con i medesimi soggetti, che si sono allontanati solo dopo che il ragazzo minacciato ha preso il telefono per chiamare il 112 chiedendo l’intervento di una volante che, tanto per cambiare, non è mai arrivata.
Chiediamo ancora una volta al Sindaco ed alle autorità competenti di monitorare una situazione che sta diventando sempre più grottesca. Qualora non sappiano dove andare a ricercare questi soggetti possiamo fare noi una breve mappatura: nel weekend basta transitare con l’auto in Via Giannone, Piazza Vanvitelli, Viale Dohuet, Via Battisti, Piazza Matteotti, Piazza Cattaneo, Via G. M. Bosco, Via Verdi, Via Unità Italiana, per trovare abusivi. Sono sempre gli stessi: ognuno ha la sua zona di competenza, quasi si fossero suddivisi la città. Come se questa fosse loro. I cittadini casertani li conoscono talmente bene che potrebbero farne un immediato identikit: c’è il virgulto, spesso minaccioso, di Via Battisti, ed il ragazzo con il cappellino di Via G. M. Bosco.
Ed allora ci chiediamo: ma se tutti sanno dove si trovano e chi siano i soggetti che delinquono, come è possibile che non lo sappiano le autorità?
Certo, questo è un fenomeno di poco conto rispetto ai tanti problemi di natura criminale che ci sono sul nostro territorio, ma è una di quelle cose che toglie serenità ai cittadini, li fa sentire vessati, li fa sentire abbandonati dalle istituzioni.
È arrivato il momento di prendersi cura dei casertani.

Nell’allegato, a pag. 66, è possibile trovare il dispositivo di legge: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2018/12/03/281/sg/pdf