CASERTA patria d’arte e di cultura? Il Teatro Romano di TEANO non si può visitare perché manca ancora la messa in sicurezza e “il direttore è in ferie”

21 Agosto 2019 - 17:10

TEANO (Maria Concetta Varletta) – Metti un giorno d’agosto. Sei rimasto in città, sei libero dal lavoro e non hai voglia di trascorrere la giornata chiuso tra quattro mura. Decidi, dunque, di sfidare il caldo e uscire, partendo alla volta di un posto, non molto distante da casa, che hai sempre desiderato visitare.

Durante l’anno è sempre difficile trovare il tempo per fare delle gite fuori porta, eppure esistono bellezze intorno a noi che aspettano solo di essere scoperte.

La provincia di Caserta (al netto della Reggia e dell’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, che non necessitano di presentazioni) è disseminato di siti a dir poco degni di essere meglio valorizzati. Un patrimonio d’arte poco conosciuta ed esplorata.

Metti, dunque, un giorno d’agosto, quello di ieri per la precisione: martedì 20.

Decidi che è finalmente giunto il momento di raggiungere Teano per visitare il Teatro Romano.

Fai qualche ricerca sul web per capire quali siano gli orari di apertura, magari c’è bisogno di prenotare la visita; l’oracolo di Google ti rimanda subito all’impietosa piattaforma di Tripadvisor, le cui recenti recensioni ti mettono in allarme.

Nonostante il sito ufficiale del Polo Museale della Campania (Mibac) informi i visitatori che “Il Teatro, dal 1 novembre 2018, è visitabile con le seguenti modalità (…)“, alcune persone avvertono che hanno trovato il sito chiuso per “lavori in corso“.

A quel punto sei confuso. Saranno finiti questi lavori o corro il rischio di arrivare a Teano e trovar chiuso? Una bella telefonata, alla vecchia maniera, servirà a fugare ogni dubbio.

Il numero è sul sito. Il telefono squilla a lungo senza alcuna risposta, sei lì lì per mettere giù rassegnato quando sorprendentemente una voce femminile si palesa dall’altro capo: “Pronto?”

Forse non sono in molti a telefonare, ti viene da pensare.

Chiedi, dunque, informazioni sulla visita al Teatro Romano di Teano. L’impiegata, evidentemente colta alla sprovvista da una tale richiesta, risponde tentennate che sì, il Teatro è aperto, ma poi ci ripensa e domanda sottovoce a qualcuno vicino a lei “…ma il Teatro si può visitare?“, e qui la delusione: no, si è sbagliata, effettivamente non si può visitare, è chiuso per “lavori di messa in sicurezza”.

Gentilmente, poi, ti spiega che se ci fosse stato il direttore del Polo Museale (Antonio Salerno, ndr) lui avrebbe aperto i cancelli e condotto personalmente la visita, ma purtroppo “il direttore è in ferie e i custodi questa responsabilità non se la prendono”.

Così è nato e morto in dieci minuti di un pomeriggio di agosto il proposito di visitare il Teatro Romano di Teano, non un sito archeologico qualsiasi, non solo una testimonianza dell’antica Teanum Sidicinum, ma un unicum tra i teatri romani, il più antico edificio da spettacolo interamente costruito su volte (leggi).

Un sito eccezionale che, negli ultimi anni, è stato più chiuso che aperto, e che, lamentano i visitatori che hanno avuto il piacere di entrarvi, è abbandonato all’incuria e degradato.

Così ci presentiamo al mondo. Chiediamoci quanto questo sia accettabile.