CASERTA SADOMASO. Il Comune ha avuto tre mesi a disposizione e quando va ad aprire il cantiere ad un passo da Corso Giannone? Nel giorno di ripresa dell’attività scolastica

11 Gennaio 2021 - 15:04

E’ partito stamattina, così come ha annunciato, chissà perchè in maniera trionfale, dato che negli anni 50 e a Casal di Principe si asfaltavano le strade per prendere i voti, in un post il cui contenuto pubblichiamo integralmente in calce all’articolo

 

CASERTA(g.g.) In qualche circostanza, abbiamo scritto articoli in cui sostenevamo di aver notato, al di là dello sfascio totale finanche nella gestione ordinaria dell’amministrazione della città di Caserta, l’esercizio di una sorta di sadismo, spesso praticato nei confronti di una popolazione indigena, che, d’altronde, più la tratti male e più ti vota.

E ti vota in maniera stabile più la prendi a pesci in faccia, più le propini ogni mattina un vero e proprio percorso di guerra, tra strade distrutte, parcheggio selvaggio, monnezza nelle strade, anche se, a pensarci bene, quelli che parcheggiano sono ugualmente cittadini, e allora si capisce meglio il tutto.

Insomma una felicissima e soddisfacente intesa sadomaso tra “il tipo casertano” e la politica di (s)governo.

In poche parole, se l’inadempienza è diventata, pardon, è e basta (qui ci sarebbe da fare un discorso lungo) una sorta di abitudine, a cui nessuno fa caso e rispetto alla quale non si intravedono neppure segni remoti del manifestarsi di una coscienza dell’indignazione, cioè di una roba che appartiene al programma di prima elementare della democrazia della cittadinanza,  allora, per far capire fino a che punto quelli del Comune siamo canaglie felici di esserlo, si inventano qualcosa, perchè tutti possano effettivamente affermare, esclamare “che schifo quest’amministrazione, che schifo questo sindaco!“, frase che, aggiungiamo noi, in questo posto malato è, di solito, il viatico affinchè la persona in protesta (avete notato, stiamo evitando accuratamente di usare la parola “cittadino”) vada a votare quelli, che in un certo momento o in più momenti, ha maledetto.

Per cui, se l’Amministrazione di Carlo Marino è uno schifo, e lo è, sul piano dell’asserzione, per la magna pars dei casertani, poi ti piomba nella tua casa un Mimmo Guida, un Nicola Garofalo, un Biagio Esposito, un Andrea Biccagna qualsuasi e il cittadino “smadonnante” viene messo sugli attenti, avendo, evidentemente, chiesto favori anche per farsi fare un semplice certificato di residenza. A quel punto, termina l’indignazione, anche perchè, al primo turno di ogni elezione comunale, si risolve sempre in un voto che, nell’80% delle sue espressioni, si concentra esclusivamente sul rapporto clientelare che c’è tra l’elettore ed il soggetto che gli ha fatto il certificato di residenza, a prescindere da dove questi si vada a collocare e rimuovendo totalmente il discrimine politico, che dovrebbe essere la principale ragion d’essere di un volto normale, rappresentato dall’identità del candidato sindaco.

Quando abbiamo fatto questi ragionamenti, in passato, albergando in noi un anticorpo liberale che altro che quelli per il Covid, perchè veramente d’acciaio, un gigantesco punto interrogativo, ci siamo chiesti se esageravamo in quelle analisi, in quelle lettura radicale degli eventi che magari ipervalutavano  situazioni che si erano configurati in una certa maniera, ma  non in conseguenza, come invece sostenevano noi, di una determinazione di una volontà premeditata e luciferina dell’amministrazione comunale.

Quelli che parlano bene, la definirebbero eterogenesi dei fini: cioè, tu fai una cosa con un obiettivo e quella cosa ne determina un altro diverso e non voluto dall’attore.

Lunedì 11 gennaio ore 8: parte il calendario scolastico di Nostro Signore della Tuttologia, Vincenzo De Luca, che prevede la riapertura delle scuole materne e delle prime due classi delle scuole elementari, noi le chiamiamo ancora così, perchè con questa storia di primaria e secondaria non si capisce un tubo.

Uno dei plessi scolastici cardinali, cruciali, nodali della città di Caserta, ospitanti Materne ed Elementari, è proprio quello che insiste in Corso Giannone.

Ora, se non si trattasse di Caserta, uno sarebbe portato a pensare che con le scuole chiuse da quasi tre mesi, il Comune avrebbe potuto tranquillamente scegliere “una s,chifezza” di altra giornata utile per svolgere i lavori di rifacimento del manto stradale di via San Pietro, prospiciente a Corso Giannone ed area di passaggio fondamentale per tutti quelli che accompagnano i propri figli a scuola che nel caso di una materna, di una prima o di una seconda elementare, equivale al 100% dei genitori, dei nonni, degli zii eccetera.

Si dirà: avendo Marino una idea della politica anni 50 (magariiii fosse così, considerando i giganti che la popolavano) ritiene, probabilmente non a torto visto il livello culturale di questa città, che come neppure più di fa nel mio paesello di 2.500 anime, asfaltando le strade pochi mesi prima delle elezioni, si prendono i voti.

Carlo Marino potrebbe domandare a suo suocero, l’avvocato Delio Iorio, o a sua cognato, l’avvocato Iorio come si chiama lui, il modo con cui funzionavano le cose a Casal di Principe, anche  nel primo decennio di questo secolo: c’erano delle ditte private, senza fare i nomi, Sergio Orsi tra le più attive al riguardo,, che, nella settimana precedente alle elezioni comunali, si mettevano ad asfaltare anche le strade pubbliche a proprie spese.

L’intervento in via San Pietro non è la stessa cosa, ma il meccanismo mentale e il format culturale sono sicuramente i medesimi.

I consoli Carlo Marino e Franco Biondi potrebbero obiettare che le risorse sono arrivate adesso, che la procedura amministrativa si è completata nei giorni scorsi e dunque, l’unico giorno utile per aprire il cantiere fosse questo.

Beh, i casertani, visto come votano, sono coglioni di talento e di ingegno, però, magari coglionati ogni giorno potrebbe dare pure un po’ fastidio a chi non “si è messo” definitivamente sotto ai piedi la propria dignità. Non c’è, infatti, un solo motivo che sia uno, di natura tecnica, che vincolasse la partenza del cantiere alla cifra di calendario della giornata odierna. E allora, anche quel dubbio, quel punto interrogativo che incombeva sulla nostra testa di liberali  sull’eterogenesi dei fini, ci abbandona: questi veramente si divertono alle spalle dei casertani. Ma i casertani masochisti questo vogliono, perché, tutto sommato, trovano nel proprio tessuto culturale e cerebrale, ragioni e, aggiungiamo come nostra valutazione, disvalori sufficienti (il certificato di residenza) .per considerare totalmente irrilevanti cose come questa del cantiere di via San Pietro.

Tanto trascurabili, da non essere degne nemmeno di essere dibattute in un contesto democratico, anche solo scolasticamente attivato, di una normale dialettica.

QUI SOTTO IL POST DEL COMUNE DI CASERTA