Dossier di Stefano Graziano contro Rosaria Capacchione. Ne ha parlato al processo Anthony Acconcia

2 Aprile 2019 - 11:00

CASERTA (red.cro.) – Politica e imprenditoria s’intrecciano nel processo a carico di Carmine Sorbo (ex dirigente comunale di Caserta) e Salvatore Capacchione, fratello della giornalista ed ex senatrice del Pd Rosaria. Al centro della diatriba il permesso a costruire per la realizzazione di 304 alloggi nella zona Saint Gobain. La procura di Santa Maria Capua Vetere denuncia una violazione degli strumenti di pianificazione urbanistica di carattere generale come il Piano regolatore comunale e il Piano del Consorzio Asidella Provincia di Caserta e l’illegittimità dell’atto, per la non competenza in materia di Sorbo.

La politica arriva nelle aule del tribunale con le dichiarazioni di Capacchione e dell’ex direttore generale dell’Asi Anthony Acconcia. L’imprenditore ha raccontato ai giudici che dopo l’ingresso della sorella Rosaria a Palazzo Madama, qualcuno avrebbe tramato contro di lei, con un “dossier a mio carico per colpire lei“.

Acconcia ha così riferito in aula in merito ad un incontro del gennaio 2017: “Mi avvicinò Capacchione e mi chiese se su ordine di Stefano Graziano avessi preparato un dossier su di lui per colpire la sorella. Sapevo che tra Graziano e Rosaria Capacchione c’era stato astio e solo un mese prima avevo fornito alla Procura tutti gli atti che mi erano stati richiesti su questa concessione edilizia. Ed allora ho fatto due più due“.

Nel corso dell’udienza – celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Roberto Donatiello del tribunale di Santa Maria Capua Vetere – sono stati ascoltati anche un militare dei carabinieri, che ha elencato gli atti acquisiti presso la Regione, la Provincia ed il Comune di Caserta, e la consigliera comunale di Speranza per Caserta Norma Naim dalla cui segnalazione, in veste di presidente della commissione Controllo e Garanzia Atti di Giunta, si è sviluppata l’inchiesta di cui al processo. L’attuale consigliera di opposizione ha spiegato ai giudici come, per una questione di date, il permesso a costruire alla Planta Global di Capacchione, vidimato da Carmine Sorbo, sarebbe da definirsi irregolari perché l’atto firmato il 28 maggio 2015 “è stato rilasciato il giorno prima del decreto con cui il sindaco aveva conferito l’incarico al dirigente Sorbo per l’Housing Sociale, quindi il dirigente ancora non era abilitato a firmare il permesso a costruire“.