CASERTA. Vertice Prefettura, Questura, Comune: nell’ex caserma Sacchi centro di prima accoglienza per i profughi ucraini

14 Marzo 2022 - 18:48

Già iniziati i lavori nell’ex area militare di via San Gennaro a Falciano che ospita gli uffici Anagrafe, Attività produttive e Politiche sociali. Dubbi sulla scelta, probabilmente dettata dall’urgenza

 

 

CASERTA La caserma Sacchi in via San Gennaro a Falciano diventerà uno dei punti di prima accoglienza dei profughi ucraini a Caserta. Venerdì pomeriggio il vertice tra i capi gabinetto della Prefettura, della Questura e, per il Comune, il comandante dei vigili urbani Luigi De Simone. I lavori per attrezzare la struttura, che ospita gli uffici Anagrafe, Politiche sociali e Attività produttive (proprio questi ultimi locali saranno messi a disposizione dei profughi), sono già iniziati stamattina ed a breve nell’ex area militare potranno accedere donne, bambini ed uomini in fuga dal teatro di guerra.

Una soluzione che desta qualche perplessità visto che i locali della Sacchi sono quotidianamente assediati dai cittadini casertani che si recano all’Anagrafe. A questo si aggiunge, poi, il fatto che via San Gennaro, nella piccola frazione di Falciano, non è certo così ampia da permettere un agevole passaggio degli autobus che trasportano i profughi. Non mettiamo in dubbio, ovviamente, che i dirigenti di Prefettura, Questura e Comune abbiano preso in considerazione i pro ed i contro di questa location che, però, pare più una soluzione dettata all’urgenza che non un’opzione vagliata tra altre possibilità di scelta nel capoluogo. In fondo per una prima accoglienza magari sarebbero serviti spazi più ampi, in cui allestire anche un presidio sanitario.

Intanto tra le iniziative che in città si susseguono per coloro che già sono arrivati a Caserta, partiranno mercoledì i laboratori ludico-didattici per i bimbi ucraini. Si tratta di un percorso, aperto ad una fascia d’eta’ compresa tra i 6 e i 14 anni, che consentira’ ai bambini di imparare la lingua, divertendosi. L’iniziativa, in programma nella sede Cidis di corso Trieste, durera’ due mesi. E non sara’ l’unica. Ne seguiranno altre in relazione al numero di richieste pervenute e soprattutto si sta valutando la possibilita’ di attivare in contemporanea un corso di alfabetizzazione per gli adulti che accompagneranno i loro figli. Il laboratorio e’ realizzato nell’ambito del progetto Remi’ (Reti per il contrasto alla violenza sui minori migranti) creato dalla Fondazione Ismu – Iniziative e Studi sulla Multietnicita’ in partenariato con Il Melograno Cbm, Cidis e Cismai e co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno. Gli uffici di corso Trieste sono infatti sede del Centro Remi’, uno spazio di riferimento per i servizi ai minori e alle loro famiglie nel quale operano equipe multidisciplinari che coordinano, tra gli altri, percorsi laboratoriali tematici e sportelli di ascolto. Uno spazio aperto, un luogo di ascolto e di assessment dei bisogni delle famiglie.