I VIDEO MONDRAGONE. CHE PENA: cultura Zannini, il concerto di Granatino organizzato da Santamaria che ha messo il biglietto a 2.50 euro sul terreno lottizzato di Alfredo Campoli

29 Luglio 2025 - 13:35

MONDRAGONE (G.G.) – Apparentemente, la vicenda non è cruciale per il destino di Mondragone.

Tuttavia, a qualche giorno di distanza dal concerto del cantante neomelodico napoletano Ivan Granatino, abbiamo deciso di tornare sulla questione, dopo aver saputo alcuni dettagli importanti.

Giusto per chi non conosce la vicenda – e non ha il tempo di guardare i due video in calce – ricordiamo che l’organizzazione dell’evento è stata curata da un’associazione trasformatasi in comitato organizzatore. Con questo comitato, Granatino e il suo manager avevano firmato un contratto che prevedeva un concerto gratuito, offerto ai cittadini di Mondragone.

Al contrario, all’ingresso dell’evento era presente una biglietteria che imponeva il pagamento obbligatorio di 2,50 euro per assistere al concerto. Granatino non l’ha presa bene e ha dichiarato di non saperne nulla. La sua contestazione riguardava soprattutto il fatto di non aver potuto avvertire i fan, tramite i suoi canali social, che il concerto non sarebbe stato gratuito ma a pagamento. Sul palco, prima di iniziare a cantare, l’ha detto chiaramente e ha aggiunto che, per rispetto del pubblico, avrebbe comunque cantato, dopo aver seriamente pensato di andarsene.

Insomma, una figuraccia da parte degli organizzatori. Ed eccoci a due notizie aggiuntive, che rendono l’accaduto più comprensibile.

L’associazione coinvolta – da quanto siamo venuti a sapere – opera in quella grande vasca di sub-cultura e mentalità “grezza” che, per carità, esiste ovunque, in ogni paese e città. Purtroppo, capita spesso che questa mentalità favorisca l’ascesa politica di soggetti che poi, nelle istituzioni, iniettano ignoranza. E qui ci divertiamo a coniare un termine: coattitudine.

A Mondragone il fenomeno è leggermente diverso, perché in questa città non vige la democrazia della rappresentanza, e dunque la “fascia coatta” non ha la libertà di produrre dalle proprie fila rappresentanti istituzionali.
A Mondragone c’è un solo uomo al comando: Giovanni Zannini, che ha bisogno come il pane della coattitudine, perché questa serve a fare

voti e a impegnarsi in azioni che, per gli interessi di Zannini, sono utilissime. Azioni che nessuna persona appena svezzata in un contesto di minima educazione civica e culturale sarebbe disposta a fare.

Però, se uno ha a disposizione Aldo Santamaria, da spedire ad attivare una contestazione artificiale il giorno della visita di Matteo Salvini a Mondragone – nelle aree degradate abitate da bulgari – e se Santamaria, di fatto smascherato quel famoso pomeriggio, non avverte come problema il fatto di essere stato usato come bravo di Don Rodrigo, allora tu, caro Zannini, lo devi lasciare libero.

Aldo Santamaria, naturalmente, continuerà ad agire secondo il suo solito meccanismo comportamentale, come ha fatto anche nella vicenda del concerto di Granatino. Perché il promotore dell’evento – colui che non ha scritto nel contratto che il concerto sarebbe stato a pagamento – è proprio lui. E ci risulta che porterà lo stesso artista a un evento privato organizzato da uno dei tre o quattro agriturismi della famiglia Sciacca, imparentata con il vicesindaco Marco Pacifico, a Pescopagano, dove si trova la struttura.

E lì, probabilmente, lo screzio sarà ricomposto: Granatino non canterà certo gratis.

Lo accompagnerà proprio Aldo Santamaria, che a sua volta è imparentato con il vicesindaco Pacifico.

Ma il palco della discordia è stato montato su un terreno che – e qui tutto torna – fu lottizzato ai tempi del sindaco Virgilio Pacifico, anch’egli prestanome politico di Zannini. Un terreno appartenente a quell’imprenditore mondragonese che, da quando Zannini è diventato potente, ha stravolto la sua posizione economica e sociale.

Lo diciamo senza scomodare l’indagine pesantissima della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che lo coinvolge. Senza voler citare le banconote da 500, 200, 100 e 50 euro che piovevano copiose da una finestra di Trentola Ducenta, da cui Campoli si approvvigionava di ingenti somme in contanti, vantandosene in auto con la propria accompagnatrice, e portandole chissà a chi.

Campoli, Santamaria, il concerto di Granatino, l’operazione dei 2,50 euro: scriviamo di queste cose da anni su Mondragone. Francamente, non ci interessa classificare o certificare i ruoli personali di questa sorta di caso politico neomelodico.

Vogliamo solo dire che gli anni di Zannini hanno imbarbarito questa città, consegnandone il controllo a soggetti i quali – a prescindere da eventuali responsabilità giudiziarie – hanno issato l’ignoranza al potere.

E per dimostrarlo, i video sono utili, perché le immagini aiutano a comprendere un evento specifico, nato però da un modo di vedere il mondo: quello dei 2,50 euro miserabili, che rappresentano una scelta accattona, come lo stesso artista ha lasciato intendere.

Granatino, alla fine, ha voluto stravincere: ha affermato di essere pronto a tornare a Mondragone per un concerto gratuito, a sue spese, utilizzando il cachet della serata della discordia.

E se Granatino, persona rispettabile che svolge con dignità il proprio lavoro, è riuscito a dare lezioni di comportamento a Santamaria – il quale a sua volta aveva chiesto e ottenuto ospitalità da Alfredo Campoli – allora ci chiediamo: qual è il livello della classe dirigente intermedia?
Perché di questo si tratta: della classe selezionata da Giovanni Zannini per esercitare una porzione del governo del popolo mondragonese.

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