CICLONE ZANNINI. Pressioni politiche e favori a ditte amiche: l’amministrazione Scoglio di Teano travolta dall’indagine. Tutti i nomi dei consiglieri di punta “a disposizione” del mondragonese
6 Ottobre 2024 - 19:50
Al di là degli esiti giudiziario, quelli che emerge dalle intercettazioni, dalle fotografie è dai documenti sequestrati nei mesi scorsi nell’ufficio tecnico pone una questione di coscienza alla parte onesta di una maggioranza che il primo cittadino affermandolo ad alta voce (“Siamo tutti con te”), a un sistema, quello del consigliere regionale Zannini, che oltre ad essere destinato ad essere di nuovo attinto da altre e nuove indagini giudiziarie, ha ridotto Teano al rango di frazione di Mondragone. E tutto questo, solo per dirla all’Aurelio De Laurentis, per questioni di “vil denaro”
TEANO (Gianluigi Guarino) – L’inchiesta della Procura di S. Maria Capua Vetere, piombata su Giovanni Zannini, sull’imprenditore Alfredo Campoli, compare del primo, e sul giro di ditte collegate e amiche, per appalti e incarichi diretti, sottoposti a un intreccio di indebite pressioni, è sembrato un evento destinato a rimanere avulso, inavvertito nella realtà di Teano.
Un venticello, una brezza di mare, che spirava dalla vicina Mondragone e che avrebbe appena solo sfiorato Teano. Così sembrava dalla raccolta delle prime notizie nei primi monti successivi alla ufficializzazione del decreto di perquisizione nei confronti del consigliere regionale di Campoli e compagnia.
E invece, venendo a contatto col decreto ci si è accorti che i lavori e gli appalti, fatti e non fatti, assegnati e non assegnati per mere difficoltà tecniche e sui quali sarebbero coinvolte le influenze politiche (anche bypassando gli Uffici comunali preposti o cercando di farlo) siano in numero e di un’importanza tali da far parlare lecitamente di uno scandalo corruttivo che ha interessato e, anzi, ha travolto i politici di Teano.
Un’inchiesta in grado di far tremare, tramite i consiglieri di punta il «sistema politico Scoglio» e il sindaco stesso quello che si era definito dei «giovani e coraggiosi leoni»
L’ indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha condotto alle perquisizioni tra casa e uffici di Zannini e dei suoi principali interlocutori, infatti, avrebbe interessato in tempi diversi, a vario titolo, con differenti implicazioni, venute alla luce attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche e atti già sequestrati nell’Ufficio tecnico, il consigliere comunale di maggioranza Domenico Laurenza (delegato alla Polizia Municipale, alla sicurezza, all’Agricoltura e alla fiera campionaria e all’ illuminazione pubblica) che avrebbe promesso a Campoli di esercitare pressioni sulla responsabile dell’Area territorio di quel periodo al Comune di Teano, per pilotare gli incarichi a suo favore e, conseguentemente, a favore della Columbus Edil Gest di Alfredo Campoli.
Dalle pagine del decreto è saltato fuori anche il nome del capo del gruppo di maggioranza Massimiliano Stefano (consigliere delegato all’ecologia, alla democrazia partecipata, all’attuazione del programma, alle politiche per l’implementazione degli spazi aggregativi e sociali, alla rigenerazione urbana, alla digitalizzazione, ai rapporti col demanio e al patrimonio) che avrebbe formulato promesse di appoggio a Campoli in tandem con Laurenza.
Olltre ai due politici, i magistrati scrivono anche di un imprenditore di Teano, Marco Melese indicato perché rientrante nella grande rete degli amici degli indagati.
Nell’inchiesta sarebbe citato anche il sindaco di Teano, Giovanni Scoglio, che durante una cena, sempre a Teano, al cospetto della maggior parte degli assessori e dei consiglieri di maggioranza – a dire di Zannini – avrebbe fatto voto di fiducia completa allo stesso onorevole Zannini con frasi epigrafiche pronunciate ad alta voce del tipo: «Siamo tutti con te».
Tra gli appalti che sarebbero caduti sotto la lente, la riqualificazione degli spazi verdi attrezzati e il miglioramento delle reti verdi di connessione in località collina Sant’Antonio, che però il Rup di Teano non sarebbe riuscito ad affidare a Easy Clean e alla Dierre Srl, sempre appartenenti ad Alfredo Campoli, non erano iscritte al Mepa e non avevano i codici Ateco della categoria necessaria.
E ancora, nell’ampia operazione di affidamenti a quel sistema Zannini, governato da quel politico a cui Scoglio aveva detto “siamo tutti con te” rientrava anche la riqualificazione della cosiddetta Isola Ecologica del quartiere Santa Croce (dove l’offerta formulata dopo un sopralluogo irregolare sul posto con gli interessati e travalicando arbitrariamente l’organo tecnico comunale, ammontava a oltre 26mila euro) e pure la riqualificazione dello spazio container con rimozione di rifiuti speciali in località Gradavola, zona di grande pregio archeologico più volte presa di mira da progetti edili di grande impatto orografico, ambientale e visivo. Insomma, siamo di fronte a ipotesi accusatorie di assoluta gravità.
Nell’inchiesta sarebbe finita anche l’opera di potatura e tagli degli alberi a Sant’Antonio, di cui erano state denunciate le assurdità esecutive dal giornale web teanoce.it, appartenente alla famiglia di Casertace.
Quali saranno adesso le ricadute sulla tenuta dell’Amministrazione comunale? Siamo allo stadio di indagini ancora in corso e totalmente aperte. Questo è vero.
Per cui, tutto dipenderà dal grado di etica di ogni singolo consigliere e assessore comunale e dal valore legale e morale che vorranno assegnare a quello di molto grave che già è emerso, dato che queste indagini sono supportate – questo non va dimenticato – da atti già sequestrati, magari da fotografie in campo e precise intercettazioni telefoniche. Almeno è così, come tutti sanno, che lavorano in questi casi gli inquirenti e la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.