Come volevasi dimostrare. Che bravi gli editori affidabili. Ieri avevano parlato di 14 positivi a CASERTA SUD. Fatto il tampone: ZERO!

5 Maggio 2020 - 12:19

CASERTA(g.g.) Ricordate quando ieri pomeriggio abbiamo dovuto di nuovo correre in aiuto alla dignità del nostro mestiere, pesantemente lesa per l’ennesima volta in questo periodo dell’epidemia, da ricostruzioni allarmistiche con l’aggravante dell’ignoranza. Già, perchè esiste un allarmismo che amplifica e un allarmismo ancor più grave in quanto basato su presupposti totalmente sbagliati. Una trasmissione di ieri pomeriggio su una nota rete nazionale, una di quelle che trasmette il famoso spot autoreferenziale sugli editori seri che danno le notizie precise e controllate, ha sparato la notizia di 14 positività saltate fuori dai test rapidi fatti all’altezza della barriera di Caserta Sud sugli automobilisti provenienti dal nord.

Perchè essere editori seri significa evidentemente nel nostro paese decidere a priori la notizia così come dovrà essere, a prescindere da com’è realmente. Ieri, tra quel Braccobaldo che teniamo alla Regione, il “fratacchione”, quell’altro che sta in Puglia, doveva passare l’idea dei contagiatori venuti dal nord. L’epidemia sarebbe riesplosa nel sud a causa degli studenti universitari, dei figli di famiglia e di tutte le persone rimaste bloccate per due mesi, spesso con pochi soldi in tasca, durante la cosiddetta fase 1.

Siccome queste coglionate le aveva dette De Luca e l’altro suo collega che sta a Bari, gli editori seri dovevano dimostrare che era esattamente così.

E noi lì a spiegare, riproponendo un articolo scritto circa un mese fa e su cui sprecammo indicibili energie per un intero pomeriggio, che i test rapidi, come risultava da una serie di lavori da noi sempre esposti in tre o 4 puntate di un focus apposito, non potevano dimostrare nulla. Soprattutto i test rapidi c’entrano zero, anzi meno di zero con una diagnosi di positività. Si tratta di dispositivi di analisi che fanno un altro lavoro: goccina di sangue e verifica dell’esistenza, nell’organismo di chi vi si è sottoposto di due tipologie di anticorpi Igm e Igg. La presenza del primo anticorpo accende una spia d’allarme perchè questo si insedia quando la malattia o anche la positività asintomatica è ancora in corso; l’altro, cioè l’Igg, arriva e si insedia nella fase finale della malattia.

Attenzione, gli anticorpi possono essere presenti anche entrambi. Aggiungete a questo il fatto che comunque anche nella verifica dell’esistenza degli anticorpi il grado di affidabilità del test varia tra il 20 e il 30%. Che succede? Che arriva un tizio, “si mette” un microfono in mano e annuncia all’Italia intera che su 60 controllati provenienti presumibilmente dal Nord (ci piacerebbe capire come hanno fatto a fermare le auto sapendo prima che questi arrivassero direttamente da Milano o da Verona) 14 erano risultati positivi: il 25%.

Ovviamente il popolo bue “si è messo” su facebook e tanti nuovi adepti della calcolatrice hanno subito sentenziato: se ne arrivano 100mila, 25mila saranno positivi e noi tra tre mesi saremo tutti morti. Beh, se l’hanno detto gli editori seri sarà vero. Rispondeva qualcun’altro.

Con quel nostro articolo abbiamo tranquillamente pronosticato che la possibilità che ognuno dei 14 risultati positivi non al coronavirus, così come è stato scelleratamente detto in tv, ma semplicemente alla esistenza di uno o due anticorpi, avesse addosso la malattia era esattamente pari alla possibilità che ognuno dei 58 milioni e mezzo di italiani non sottoposti al tampone, avesse il covid-19 addosso.

Siamo stati diffidenti sin dall’inizio rispetto ai test rapidi. Semplicemente perchè ci siamo documentati.

Sapete qual è il risultato di stamattina? I 14 tamponi fatti subito dopo l’esito del test rapido nello stesso luogo in cui era stato applicato lo stesso, sono risultati tutti negativi. 100%. Al riguardo, va detto che c’è stata un’agenzia di stampa nazionale che si è distinta particolarmente già nella mattinata per le puttanate anticipate.

Non facciamo i nomi, ma chi vuol capire, capirà: siete degli ignoranti. Dovete andare a studiare e questa nostra affermazione non è un atto di arroganza o di presunzione, perchè non stiamo parlando di una partita di cricket, ma delle diffusione, in un contesto già fortemente provato, di notizie false da parte di quegli stessi editori che affermano nello spot di essere l’unico argine, l’unico antidoto contro le fake news.