Disastro ambientale, assolti Scialdone, Emilia Tarantino, Peppe Venditto e altri. Prescrizione per altro reato per la Tarantino, Giuseppe Valente e co.

26 Dicembre 2018 - 15:32

CASERTA (g.g.) – Si tratta di uno dei tanti processi, intentati dalle Procure della repubblica di Napoli e Santa Maria Capua Vetere per reati connessi alla gestione e alla raccolta dei rifiuti negli anni dell’emergenza. Il processo, chiusosi oggi per quanto riguarda il primo grado di giudizio, presentava un kit di imputati molto conosciuti. Per loro è stata una giornata positiva visto che la seconda sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, precisamente il collegio predsieduto da Loredana Di Girolamo, li ha assolti dal reato più grave, quello di disastro ambientale, ha decretato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione in merito al secondo reato ascritto, cioè quello di abuso d’ufficio in concorso.

Gli assolti per il disastro ambientale sono: l’ex sindaco di Villa Literno ed ex consigliere regionale condannato per camorra a 10 anni di carcere Enrico Fabozzi; un altro ex presidente del Cub, Giuseppe Venditto, esponente dei Ds e in passato presidente del consiglio regionale; Antonio Scialdone, a lungo Dg del Cub, oggi consigliere comunale di Vitulazio; la vice prefetto Emilia Tarantino, che avvea svolto anche un ruolo commissariale al consorzio Ce4 e vicinissima all’allora vice prefetto vicario Paolino Maddaloni, poi colpito da altre inchieste giudiziarie e che Nicola Cosentino volle prima sub-commissario al comune di Caserta al fianco della prefetta Maria Elena Stasi, legata a doppio filo a

Luigi a Purpett Cesaro, e poi candidato sindaco per il cdx alle elezioni del 2006, quando fu sconfitto al ballottaggio da Nicodemo Petteruti. Gli altri assolti per disastro ambientale sono Isidoro Perrotta e Sabastiano Izzo.

Non luogo a procedere, causa decesso, per l’ex sindaco di Grazzanise Enrico Parente. Per quanto riguarda la prescrizione sull’abuso d’ufficio, questa ha gratificato gli stessi imputati. Questo processo si era poggiato su un’accusa di una non conforme gestione della nota discarica di Parco Saurino in quel di Santa Maria la Fossa.