CORONAVIRUS. De Luca: “Se il nord riapre, pronto a ‘blindare’ la Campania”

17 Aprile 2020 - 19:13

REGIONALE – Il nord accelera, il sud frena: anche la fase 2 si sta trasformando in una questione tra regioni, con quelle settentrionali che pur essendo state quelle più colpite sono anche quelle più interessate a una celere ripresa delle attività economiche, essendo i cuori produttivi del Paese. Ieri era stato addirittura il presidente della Lombardia Attilio Fontana a insistere per un avvio delle riaperture già prima del 4 maggio, data individuata dal governo per la fine del lockdown. Oggi sulla questione è tornato invece il governatore del Veneto, Luca Zaia, secondo il quale “il trend continua a confermarsi positivo, il che ci fa preparare bene alla ripartenza della fase 2. Abbiamo già detto che il lockdown, la fase della chiusura totale, non esiste più e penso che su questo fronte stiamo lavorando alacremente: lo stanno facendo gli assessori, che stanno presentando alle parti sociale e agli enti datoriali il nostro piano per la fase due”. Non solo: “Leggo da più parti che forse ci sarà una pre-fase 2, con qualche riapertura già prima del 4 maggio, noi siamo pronti a tutto: stiamo raccogliendo proposte che siano sostenibili, che non siano il plexiglass, io penso che potremo andare in spiaggia anche senza i box”.

Chi la pensa in maniera radicalmente opposta è il governatore della Campania Vincenzo De Luca, sin dall’inizio uno dei più oltranzisti sulle misure di contenimento: “Se una regione d’Italia che ha questa situazione epidemiologica assolutamente non tranquillizzante, con ancora mille contagi al giorno, accelera in maniera non responsabile e non coerente con i dati, rischia di rovinare l’Italia intera. Sarò chiaro: se dovessimo avere una corsa in avanti da parte di queste regioni, la Campania chiuderà i suoi confini, faremo una ordinanza con la quale vieteremo lì’ingresso di cittadini proveniente dalle regioni dove l’emergenza è ancore in corso”. De Luca ricorda che “abbiamo già assistito al ritorno in massa di cittadini dalla Lombardia e dal Piemonte, e abbiamo fatto un miracolo per contenere la situazione. Ma immaginare oggi di riaffrontare di nuovo in questi termini il problema sarebbe veramente un atto di irresponsabilità”.