CORONAVIRUS. La sala operativa del 118 esplode. Occorrono rinforzi. Mannella non perda tempo a fare il detective e risolva i problemi

9 Marzo 2020 - 15:28

CASERTA(g.g.) Abbiamo cominciato solo a sfiorare, in questi giorni, la realtà che sta dietro alle parole, perchè mentre il governatore De Luca fa presenzialismo h24, i suoi dipendenti, perchè dipendenti della Regione sono tutti i medici e gli operatori sanitari, socio sanitari e tecnici che lavorano nelle asl, non hanno ricevuto una sola, ripetiamo, una sola mascherina. Per dotarsene, l’hanno dovuto comprare di tasca propria. Su questo, l’altro giorno, il consigliere regionale Alfonso Piscitelli, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione.

Insomma, dietro ai riflettori che una politica incorreggibile sta cinicamente cercando e utilizzando anche in un momento duro come questo, c’è la sofferenza e la preoccupazione di tantissimi operatori della sanità regionale che si sentono abbandonati, ma soprattutto si sentono a rischio. Abbiamo visto diverse fotografie, in questi giorni, l’ultima la pubblicheremo o l’abbiamo già pubblicata rispetto ad un intervento fatto ieri ad Aversa, in cui si scorgono gli operatori delle ambulanze del 118 regolarmente forniti di un abbigliamento consono.

Questo tutto sommato è un fatto positivo. Ma gli infermieri e i medici che vanno sul posto soffrono di un altro tipo di stress, perchè come si può ben immaginare, le chiamate al 118 in questi giorni, si sono centuplicate. Manco a dirlo, un paio di settimane fa, noi di CasertaCe, a quanto pare non compresi correttamente dal dirigente Roberta Mannella, persona degna della nostra stima ma che a nostro avviso non sta operando da molto tempo in maniera efficace a capo del servizio di emergenza dell’asl (CLIKKA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO ARTICOLO) della situazione disastrosa in cui versa la sala operativa di Caserta, a due anni di distanza da quello che doveva essere il trasferimento in una sede più attrezzata e che invece è ancora confinata (il dirigente Mannella dovrebbe spiegare il perchè) nella storica, inadatta e per molti versi impresentabile sede ubicata all’interno del perimetro dell’ospedale civile di Caserta.

Quando scrivemmo quell’articolo eravamo alla vigilia dell’esplosione dell’emergenza coronavirus. Dunque, quei problemi di personale sono diventati pazzeschi negli ultimi giorni. Gli operatori più esperti sono affiancati da giovani leve, da operatori al contrario inesperti rispetto ai quali devono svolgere un’azione di tutor e di formazione. Tutto ciò avviene proprio mentre i telefono esplodono in questi giorni e ci sarebbe bisogno di un effettivo rafforzamento dell’organico, attraverso unità già dotate di esperienza e capacità consolidate in grado di essere di supporto e di aiuto ai pochi operatori oggi in grado di affrontare il compito divenuto gravosissimo dello smistamento delle chiamate di soccorso in un contesto di evidente insufficienza delle risorse umane, sia di quelle interne alla sala operativa, sia di quelle esterne.

La speranza è che il dirigente Roberto Mannella, invece di fare il giro delle 7 chiese per cercare di capire o di identificare quelli che evidentemente per lui sono delatori, si rimbocchi le maniche, affronti e risolva in tempi celeri i problemi dato che stiamo di fronte ad una situazione, ad un’emergenza che il governo e le autorità sanitarie hanno classificato come gravissima sicuramente senza un precedente simile nel nostro paese, dal dopoguerra ad oggi.