CORONAVIRUS. Nessuna risposta sui test rapidi per l’autodiagnosi, che rimangono (per ora) “inaffidabili”
2 Aprile 2020 - 12:39
Non sono ancora in commercio, ma già in uso in diverse strutture sanitarie
CASERTA – Sui test rapidi per la diagnosi del coronavirus ancora si arranca. La certificazione scientifica che ne validi l’affidabilità non è ancora arrivata.
L’Oms sta lavorando alacremente allo screening su più di 200 tipologie di test veloci, ma la posizione ufficiale è ancora quella secondo cui il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità affermano che: “I test rapidi ad oggi ancora non hanno livelli affidabilità tali per poter essere utilizzati. Non ne viene raccomandato l’utilizzo. Questo non vuol dire che magari tra una settimana, due o tre, li avremo disponibili. Ma non è ancora così. Ad oggi i test che vanno alla ricerca dell’Rna sono affidabili. Tutti gli altri test rapidi o sierologioci non hanno raggiunto livelli di affidabilità tali da suggerirne l’utilizzo. Non vengono raccomandati, ma questo non vuole dire che quelle tecnologie non si svilupperanno rapidamente”.
Nel corso dell’ultima conferenza stampa, l’Iss si è esposto al riguardo attraverso le parole beneauguranti del suo presidente Silvio Brusaferro: “Per fare indagini ampie di questo tipo sulla popolazione servono test più rapidi per la ricerca degli anticorpi”. I test con tamponi, infatti, richiederebbero tempi più lunghi ed un’organizzazione complessa. Dunque, ha annunciato, “stiamo
Infatti, “avere una stima in tempi rapidi su un campione significativo della popolazione è molto importante per avere una stima reale dei casi, mentre ad oggi dobbiamo accontentarci di modelli”.
Nel frattempo, però, le Regioni si stanno muovendo nella direzione dei test rapidi: la Regione Campania ha acquistato un milione di kit VivaDiag.
La Regione Lombardia, invece, si è orientata su un altro tipo di test, precisamente quello degli Abbot Laboratories statunitensi.
Aspettiamo la produzione di un elenco dei test certificati ed affidabili da usare.