Corrado De Luca, dalla “dolce vita” romana al comando del locale trendy “Il Destriero”, alla raffica di processi per essere stato uno dei riferimenti principali di o’ninn

8 Agosto 2018 - 11:16

SAN CIPRIANO DI AVERSA- (TP)   E’ stato fissato il giudizio immediato per il boss Corrado De Luca 51 anni, nato a Sorrento, residente a San Cipriano. Accusato di associazione camorristica, estorsione e violenza privata in concorso con un vigile urbano (Della Corte) nei confronti dei fratelli Cioffo, Cipriano e Arturo (condannati tempo fa per l’omicidio di una rumena avvenuto a Casal di Principe) e nei confronti di Franco Diana. De Luca è un personaggio di grosso spessore criminale.

E’ stato arrestato un mese fa dopo un periodo di irreperibilità. Ma lui di latitanza se ne intende. Otto anni fa finì, infatti, in cella dopo 5 anni di ricerche. Per un periodo De Luca è stato considerato un “colletto bianco” della camorra. Erano i tempi in cui risiedeva a Roma, dove gestiva il locale “Il Destriero”.  E’ stato, com’è noto, insieme anche ai fratelli,  il pupillo del padrino Antonio Iovine alias o ninno, oggi divenuto collaboratore di giustizia. In primo grado per sentenza Spartacus I è stato condannato a trent’anni per associazione e per il delitto di Enzo De Falco.

Sentenza modificata in secondo grado e in Cassazione. A Corrado De Luca sono rimasti 8 anni di reclusione solo per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico ai sensi dell’articolo 416 bis. In pratica è stata esclusa la sua partecipazione all’omicidio di De Falco. 

Corrado De Luca, inoltre, è stato  indagato per il delitto Mandesi e per il duplice delitto Maisto Venosa. Ai tempi dei “fasti romani” ha vissuto in una lussuosa residenza della capitale, in via Luzzasco Luzzaschi, poco distante da dove gestiva il già citato locale il Destriero.

L’inserimento di Corrado De Luca nelle indagini che lo hanno poi segnalato come uno degli uomini di fiducia di Antonio Iovine, è stato legato in un primo tempo a diverse intercettazioni telefoniche e ambientali, finite in molteplici fascicoli di indagine. Successivamente è stato lo stesso Antonio Iovine, una volta pentitosi, a declinare e mettere in evidenza queste strettissime relazioni.

In una di queste intercettazioni venne fuori una controversia che permise di stabilire che il vero proprietario del ristorante di Roma era il cugino Andrea Garofalo.

Il calendario giudiziario di Corrado De Luca è fitto, dato che nel prossimo ottobre dovrà anche presentarsi per altre  accuse di associazione ed estorsione. La sua difesa è e sarà affidata, anche in quel frangente agli avvocati Domenico Della Gatta e Lino Mascia.