CORRUZIONE ALLA PROVINCIA. Al dirigente Palmieri, indagato con Magliocca, tolto il settore Viabilità. Ma è ancora al comando di Gare e Appalti

21 Novembre 2024 - 18:41

La scelta di non rimuoverlo è una decisione legata al fatto che quest’area non è, al contrario del settore Viabilità, coinvolta nell’inchiesta. Ma a nostro avviso, tenere il dirigente indagato ancora a capo della stazione appaltante è una decisione che poco tutela lo stesso Palmieri

CASERTA(g.g.) Non è una punizione. Lo ha specificato il presidente della Provincia di Caserta facente funzioni, scelto come suo vice da Giorgio Magliocca un attimo prima delle dimissioni e così divenuto il numero uno dell’ente di via Lubich, ovvero il consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere Gaetano Di Monaco, ritenuto uomo di fiducia di Magliocca.

Nel decreto presidenziale, figlio di una segnalazione del segretario generale Elena Inserra, con all’interno un lapsus-strafalcione incredibile (A CUI ABBIAMO DEDICATO UN ARTICOLO – LEGGI QUI), con cui a Gerardo Palmieri, dirigente della Provincia al settore Viabilità indagato per il reato di corruzione, compiuto su influenza dell’ex presidente Giorgio Magliocca, viene sottratto proprio quell’area dedicata alle strade e alla manutenzione al centro dell’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere, viene esattamente specificato che questa rotazione dell’incarico è “temporanea e non avente natura sanzionatoria“.

Quindi, si tratta di una misura cautelare. Non lo diciamo noi, ma è un termine presente nel decreto che troverete integralmente in calce all’articolo.

A prendere il suo posto è il dirigente delegato al Museo Campano, Giovanni Solino che, quindi, tornerà ad amministrare procedure ben più importanti dal punto di vista economico di quelle legate agli appalti e agli affidamenti del museo con sede a Capua.

Solino, oltre alla direzione della Viabilità e del Museo, viene confermato anche come capo di gabinetto. Palmieri continuerà a gestire i settori Organizzazione e Personale, Polizia provinciale, Innovazione tecnologica.

Il dirigente indagato per corruzione, poi, continuerà ad avere tra le mani l’area Gare e Appalti. Una decisione che, alla luce di quanto fatto con il settore Viabilità, non riusciamo molto a comprendere.

Se è vero che è solo l’area delle strade ad essere al centro dell’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere, sarebbe stato un segnale di rottura con il passato quello di rimuovere dalla guida della stazione appaltante provinciale, in via temporanea e non sanzionatoria, chi è indagato per corruzione.

Indagato, siamo solo all’inizio della inchiesta. Potrebbe anche finire in un decreto di archiviazione la posizione di Palmieri.

Però, se la scelta di questa modifica degli incarichi era legata a voler dimostrare una cesura, un atto di tutela anche nei confronti del Palmieri stesso, in modo da tenerlo lontano da eventuali polemiche o situazioni poco chiare, è evidente che questo taglio con il passato magliocchiano non era l’obiettivo di questo decreto presidenziale.