CORRUZIONE & COLLETTI BIANCHI. Quella bustarella consegnata (forse) al Direttore Generale dell’Asl. Il ruolo dei referenti di Luigi Bosco
20 Ottobre 2023 - 11:26
Sempre più interessanti gli spunti offerti dalla informativa dei carabinieri che riassume, nella prima parte, questo lavoro molto serio fatto di appostamenti, pedinamenti e intercettazioni. Emerge una relazione strettissima tra gli uomini vicini a Nicola Ferraro ossia tra i due capuani Giuseppe Rubino e Antonio Moraca e i due faccendieri detti “topolino” e “rattus” considerati bracci operativi e vicinissimi all’ex Consigliere Regionale
CASERTA/CAPUA – Altra figura “portante” nel lavoro di investigazione svolto dai carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, guidati dal pubblico mistero della Dda Maurizio Giordano, nell’ambito dell’inchiesta che vede imputato Nicola Ferraro ed altre 28 persone, è quella di Giuseppe Rea, “topolino“, 42 anni, residente in via Sardegna e Domiciliato in via Tescione fratello di Luigi Rea, “rattus“, 49enne nato a Capua e residente in via Gemito.
I fratelli Rea, titolari della Uniced srl e della Rea srl, sono considerati, infatti, secondo il lavoro svolto dagli investigatori, unitamente al capuano Antonio
Le indagini condotte dai militari hanno consentito di riscontrare come topolino, al secolo Giuseppe Rea, fosse solito rapportarsi con i dirigenti delle Asl di Caserta e Benevento, avvalendosi anche dell’intermediazione del politico casertano Luigi Bosco.
L’incontro tra Giuseppe Rea e il direttore generale dell’Asl di Benevento, Gennaro Volpe, e quella busta tra le mani
Il 22.05.2023 il già sopracitato Rea alle ore 12:00, incontra il Direttore Generale dell’Asl di Benevento, Gennaro Volpe, presso la sede della Direzione Generale sita in via Oderisio, a Benevento, angolo via Giovan Battista Perasso, dove giunge, da solo, alla guida di un Suv.
Arriva in Piazza Risorgimento, parcheggia e scende dirigendosi verso I ‘ingresso degli uffici dell’Asl. Agli occhi attenti degli investigatori non sfugge che il Rea teneva, nella mano destra, una busta, di carta, di colore marrone chiaro con una fascia verde verticale, prelevata dalla sua autovettura non appena aveva parcheggiato. L’imprenditore entra, dunque, negli uffici dell’Asl uscendo circa 40 minuti dopo ma questa volta senza avere nulla tra le mani.
Dopo una breve sosta, durante la quale effettua una telefonata, l’imprenditore raggiunge la sua auto e riparte in direzione Via Giovan Battista Perasso.
Due giorni dopo da quell’incontro, e cioè il 24 maggio 2023, finisce nel mirino degli investigatori suo fratello Luigi che a bordo della sua auto, una BMW, giunge presso il parcheggio del Copacabana Beach di Marcianise, dove ad attenderlo c’è Antonio Montanino, “montagna”.
I due , intenti a parlare, sostano nel parcheggio del bar per circa 10 minuti fino alle 9.13 e cioè fino a quanfo vengono raggiunti da Giuseppe Rubino, agronomo lcapuano proprio come Montanino e Moraca,, nonché direttore tecnico della Tineos, società di cui è amministratore Felice Foresta, “felix”, che vi abbiamo già presentato in un nostro articolo di ieri (CLIKKA E LEGGI). Rubino è colui al quale il cartello ha in realtà demandato l’attività di rappresentanza esterna e di intermediazione con i funzionari e con i dirigenti dell’ASL casertana. E’, infatti, lui in prima persona che interloquisce in anteprima con gli addetti ai lavori, concordando con essi la stesura di bandi a misura. E’ lo stesso Giuseppe Rubino che le imprese associate individuano sempre come Direttore Tecnico del Lavori degli appalti e, sempre secondo gli inquirenti, l’uomo che gestisce le tangenti.