I coniugi neo-rottamatori Stellato-Sgambato fanno l’occhiolino a De Magistris, che sarà a S. MARIA C.V. Intanto, Caputo, Picierno, Graziano e Del Basso De Caro…

23 Novembre 2018 - 19:50

CASERTA (g.g.) – Noi ci diamo solo un’occhiata e una sistematina perché non reggeremmo alla stesura di tre articoli sulle prospettive del Pd Casertano. Come si suol dire su questo fronte abbiamo già dato, donando energie sicuramente degne di essere applicate a miglior causa.

E allora ci siamo affidati ad esperti della materia e a persone che per passato e vana militanza, conoscono bene polli e polletti.

Il Partito Democratico alle ultime elezioni politiche ha incassato, in Italia, ma soprattutto in provincia di Caserta, una delle legnate più sonore e più vistose che la storia elettorale italiana pre e post fascista ricordi a memoria d’uomo oppure a memoria di annali storici. Nonostante questo, siccome ai galletti non è mai fregato un tubo delle sorti generali del partito a cui appartengono, sempre strumento e mai fine dei loro obiettivi politici, il fatto è scivolato addosso come se le elezioni le avessero vinte per cui, il commissario Franco Mirabelli, vero e proprio braccio armato dell’assassinio delle regole e degli statuti, consumato da Renzi, soprattutto nel caso senza precedenti delle elezioni primarie negate a Marcianise e della designazione manu militari di Antonello Velardi a candidato sindaco, è rimasto tranquillamente al suo posto e nonostante i 30 punti percentuali persi rispetto alle elezioni europee del Renzi trionfante che sono un bel po’ di più dei 22 punti di scarto accusati a livello nazionale mettendo a paragone la consultazione del marzo scorso e quella del maggio 2014. Fino a qualche settimana fa un barlume di luce sembrava balenare tra le macerie culturali, morali e politiche di questo partito, perché qualcuno tentava di affermare che il congresso provinciale, la verifica del ruolo, dell’identità del Pd in provincia di Caserta rappresentassero una assoluta priorità e andava ben al di là dell’esercizio politicante collegato al congresso nazionale al voto dei gazebo. Oggi, del congresso provinciale non parla più nessuno.

Se in questi giorni, seppur controvoglia, ripreso il racconto dei democrats stimolati da una insolitamente virile, nerboruta presa di posizione di Camilla Sgambato che nel suo recente comunicato al calor bianco, ha dato anche senso all’origine mitologica del suo nome di battesimo. Certo, non ha fatto nomi, ma la prosa era quella di una neo rottamatrice.

Abbiamo domandato un po’ in giro e la questione va affrontata in termini molto più prosaici di quanto era apparso ad una prima lettura del documento dell’ex parlamentare.

Una roba pratica, attinente solo e solamente alle poltrone di oggi e di domani. Alle prossime elezioni europee i due posti in lista sono totalmente blindati dagli uscenti Pina Picierno e Nicola Caputo. La Sgambato dovrebbe sperare in tempi velocissimi per la costituzione del nuovo ipotetico partito di Matteo Renzi, ammesso e non concesso che la Picierno voglia poi parteciparvi assumendo il ruolo di capolista senza avere nessuna certezza di elezione.

Molto più probabile l’orizzonte di un Renzi che magari rinvii il suo addio al Pd al dopo le elezioni europee. Per cui la Picierno starà dentro.

Anno 2020, elezioni regionali: i posti in lista ci sarebbero anche ma agli occhi della Sgambato, battere gli uscenti Gennaro Oliviero e Stefano Graziano è impresa ardua.

Ed ecco l’idea della sempre creativa famiglia Stellato-Sgambato: se da un lato i coniugi sammaritani continueranno, almeno per queste primarie, a stare nel partito, collegati all’ex ministro Andrea Orlando e quindi in appoggio a Nicola Zingaretti, dall’altro lato, già lavorano da tempo per entrare nel nuovo soggetto politico del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Insomma, se mancherà lo spazio, soprattutto mancherà una prospettiva concreta di essere eletta, la Sgambato parteciperà alla civica del sindaco di Napoli alle prossime regionali visto che De Magistris a quelle elezioni, con ogni probabilità, scenderà in campo, come candidato presidente.

Che questa non sia una congettura è dimostrato dalla partecipazione del magistrato in aspettativa ad un convegno, organizzato a Santa Maria Capua Vetere, per dopodomani, domenica 25 novembre su una non meglio precisata nuova piattaforma della sinistra. Una roba giusto per dire, ma utile a dare un segnale chiaro visto che, si accettano scommesse, i coniugi Stellato, insieme al loro figliolo Pasquale, siederanno nelle prime file.

Se Stefano Graziano staziona ancora nell’area renziana, ma certo Renzi non potrà dare per scontato un’aggregazione di quest’ultimo, qualora Matteo dovesse rompere con il Pd, particolare è la posizione di Nicola Caputo. Questa ricerca, un po’ affannosa, in verità, di firme a favore del candidato alla segreteria nazionale Marco Minniti pescando nello stagno torbido e confuso della politica provinciale, sindaci che al Pd non appartengono e che il Pd non voteranno alle elezioni europee, è sintomatica di un certo disagio e di qualche difficoltà che nemmeno gli abituali strateghi dell’europarlamentare uscente, cioè il fratello Mario Caputo e il mitico Giovanni Cusano da noi amichevolmente e affettuosamente definito “John milletrastole” (ma tutto sommato è migliore di tanti altri), sembrano saper affrontare in maniera efficace in questo momento, affidando il destino di Caputo ad un nuovo impegno tutt’altro che scontato, però, del governatore Vincenzo De Luca che 4 anni e mezzo fa propiziò l’elezione a Strasburgo e a Bruxelles del teverolese.

Con Maurizio Martina è schierato il sannita, ex sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, uomo forte del Pd con rapporti consolidati e storici in Provincia di Caserta. Il suo telefono è caldo e lui lavora per fare proseliti all’ancora non troppo affollata schiera dei sostenitori del mite, forse anche troppo mite, segretario nazionale dimissionario del Pd.

Andrebbe aperta anche una parentesi sulla questione tesseramento e sui probabili magheggi che, anche in questa circostanza, per l’ennesima volta si stanno verificando.

Ma di questo torneremo a parlare nei prossimi giorni.