“Telefonini e droga nella pasta al forno e nei salumi”. Ecco come arrivano ai detenuti
15 Maggio 2020 - 08:45
CASERTA – Dopo l’operazione della Polizia Penitenziaria del 12 maggio scorso all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, giovedì, ancora una volta, presso il settore controllo e smistamento pacchi del Penitenziario, gli agenti, durante i controlli di routine, hanno intercettato un telefonino e un quantitativo di sostanza stupefacente occultati nel misto salumi insieme ad un telefonino occultato in mezzo alla pasta a forno.
A darne notizia è il dirigente nazionale del Si.P.Pe (Sindacato Polizia Penitenziaria) Michele Vergale che da sempre denuncia le problematiche penitenziario. “Nel settore controllo e smistamento pacchi – commenta Vergale – purtroppo a causa della mancanza di personale e dei mezzi necessari per contrastare l’ingresso nel Penitenziario di ogni cosa ritenuta illecita, gli agenti lavorano in grossa difficoltà per garantire la sicurezza. Per questo motivo, a nome del Sindacato che rappresento, mi congratulo con loro per avere dimostrato ancora una volta grande professionalità e spirito di sacrificio. L’amministrazione e soprattutto il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – continua il sindacalista – conoscono bene il problema. Il tentativo da parte dei malintenzionati di introdurre telefonini e sostanze stupefacenti nel penitenziario, attraverso i pacchi consentiti ai detenuti, oramai è diventata un’abitudine. E’ giunta l’ora che le Istituzioni con determinazione e coraggio affrontano il problema – conclude Vergale – Occorre dare luce ad una norma che punisce penalmente e severamente di detenuti trovati in possesso di telefonini e di sostanze stupefacenti. Purtroppo, oggi i telefonini sono considerati oggetti non consentiti e i detenuti trovati in loro possesso non puniti penalmente. Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede non può più sottovalutare questo problema”.