Donato Ceglie si è dimesso dalla magistratura, ma il Csm potrebbe anticiparlo espellendolo

22 Maggio 2018 - 16:30

CASERTA – Donato Ceglie si è dimesso dalla magistratura. La notizia, scritta sulle colonne di Fanpage da Rosaria Capacchione, è ufficiale.

La Capacchione nel suo servizio, da profonda conoscitrice delle vicende interne all’ordine giudiziario, ha anche ripercorso, sinteticamente, le tappe più significative dell’esperienza professionale di Ceglie, partendo dall’ultimo evento non certo fausto per lui e cioè la sentenza di condanna per abuso d’ufficio più una prescrizione per concorso esterno in associazione mafiosa (ci confonde un pò questa vicenda della prescrizione su questo tipo di reato, dato che a noi non risultava che fosse prescrivibile in tempi così limitati). E ancora, un processo per concussione sessuale oggi in corte di appello dopo una sentenza di assoluzione in primo grado e che, secondo Rosaria Capacchione, “rischia di scivolare verso una conclusione diversa da quella verificatasi in primo grado“.

La nota giornalista che ancora oggi vive sotto scorta, ricorda che Ceglie ha vissuto anni di grande luminescenza. Fu, infatti, senza dubbio il pm di punta della Procura di Santa Maria Capua Vetere nel periodo, che la Capacchione definisce, non senza una punta di malizia, “d’oro” dei grandi procedimenti contro le ecomafie.

La notizia è trapelata oggi, ma le dimissioni irrevocabili di Ceglie risalgono allo scorso 5 febbraio con tanto di sollecito al vicepresidente del Csm Giovanni Legnini per una trattazione rapida del fascicolo. Ceglie vuole, in tutta evidenza, anticipare e dunque, neutralizzare, il procedimento disciplinare, che il prossimo 4 giugno il Csm discuterà dopo il suo incardinamento, risalente a qualche settimana fa.

Non si tratta di una questione di lana caprina, visto e considerato che se le dimissioni saranno accolte, Ceglie eviterebbe una seconda sanzione che si aggiungerebbe a quella inflittagli dall’organo di autogoverno della magistratura il 4 marzo 2016. Oltre a ciò, risulta chiaro che le dimissioni eviterebbero la ingloriosa espulsione dalla magistratura. Nel resto dell’articolo, la Capacchione parla delle inchieste in cui è stato coinvolto Ceglie rispetto alla sua presunta contiguità con il clan dei casalesi.

I nomi sono quelli conosciuti: Cipriano Chianese, Michele e Sergio Orsi.