Dopo lo stop in Cassazione ecco la nuova sentenza per l’omicidio nel bar. Un ergastolo diventa assoluzione e…

14 Luglio 2021 - 14:22

Il 25 settembre 2018 rendemmo note le motivazioni con cui la corte di Cassazione annullava un primo verdetto della corte di Assise di Appello di Napoli

 

 

LUSCIANO (Ti.pa.) Il 25 settembre 2018 Casertace ha pubblicato un articolo (CLIKKA QUI PER LEGGERLO) in cui dava notizia delle motivazioni addotte dalla Corte di Cassazione che aveva annullato, un paio di mesi prima, la sentenza di condanna a carico di Francesco Bidognetti, detto Cicciotto ‘e Mezzanotte, e del figlio di primo letto Aniello Bidognetti (ad entrambi era stato inflitto il carcere a vita) e anche quella comminata dalla Corte di Assise di Appello di Napoli nei confronti di Antonio

Abile che aveva rimediato 21 anni di reclusione. Clikkando sul sentiero di accesso quel nostro articolo, leggerete anche nel dettaglio il contenuto di quelle motivazioni. Può essere importante farlo, perché quell’annullamento non era un’assoluzione, bensì un rinvio del fascicolo ad un sezione della corte di Assise di Appello di Napoli diversa da quella che aveva formulato il verdetto annullato. A quei rilievi si sarebbe dovuta uniformare la citata corte d’Appello, per emettere una nuova sentenza. E oggi questo è accaduto. Qualcosa è cambiato rispetto a tre anni fa, visto e considerato che se la corte di Cassazione sarà di nuovo chiamata in causa dalla procura generale e/o dagli avvocati difensori degli imputati, andrà ad esaminare un dispositivo e dunque delle motivazioni diverse da quelle annullate la prima volta. La novità più grossa è che Francesco Bidognetti è stato assolto. L’omicidio in questione è quello di Ciro Mercede, ucciso in un bar di Lusciano (noto feudo del clan Bidognetti) mentre giocava a carte. Correva l’anno 1994 e dunque, Francesco Bidognetti, rinviato a giudizio e condannato all’ergastolo in un primo tempo, avrebbe dato l’ordine di morte dal penitenziario in cui si trovava già ristretto a regime di 41 bis. Una situazione che non convinse la corte di Cassazione poco meno di tre anni fa e che oggi, sulla scorta di quello che i giudici della legittimità scrissero, non ha convinto nemmeno i magistrati togati e i giudici popolari della Corte di Assise di Appello di Napoli che hanno assolto, come già scritto, Francesco Bidognetti mentre hanno confermato le altre due condanne, quelle all’ergastolo per Anello Bidognetti e quella a 21 anni di Antonio Abile. Francesco Bidognetti è stato difeso dagli avvocati Carlo De Stavola e Elisabetta Carfora. Antonio Abile è stato difeso dall’avvocato Renato Jappelli.