Droga a MADDALONI. Chiuse le indagini per 19 persone
15 Maggio 2018 - 19:44
MADDALONI – Sono state chiuse le indagini per 19 persone, rimaste coinvolte nell’indagine sullo spaccio di sostanze stupefacenti alla Cucciarella di Maddaloni. L’avviso di chiusura delle indagini è stato notificato principalmente in zona via Feudo.
L’attività è una costola dell’indagine partita a seguito dell’omicidio di Daniele Panipucci, freddato con un colpo d’arma da fuoco al volto in Maddaloni, nella serata del 25.5.2016.
Nell’ambito delle attività investigative sono stati acquisiti elementi atti a dimostrare la perdurante esistenza, sul territorio di Maddaloni, di un’associazione per delinquere finalizzata all’approvvigionamento e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e crack e il “controllo” operato sulla commercializzazione degli stupefacenti, dapprima da ESPOSITO Antonio, nella sua veste di reggente del locale sodalizio di stampo camorristico e poi da MASTROPIETRO Antonio, che assumeva la gestione del clan dopo l’arresto dell’Esposito del 31.8.2016.
Le indagini della Squadra Mobile di Caserta, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno dunque svelato l’estensione sul territorio maddalonese di una lucrosa e capillare attività di spaccio, svolta senza tregua, in un quartiere desolante e degradato, attività che aveva attirato gli interessi del clan Belforte, che da sempre esercita il controllo sul territorio di Maddaloni.
In particolare, le attività investigative, oltre a delineare il ruolo di ognuno degli indagati, hanno consentito di individuare le maggiori piazze di spaccio maddalonesi e ricostruire le modalità di funzionamento della commercializzazione al dettaglio delle droghe, confermando, ancora una volta, la centralità del Rione IACP di via Feudo 54, sede di ben tre gruppi di spaccio facenti capo rispettivamente a Romano Fabio, alla famiglia Gagliardi/Bernardi e alla famiglia Zampella/Stefanelli, nel quale rivestiva un ruolo centrale, un figlio, all’epoca minorenne, che è stato altresì attinto da altro provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale per i Minorenni di Napoli.
Le investigazioni, inoltre, hanno palesato le attività di spaccio del gruppo facente capo a Padovano Antonio che, benché detenuto agli arresti domiciliari, non ha esitato a coinvolgere nelle attività di approvvigionamento e spaccio l’intera famiglia, compresa la moglie, all’epoca incinta, la sorellastra, nonché la nipote minorenne e il suo fidanzato. Il gruppo facente capo a Padovano Antonio aveva come canale di approvvigionamento dello stupefacente il casertano Belvedere Luigi, pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, il quale, per il tramite del cugino Belvedere Pietro, riforniva quotidianamente di cocaina il gruppo di Padovano per le successive operazioni di spaccio al dettaglio.
Ecco tutti i nomi:
Aniello Zampella, 19 anni Maddaloni
Luigi Belvedere, 26 anni, Caserta
Pietro Belvedere, 30 anni, Maddaloni
Antonietta Bernardi, 51 anni, di Maddaloni
Erna D’Aiello, 47 anni, di Maddaloni
Antonio Esposito, 40 anni, Maddaloni
Orazio Gagliardi, 24 anni Maddaloni
Giuseppe Madonna, 26 anni, Maddaloni
Antonio Mastropietro, 40 anni, Maddaloni
Antonio Padovano, 41 anni, Maddaloni
Fabio Romano, 28 anni, Maddaloni
Antonietta Stefanelli, 33 anni, Maddaloni
Antonio Tagliafierro, 29 anni, Maddaloni
Mariano Tagliafierro, 22 anni, Maddaloni
Vincenzo Cecere, 54 anni, Maddaloni
Michele Farina, 27 anni, Maddaloni
Giuseppe Antelli, 50 anni, residente a Succivo, domiciliato a Maddaloni
Maria Schiavone, 33 anni, Maddaloni
Biagio Tedesco, 26 anni, Maddaloni