E che ci fa “Machialieu”. La nuova super tattica di “fratellone”: finta lite con Abbate, dimissioni di Villano e simbolo Pd a casa ad AVERSA
28 Febbraio 2019 - 16:50
AVERSA – (g.g.) Pier Luigi Bersani ebbe a pronunciare, qualche anno fa, di Pier Ferdinando Casini che la seguente frase: “Morirà di tattica.”
Tutto è relativo e tutto è valutabile in base agli obiettivi e alle ambizioni. Pier Ferdinando Casini non sarà certo contento del ruolo di seconda o terza fila che sta avendo oggi nella politica italiana, ma morto non è visto che ha conservato, comunque, uno scranno in Parlamento per la sua milionesima legislatura.
Stefano Graziano è troppo giovane per morire di tattica. Ma il dato anagrafico che lo favorisce, potrebbe essere vanificato dalla cifra tutt’altro che sopraffina, delle sue mosse politiche, tutt’altro che imprevedibili e legate all’unico fattore di premialità per chi coltiva obiettivi di non fare un tubo dalla mattina alla sera, di non lavorare e di campare di politica.
La tattica, quella di Pier, gli ha permesso per anni e anni di condizionare la vita dei governi, sublimando l’alchimia che gli ha permesso di collegare quel 2 o 3 per cento di voti raccolti nei tempi migliori, a una cifra ben più alta, indicante il suo peso specifico, la sua utilità marginale per definire le sorti di una maggioranza, di un governo, di un consiglio regionale eccetera.
Stefano Graziano, nonostante i suoi tanti anni trascorsi a Roma, si è affermato in terra campana e in provincia di Caserta, dove si sa i galli sulla monnezza rappresentano storicamente la presunta classe dirigente.
E allora tutta ‘sta manfrina di Marco Villano, delle presunte minacce telefoniche inflittegli da Abbate, recano il copyright del mitico “fratellone” di Teverola. Villano si sa, è il vicesegretario provinciale espresso proprio da Stefano Graziano nell’accordo unitario con le altre componenti che ha portato alla definizione delle nuove cariche dirigenti e delle aree di rappresentanza all’interno dell’assemblea provinciale del Pd casertano.
Ma Marco Villano e Stefano Graziano, i quali sanno bene che il Pd ad Aversa, forse anche perchè rappresentato da loro, non vale un tubo sul mercato elettorale, vogliono mettere in piedi un cartello civico, magari con lo stesso Villano candidato a sindaco, per cui, la manfrina di cui abbiamo scritto prima diventa funzionale proprio a questo obiettivo. Prima Villano dice che Abbate, in un discorso tra uomini, gli avrebbe detto al telefono “Ti spacco la faccia“, poi oggi ovviamente arrivano le dimissioni dalla carica di vicesegretario.
Fratellone, fratellone, il mattinone ti presta bordone, ma noi ti conosciamo come conosciamo le nostre tasche.