E figli so piezz’ e core (ma anche i generi). Riello fa doppietta al concorso Asl. Assunti la figlia e il marito, che però misteriosamente rinuncia. A Patrizia Vestini fumo dal naso per la “bocciatura” del figlio

3 Settembre 2025 - 16:24

Continuiamo a scorrere ed analizzare, come promesso ai nostri lettori sin da sabato mattina, l’elenco dei medici assunti e idonei nell’ultimo concorso agostano per igienisti, epidemiologici e di sanità pubblica

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CASERTA – (g.g.) Vabbè, con Pietro Riello siamo stati fortemente garantisti, differenziando la sua posizione di medico (CLICCA E LEGGI) e forse comproprietario della clinica Villa del Sole da quella di Tina Cosentino, super dirigente del personale dell’Asl di Caserta, e da quella di Maria Luigia Iodice, consigliera regionale, consigliere comunale di Marcianise, nonché medico massimalista alle dipendenze dell’Asl, con marito accluso Nicola Scognamiglio, a sua volta medico ospedaliero sul libro stipendi dell’azienda sanitaria locale.

Ma quando è troppo è troppo. Scorrendo la graduatoria e facendo un giro d’orizzonte tra chi conosce bene l’identità, le origini e le appartenenze familiari degli 11 vincitori del concorso per titoli ed esami bandito dall’Asl per l’assunzione a tempo indeterminato di dirigenti medici di igiene, epidemiologia e sanità pubblica, abbiamo scovato anche il nome di Bartolomeo Ferrante.

Contiamo ancora una volta: Alfredo Cioffi e Antonio Pennino sono i primi vincitori di questo concorso, in cima alla graduatoria degli specialisti. Successivamente ci sono i nomi dei vincitori specializzandi: Raffaele Corvino in pole position, Miriam Mandara, la già citata Simonetta Riello, Sara Palmiero, ancora un Mandara, in questo caso Armando (a questo punto dobbiamo controllare eventuali parentele).

Non dobbiamo invece controllare la parentela tra Pietro Riello e Bartolomeo Ferrante, sesto nella graduatoria degli specializzandi e dunque ottavo in quella complessiva, perché si tratta del genero proprio di Pietro Riello, il quale ha dimostrato dunque di incidere tantissimo negli uffici dell’Asl in cui si prendono le decisioni sui concorsi.

Piccola parentesi: la storia di questi ultimi 50 anni – dunque non una nostra fissazione – racconta e dimostra che tutti i concorsi banditi nella sanità casertana sono più o meno pezzottati. Un non raccomandato può entrare, come abbiamo scritto a ripetizione in questi giorni, solo se un altro raccomandato, anzi un nuovo raccomandato, deve “prendere il posto” partendo dalla graduatoria degli idonei non vincitori. Per cui, sulla base della storia acclarata, noi diamo per scontato che gli 11 medici assunti abbiano avuto un aiutino al di là delle proprie capacità più o meno esistenti e più o meno consistenti.

A quanto abbiamo appreso, Bartolomeo Ferrante avrebbe rinunciato, rimanendo a lavorare in una struttura sanitaria di un’altra provincia. Ora, non si capisce per quale motivo uno partecipi a un concorso di cui sono chiarissimi i contenuti, giusto per andarci e poi rinunciare al posto di lavoro ottenuto. Un comportamento troppo strano per essere vero. O questa decisione è stata assunta ieri, in contemporanea all’uscita del nostro articolo su Simonetta Riello, sua moglie da luglio scorso, oppure qui c’è da pescare all’interno di uno spazio irrazionale.

La rinuncia di Ferrante ha fatto sì che il 12º della graduatoria generale, 10º degli specializzandi, Luigia Palmiero, abbia guadagnato l’assunzione. Si parla anche di un primo ripescaggio del 13º, ossia Federico Cautiero. Non sappiamo se per effetto di una riapertura lampo della stessa graduatoria, frutto di una carenza di organico nel settore dei medici igienisti (ma sarebbe troppo attaccata, temporalmente, alla pubblicazione per essere plausibile), oppure alla rinuncia di un altro degli 11. Cercheremo di approfondire, visto che abbiamo intenzione di tornare ancora sull’argomento già a partire da domani, dedicandoci all’assunzione di un altro compreso nell’elenco degli 11.

Ed è proprio legata alla necessità di una vera e propria “amnistia”, una vera e propria beneficiata anche a favore degli idonei, la possibilità di un ripescaggio del figliolo di Patrizia Vestini, che di cognome fa Maietta. La Vestini è a sua volta una dipendente dell’Asl di Caserta, un medico. Una volta letto l’esito del concorso, ce l’hanno raccontata come letteralmente furiosa, con il fumo che usciva dalle narici. Se leggete la graduatoria in calce, noterete che non c’è alcun Maietta tra i 19 nomi resi pubblici. Al concorso hanno partecipato 36 medici sui 56 che hanno presentato domanda.

Di solito, capita che venga pubblicata la graduatoria dei vincitori e degli idonei. Per cui, in via teorica, questa arriva fino al numero 19.

Gli altri 17 partecipanti dovrebbero essere inidonei e dunque non ripescabili con la riapertura della citata graduatoria. Maietta occuperebbe la 20ª posizione, ossia la prima immediatamente successiva alla casella del 19º idoneo, che si chiama Antonio Postiglione. Non ci sbilanciamo sul titolo e sulle possibilità che coloro i quali occupano le caselle dalla 20ª alla 36ª abbiano di partecipare anch’essi all’infornata generale. Ci informeremo anche su questo particolare aspetto della questione. Chiudendo il discorso, se Patrizia Vestini avesse continuato a far politica attiva dopo la parentesi di Recale, comune di cui è stata sindaca, avrebbe avuto qualche possibilità in più per suo figlio.

Però, magari battendo i pugni sul tavolo, si porrà il problema dell’assunzione del suo figliolo. Più si scorre l’elenco e maggiori sono le possibilità che anche un non raccomandato possa essere assunto, ammesso e non concesso che ce ne sia qualcuno in questo concorso, dato che qualche altro cognome evoca in noi qualche reminiscenza.

Che so, un Coscetta che ci conduce ad Aversa, una Maccauro che ci conduce a Caserta.

Comunque, vedremo e continueremo a controllare questa vicenda che ha fatto indignare in molti.