ELEZIONE del Consiglio degli Avvocati. Solito casino, ecco perchè il Tar il 19 febbraio potrebbe anche annullarle

28 Gennaio 2019 - 17:30

SANTA MARIA CAPUA VETERE(g.g.) Pur non concedendo, il tar del Lazio, la sospensiva cautelare degli effetti del silenzio opposto, in maniera, peraltro, piuttosto spicciativa dal consiglio nazionale dell’Ordine, al ricorso presentato dagli avvocati Angela Del Vecchio, Patrizia Manna e Antonio Mirra, per la ormai nota vicenda della loro esclusione, per ineleggibilità, dalle elezioni del consiglio dell’Ordine in corso da stamattina e fino al 31 gennaio, l’organo della giurisdizione amministrativa, stabilisce un principio che potrebbe determinare una decisione di merito, che verrà pronunciata a conclusione dell’udienza, già fissata per il prossimo 19 febbraio. Una decisione che potrebbe creare l’ennesimo terremoto tra gli avvocati sammaritani, tale da mettere in discussione gli esiti delle elezioni in corso.

Perchè se è vero, com’è vero, che il 24 e il 25 gennaio, l’avvocato della Del Vecchio, di Manna e di Mirra è stato, non molto cortesemente, “mandato a comprare il sale” dalla segreteria dell’organismo principale degli avvocati italiani, è anche vero che se il Tar dirà che il silenzio che ha determinato l’esclusione formale e sostanziale dalle liste dei 3 avvocati ricorrenti è stato un atto di omissione, tutto il procedimento elettorale potrebbe saltare.

Non c’è dubbio, infatti, leggendo il dispositivo del Tar del Lazio, che questo consideri il consiglio nazionale dell’Ordine, competente

per tutti i ricorsi in materia elettorale. E per materia elettorale, il Tar non considera solo quella attinente alle operazioni di voto e allo scrutinio dello stesso, ma l’intera filiera degli atti, anche quelli precedenti e seguenti alle citate operazioni di seggio. Per cui, la delibera della commissione elettorale dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, presieduta un pò inopinatamente e inopportunamente (CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO ARTICOLO PUBBLICATO VENERDI’ MATTINA), dall’avvocato Franco Buco che pochi giorni prima si era ritirato, a sua volta, dal voto, per la stessa questione dell’ineleggibilità ai sensi della legge Falanga, fa parte di questa struttura, fa parte a pieno titolo del procedimento elettorale e, come tale, rappresenta una materia sulla quale il consiglio nazionale dell’Ordine ha il diritto-dovere, anzi, il dovere-diritto di esprimersi, di fronte ad eventuali ricorsi o a fatti che rendano necessaria l’esplicazione di una funzione di controllo, indiscutibilmente esclusiva, così com’è chiaramente scritto nel dispositivo del Tar del Lazio, che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo.

Ecco perchè il voto in svolgimento, da oggi a giovedì, produrrà dei risultati che poi potrebbero anche essere cancellati, azzerata da una decisione dell’organo della giurisdizione amministrativa. Non sappiamo come si regolerà il consiglio nazionale dell’Ordine degli avvocati e la sua legale rappresentante Rosaria Zema, di fronte ai contenuti del dispositivo del Tar di Roma, ma è chiaro che il silenzio, il mancato pronunciamento sul ricorso presentato già giovedì dai tre avvocati esclusi, rappresenta, di per sè, un atto determinante che ha prodotto conseguenze fondamentali, rappresentate proprio dalla cancellazione di Angela Del Vecchio, di Patrizia Manna e di Antonio Mirra dall’elenco dei candidati, e anche l’apertura stessa, nei tempi previsti dalla convocazione, del seggio elettorale.

Staremo a vedere.

 

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