ELEZIONI POLITICHE IL 25 SETTEMBRE. SENATO. Tutto molto più semplice, i collegi casertani saranno due: ecco come si vota e dove saranno collocati i 104 Comuni della provincia

23 Luglio 2022 - 20:04

(Clikka qui) per leggere i collegi casertani della Camera. Vi proponiamo un esempio pratico: quante schede e quali schede saranno consegnate, rispettivamente, ad un elettore di Caserta capoluogo, ad uno di Aversa e ad uno di Piedimonte Matese per Camera e Senato

 

CASERTA (g.g.) – Seconda ed ultima parte del nostro lavoro introduttivo di presentazione dei nuovi collegi, riperimetrati all’indomani del referendum confermativo che varò definitivamente la riforma costituzionale la quale ha ridotto il numero dei parlamentari, per le elezioni politiche che si svolgeranno il 25 settembre.

Stamattina (clikka e leggi) ci siamo occupati dei collegi della Camera dei deputati. Stasera, come avevamo annunciato, andiamo ad esaminare quelli del Senato della Repubblica. Al riguardo, va ricordato che la Costituzione prevede che il Senato venga eletto in una dimensione territoriale regionale e non nazionale, come succede, invece, per la Camera. In parole povere, ciò significa che per quanto riguarda la parte proporzionale, i calcoli, i quozienti, non usciranno fuori da numeri aggregati sul piano nazionale, ma da numeri aggregati su scala regionale. Ogni Regione, dunque, avrà un numero di senatori predeterminato.

Volendo fare un esempio pratico, capiterà che, alla Camera se, mettiamo, Cinquestelle dovesse conquistare il 10% eleggerà con il proporzionale, tenendo conto che i deputati si sono ridotti da 630 a 400, non meno di 40 di loro. Numero che può cambiare leggermente in base al fatto che  lo sbarramento al 3% modificherà, in parte, i divisori, ma comunque, in linea di massima, questo è, cioè 10% su 400 deputati significa 40 o giù di lì. Al Senato, lo stesso ragionamento andrà fatto in relazione alla quota di senatori che toccherà ad ogni regione. Ecco perché Palazzo Madama non esprime mai numeri in grado di indicare delle chiare maggioranze, a differenza di quello che succede alla Camera.

Se la Camera passerà, come già scritto, dagli attuali 630 a 400 deputati, il Senato passerà dagli attuali 315 membri elettivi di oggi ai 200 che usciranno dal turno elettorale del 25 settembre. A questi 200 vanno aggiunti, ovviamente, i senatori a vita che, però, non sono eletti e quindi non c’entrano nulla con le cose che stiamo scrivendo.

Mentre per la Camera la Campania è suddivisa in due mega circoscrizioni, Campania 1 (Napoli e provincia o area metropolitana che dir si voglia), Campania 2 (province di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento); se alla Camera, per quello che ci riguarda, cioè a Campania2 ci sono due collegi plurinominali, liste bloccate con ripartizione dei seggi in ragione proporzionale con calcolo nazionale e se, sempre a Campania2, i due collegi plurinominali proporzionali appena detti coinvolgono, uno, cioè il nostro, 202 Comuni, cioè i 78 della provincia di Benevento e i 104 della provincia di Caserta, il secondo coinvolge tutti i Comuni delle province di Avellino e Salerno. Se, ancora, legati al Collegio plurinominale proporzionale di Caserta e Benevento ci sono tre collegi uninominali maggioritari (vince il candidato che prende un voto in più) costruiti, il primo.  come collegio di Aversa (52 Comuni), il secondo come collegio di Caserta (28 Comuni), il terzo come  collegio di Benevento (102 comuni, cioè 78 sanniti più 24 dell’Alto casertano) la configurazione dei collegi del Senato è più larga. Territorialmente ancora più esteso, visto che si tratta di eleggere un numero di parlamentari pari esattamente alla metà di quelli eletti alla Camera (200 contro 400).

Per quanto riguarda le circoscrizioni al Senato, a differenza della Camera dove sono due, cioè Campania1 e Campania2, ce n’è una sola e si chiama, “Campania”, contrassegnata dal numero 15. E contenente due collegi plurinominali con ripartizione proporzionale, il primo per Napoli e provincia, il secondo che abbraccia il resto del territorio regionale.

Anche per il Senato il metodo di elezione è misto: ci sono i collegi plurinominali i cui candidati concorrono in base a un sistema di ripartizione proporzionale, e poi ci sono i collegi uninominali in cui viene eletto il primo classificato, cioè colui in grado di conquistare almeno un voto in più dei suoi competitor.

Per Caserta, il collegio plurinominale, con ripartizione proporzionale  mette insieme le province  di Caserta, Salerno, Avellino e Benevento e coinvolge quindi tutti i nostri 104 Comuni.

Per quel che riguarda. invece, il collegio uninominale maggioritario, n provincia di Caserta ce n’è solo uno e coinvolge,, tutti i 104 Comuni di Terra di Lavoro.

In pratica, per il Senato, ci sarà una scheda contenente l’elenco dei candidati della lista plurinominale proporzionale, dove i partiti si schiereranno con i loro simboli, dunque, indipendentemente dall’appartenenza o dalla non appartenenza a questa o a quell’altra coalizione.

In questo caso, non ci potranno essere candidati provenienti solo dalla provincia di Benevento, come potrebbe capitare alla Camera, dove la circoscrizione Campania2 è suddivisa in due collegi plurininali, Caserta con Benevento e Salerno con Avellino.

In poche parole i candidati del collegio plurinominale con ripartizione proporzionale con quozienti regionali, saranno salernitani, casertani  avellinesi  e beneventani. Diverso il discorso per i candidati al collegio uninominale, che sarà tutto casertano, sia per quanto riguarda gli elettori. sia per quel che concerne, presumibilmente, i candidati

Facciamo un esempio pratico: da una parte prendiamo un elettore di Caserta, dall’altra parte prendiamo un elettore di Aversa. Quante schede riceveranno? Due, una per la Camera e una per il Senato.

Seconda domanda: queste due schede, saranno le stesse, nel senso che i nomi dei candidati che leggerà l’elettore di Caserta saranno gli stessi candidati che leggerà  quello di Aversa? No, anzi sì.

In effetti, al Senato si,  perché sia l’elettore di Caserta che quello di Aversa avranno una scheda per Palazzo Madama in cui leggeranno gli stessi nomi sia per la lista plurinominale proporzionale che per quella del collegio uninominale maggioritario. Sarà dunque identica la scheda del Senato a Caserta, Aversa, così come a Roccamonfina, a Parete, a Mondragone ecc.

Sarà così anche per la Camera?  No, non sarà così. L’elettore di Caserta capoluogo e quello di Aversa, così come quello di Piedimonte Matese, riceveranno una scheda con gli stessi candidati solo per il listino plurinominale con ripartizione proporzionale. Al contrario  l’elettore di Caserta leggerà candidati diversi bella parte della scheda contenente la parte uninominale maggioritaria rispetto ai nomi stsampati sulla scheda dell’elettore di Aversa. E altri nomi ancora, diversi da quelli stampati nell’ uninominale del collegio di Caserta e in quello dell’uninominale di Aversa  leggerà l’elettore di Piedimonte Matese, aggregato al collegio maggioritario uninominale maggioritario di Benevento. visto

Inutile, dunque, pubblicare l’elenco dei Comuni, per quanto riguarda il Senato, visto che il plenum dei 104, non suddiviso , vota gli stessi candidati, sia al Senato proporzionale, insieme agli elettori delle provincie di Salerno  Avellino e Benevento,   che per il collegio uninominale maggioritario, dove, però, non ci sarà coabitazione con gli elettori e dunque anche con candidati, di altre provincie