ELEZIONI REGIONALI. Scusa, sceriffo De Luca, ma il casellario e il certificato penale li hai chiesti ai tuoi candidati? Guarda che Giovanni Sorvillo è pesantemente implicato nella TANGENTOPOLI di Angelo Brancaccio
18 Agosto 2020 - 13:06
Vi potete accomodare nella lettura dei capi 35 e 58 dell’avviso di chiusura delle indagini, firmato dal pm della procura di Aversa-Napoli nord Patrizia Dongiacomo
ORTA DI ATELLA – (g.g.) Non abbiamo più seguito, come abbiamo fatto negli anni scorsi, nella fase delle indagini, la vicenda della presunta tangentopoli di Orta di Atella, nei suoi procedumenti giudiziari.
Siamo rimasti all’avviso di conclusione delle indagini che il pubblico ministero della procura di Aversa-Napoli nord notificò a 71 indagati, capitanati dall’ex sindaco o sindaco pro tempore Angelo Brancaccio e che comprendevano assessori, consiglieri comunali, imprenditori, dirigenti tra cui spiccava il nome dell’ormai “mitico” Claudio Valentino, arrestato di recente per “gli affari” di Sant’Antimo.
Tra i 71 indagati c’era anche Giovanni Sorvillo, un arci fedelissimo di Angelo Brancaccio, sempre pronto ad obbedire agli ordini del sindaco anche quando si trattava di approvare in consiglio cose molto scabrose.
Così avvenne con il permesso a costruire per un centro sportivo edificato in una zona agricola (ad Orta si poteva questo ed altro) e questo vale per una successiva delibera del luglio 2014 in cui lo stesso consiglio comunale, dopo aver votato l’anno prima in violazione delle norme che regolano le concessioni in deroga, aveva, un pò buffamente, votato la sanatoria a favore degli imprenditori che vedevano Orta come un Eldorado visto che lì vigeva un’altra normativa urbanistica, che nasceva e moriva in base ai desideri di Brancaccio.
Ma non fu solo questo episodio ad essere contestato a Sorvillo. Il 58esimo capo di imputazione provvisorio, cioè l’ultimo, mette Sorvillo nel gruppo degli indagati a cui la procura di Aversa-Napoli nord presenta il conto di una lunga lista di contestazioni legate ad una miriade di delibere di giunta comunale più una di consiglio comunale.
I capi di imputazione provvisoria riguardanti Sorvillo, li ripubblichiamo integralmente in calce. Questo articolo è uscito perchè Sorvillo è uno dei candidati della lista che reca a caratteri cubitali il nome del governatore Vincenzo De Luca.
Nelle prossime ore vedremo a che punto sta questo processo e vedremo se la posizione di Sorvillo è stata eventualmente stralciata. Per il momento, domandiamo al sinedrio di comando del quartier generale di De Luca, formato dai due figlioli, Mastursi: ma per candidarvi nelle vostre liste bisogna portare almeno uno straccio di certificato penale e quello del casellario giudiziario, che sono, peraltro obbligatori? In verità, fareste metà del vostro dovere se, come ha fatto qualche altro partito, ad esempio Fratelli d’Italia, obbligaste gli aspiranti candidati a farsi rilasciare anche l’atto giudiziario regolato dall’articolo 335 del codice di procedura penale, che in qualche circostanza o meglio nella maggior parte delle circostanze, segnala anche se una persona sia o meno sottoposta ad indagini.
Ma per il momento ci accontenteremmo del casellario giudiziario e del certificato penale. Evidentemente, il sinedrio dei rampolli di De Luca, di Mastursi e compagnia considera una cosa tanto irrilevante, da recepirla solo due o tre giorni prima del termine di presentazione delle liste. Perchè se, invece, come sarebbe stato appena decente, questi documenti fossero stati chiesti 20 giorni fa, magari queste cose uscivano e De Luca avrebbe evitato l’ennesima brutta figura sui suoi candidati.
Ma a pensarci bene, la questione morale in politica non è stata mai una priorità in tutto il percorso che il De Luca ha fatto, prima da sindaco di Salerno e ora da govenratore della Campania.
QUI SOTTO I DUE CAPI DI IMPUTAZIONE