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ESCLUSIVA. Sezione per sezione, ecco i voti che non tornano dati alla Iodice a MARCIANISE, CASERTA, RECALE e PORTICO

11 Novembre 2020 - 19:24

MARCIANISE – Al di là di qualche refuso di inversione dei numeri tra una sezione e l’altra, il ricorso di Renato Labriola al Tar, in nome e per conto di Agostino “Steve” Stellato, secondo classificato nella lista “Noi Campani” alle ultime regionali, per ottenere il riconteggio delle schede in diverse sezioni elettorali, esprime delle idee abbastanza chiare.

Nel senso che, se non si può stabilire a priori la fondatezza di ognuna delle contestazioni esposte all’organo della giurisdizione amministrativa, si può tranquillamente affermare che qualora dalla lettura dei verbali di queste sezioni fosse confermata la circostanza di una prevalenza dei voti assegnati a titolo di preferenza a Maria Luigia Iodice e anche all’intero gruppo delle donne candidate (Iodice, Sagliano e Trovato) difficilmente il Tar potrà sottrarsi dall’ordinare un riconteggio per queste sezioni, cioè una ripetizione dello spoglio.

Perché, non facendolo, rimarrebbe qualche fondato dubbio che l’elezione della Iodice non sia stata giusta, equa e democratica in quanto basata su dati autentici.

Come potrete leggere dal documento in calce, le due questioni – cioè la prevalenza dei numeri della Iodice su quelli della lista Noi Campani – e poi quella della prevalenza dei voti complessivi raccolti dalle donne rispetto ai medesimi voti di lista, vanno trattate separatamente.

Nel primo caso, infatti, dando sempre per buone le ricostruzioni aritmetiche fatte da Stellato e dal suo avvocato, è già possibile quantificare il numero minimo, solo minimo di preferenze che alla Iodice vanno senza dubbio sottratte.

Partiamo dal caso più eclatante, quello della sezione 14 di Marcianise, dove la lista “Noi Campani” avrebbe raccolto, a questo punto il condizionale è d’obbligo, 114 voti, mentre alla Iodice ne sono stati accreditati 160.

Qui, o sono sbagliati i voti di lista, o sono sbagliati quelli della Iodice.

Sia in caso che nell’altro è importante stabilirlo e lo si può fare solo con un riconteggio delle schede.

Se il voto di lista è genuino, alla candidata di Marcianise andrebbero come minimo sottratti 46 voti, che porterebbero il suo dato esattamente allo stesso livello dei 114 voti della lista. Ma siccome, sempre in questa sezione, le altre due donne hanno raccolto, la Sagliano 3 voti e Trovato 6, non sarebbe matematicamente possibile che il dato della Iodice andasse ad equipararsi totalmente a quello della lista, a meno che non siano sbagliati i conteggi sulle altre due donne.

Se così non fosse, la Iodice sposterebbe il livello minimo della detrazione da 46 a 55. Ciò sempre dando per buono che “Noi Campani” non abbia ricevuto un solo voto per la sola lista senza nessuna preferenza e neanche un solo volto alla lista con preferenza unicamente maschile.

Ovviamente, avendo spiegato bene il meccanismo, ora proseguiamo in estrema sintesi con qualche esempio, perché il dettaglio potete leggerlo nel ricorso pubblicato in calce.

Nella sezione 2 di Marcianise alla Iodice vengono attribuiti 2 voti in più rispetto alla lista, mentre i consensi complessivi attribuiti alle donne sono 6 in più rispetto alla medesima lista.
Qui sicuramente la partita sui 2 voti di differenza tra Iodice e la lista non potrà non giocarsi che sulla verifica della corretta trascrizione dei voti attribuiti a “Noi Campani” e di quelli attribuiti alla Iodice.
Naturalmente se sono autentici i voti della Sagliano e della Trovato, alla Iodice ne vanno sommati almeno altri 4.
La carrellata è lunga.
Diciamo che, sempre considerando corretto il dato del voto di lista, alla Iodice dovrebbero essere tolti come minimo 75 voti, ovvero i 46 della sezione 14 di Marcianise più tutti gli altri, frutto delle discrasie verificatesi in altre sezioni marcianisane, in alcune di Portico, Recale e Caserta.
Poi ci sono da considerare tutti gli scarti tra il voto alla lista e la somma dei voti delle donne.
Insomma, ci sono una trentina di sezioni in cui i conti, in una maniera o nell’altra, non tornano e dunque qualora tutte le cifre contenute nel ricorso fossero confermate sarebbe anche giusto rifare i conteggi.

Nei giorni prossimi parleremo anche della parte del ricorso riguardante il verbale uscito fuori dal lavoro della commissione elettorale del Tribunale di S.Maria C.V., dal quale la Iodice è uscita rafforzata, perché se da un lato il Tribunale ha accolto un paio di ricorsi presentati da Stellato e Labriola, che avrebbero ridotto lo scarto a poco più di 30 voti, dall’altro lato ne ha riconosciuti molti altri alla candidata marcianisana, il cui risultato definitivo ha sancito una differenza di ben 152 voti rispetto al consenso raccolto da Stellato.

In conclusione, come si può ben capire dall’impianto e dai contenuti del ricorso, esiste la possibilità, non la certezza per carità, che alla Iodice in queste sezioni siano stati dati più voti di quelli effettivamente raccolti.

Ora, è sicuramente vero che una lista fai-da-te come “Noi Campani”, senza storia, senza radicamento, prende molto spesso i voti in misura uguale a quelli portati dai suoi candidati, non possedendo un consenso d’opinione, ma è anche vero che questi numeri lasciano più di una perplessità e lasciano aperta anche la porta alla possibilità che tra ciò che potrebbe essere in termini di sottrazione di consensi alla Iodice, un numero che non è possibile stabilire senza un riconteggio, e quello che Stellato chiede gli sia restituito a San Pietro Infine e a Caserta, si possa arrivare a un risultato molto stretto.

Ecco perché il giovane Stellato sta combattendo e sta credendo molto nella sua iniziativa giudiziaria.

LEGGI IL RICORSO: 2020-11-05_18_24_46_336_ricorso elettorale Agostino Stellato detto Steve