Estorsioni, usura e turbativa d’asta: Emilio Chianese, suocero dell’ex sindaco di Aversa Alfonso Golia, rischia il processo. Sulla “coscienza” anche il suicidio di un imprenditore

15 Marzo 2024 - 12:17

Inchiesta della Direzione distrettuale antimafia.

AVERSA/TRENTOLA DUCENTA/PARETE. Si terrà nel mese di aprile l’udienza preliminare per i 7 soggetti accusati di estorsione ai danni di due fratelli imprenditori, Luigi e Giuseppe Giuliano titolari della Dfr sas, società specializzata nello smaltimento dei rifiuti metallici. A chiederne il processo i pm della Dda Simona Rossi e Graziella Arlomede.

Sul banco degli imputati Ferdinando Zivolo di Aversa, Emilio Chianese di Trentola Ducenta, Francesco Ferrara e Antonio Sarracino di Villaricca, Gianfranco Caldarelli di Parete, Vincenzo Barbarisi (ex appuntato scelto e ora in quiescenza) e Andrea Improta di Napoli.

All’estorsione aggravata, i sette dovranno rispondere, a vario titolo, anche di usura, violenza privata, turbata libertà degli incanti e corruzione: di questi ultimi due reati rispondono Zivolo e Improta: il primo quale responsabile Ufficio gare del Consorzio unico di bacino di Caserta e Napoli; il secondo perché responsabile amministrativo del Cub, in riferimento ad una gara per lo smaltimento di 79 mezzi in disuso.

Uno dei protagonisti principali di questa inchiesta è certamente l’imprenditore di Trentola Ducenta Emilio Chianese, suocero dell’ex sindaco di Aversa, Alfonso Golia, accusato di usura con aggravante camorristica perpetrata ai danni di Giuseppe Giuliani, che poi si è tolto la vita.

Le indagini, condotte dalla Dda, sono state avviate nel luglio 2018, proprio a seguito del decesso dell’imprenditore, il cui cadavere fu trovato presso un opificio in stato di abbandono a Giugliano.

Le investigazioni hanno svelato che l’uomo si era suicidato perché vittima di usura ed estorsione da parte di individui legati al clan Ferrara-Cacciapuoti di Villaricca.