Arrestata preside casertana. Falsi attestati per diventare insegnanti

20 Novembre 2024 - 14:40

In manette anche “Lady Tfa”

VAIRANO PATENORA – L’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia che questa mattina 20 novembre ha portato all’arresto dell’avvocatessa di Stornarella classe 1972 Antonietta Ruggieri – ribattezzata Lady Tfa – del marito e insegnante 49enne Carmine Fiorilli e di Angela Rosa Ciotola, dirigente dell’istituto paritario di Vairano Patenora in provincia di Caserta – tutti e tre ai domiciliari – è scattata dopo tre esposti anonimi.

Altre nove persone residenti a Carapelle, Stornarella e Cerignola, sono state raggiunte da interdittiva della sospensione dell’esercizio dell’attività di insegnamento. Sono ritenuti responsabili – a vario titolo – di concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, esercizio abusivo di una professione e favoreggiamento personale.

L’attività investigativa avviata dai carabinieri della stazione di Stornarella, dall’agosto 2023 a maggio di quest’anno, ha consentito di accertare che l’avvocatessa del Foro di Foggia ribattezzata in paese Lady Tfa, il marito insegnante e la dirigente dell’istituto paritario, in concorso tra loro avrebbero indotto in errore gli uffici scolastici provinciali mediante certificati falsi e comunicazioni Unilav che documentavano, contrariamente al vero, per gli anni compresi tra il 2018 e il 2023, rapporti lavorativi con la scuola paritaria in provincia di Caserta.

La conseguente iscrizione nelle Gps (Graduatorie Provinciali di Supplenza) in una posizione determinata da punteggi calcolati sulla base di false attestazioni, avrebbe così permesso ai nove indagati di maturare il titolo di insegnamento.

Su richiesta della dirigente scolastica veniva generata la comunicazione obbligatoria di lavoro (Unilav) con cui gli indagati dichiaravano di aver prestato servizio come insegnanti e per mezzo della quale venivano dispensati dalla preselezione nel percorso utile al conseguimento del Tfa (tirocini formativi attivi), il tutto
senza

aver mai versato alcun contributo Inps.

Nell’ordinanza – riporta Ansa – viene evidenziato il “meccanismo messo in atto teso a falsificare continuativamente il requisito del possesso dei titoli e delle esperienze richieste per la compilazione delle graduatorie provinciali, orchestrato con spregiudicatezza e pervicacia dai soggetti collocati in posizione verticistica nella complessa piramide”.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre indagati destinatari degli arresti domiciliari avrebbero rivestito una posizione di rilievo nell’ambito di meccanismi finalizzati alla produzione reiterata di un’imponente quantità di atti e documenti ideologicamente falsi, idonei a indurre in errore il sistema pubblicistico deputato a valutare, individuare e selezionare, mediante formazione e pubblicazione di graduatorie pubbliche, i soggetti maggiormente titolati a svolgere, in base alla normativa legislativa e regolamentare di riferimento, attività di docenza e insegnamento negli istituti di istruzione.

La compiacenza del dirigente di un istituto paritario della Provincia di Caserta, nonché la produzione, l’utilizzo di dichiarazioni e di attestazioni mendaci – anche in relazione ad attività di docenza mai svolta -, avrebbero determinato a favore di 9 indagati il conseguimento di titoli o l’attribuzione di punteggi determinanti nell’accesso all’insegnamento.

(da FoggiaToday.it)