Finta vendita di auto aziendali e grande giro di quattrini: rischiano il processo una imprenditrice, suo marito e il titolare di nota agenzia di pratiche assicurative
10 Novembre 2022 - 13:05
Il pubblico ministero della procura di Santa Maria Capua Vetere, Giacomo Urbano ha terminato il proprio lavoro, il giro avrebbe determinato un danno di un’altra imprenditrice la cui firma sarebbe stata falsificata e che si avvia a costituirsi parte civile, qualora l’avviso di conclusione delle indagini dovesse tramutarsi, com’è probabile, in una richiesta di rinvio a giudizio
FALCIANO DEL MASSICO/MONDRAGONE – Avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre imprenditori : Alfonsina Cecoro, 49 anni di Falciano del Massico ( difesa dall’avv. Carlo Zannini ); Raffaele Colardo, 56 anni anche lui di Falciano del Massico ( difeso dall’avv. Giuseppe Stellato ) e Salvatore Saulle, 55 anni di Mondragone ( difeso dall’avv. Amato Brodella ). A firmare l’atto che avvia il procedimento penale verso l’udienza preliminare e’ stato il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il dott. Giacomo Urbano, che ha ipotizzato a carico dei tre indagati il concorso nel reato di falso perche’ Alfonsina Cecoro, nella sua qualita’ di amministratrice della societa’ Comedilia insieme a suo marito Raffaele Colardo, pure lui amministratore ma di un’altra ditta, la Corama, unitamente a Salvatore Saulle titolare di un’agenzia di pratiche assicurative, che ricopriva in tale ruolo la qualifica di pubblico ufficiale, avrebbero realizzato una falsa vendita di un autoveicolo di un’altra societa’ di cui essi non erano titolari o soci e avrebbero addirittura falsificata la firma dell’amministratrice di quest’altra societa’ che faceva capo alla parte offesa A.M., originaria di Carinola. Il processo e’ nato a seguito della denunzia della vittima e delle indagini della polizia giudiziaria e del Comando Stazione Carabinieri di Carinola guidato dal maresciallo Michele Ragozzino. La parte offesa A.M. si costituira’ parte civile nel processo penale nel corso di una eventuale udienza preliminare con gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo cui ha dato incarico di assisterli sin dalla fase delle indagini e del deposito della denunzia. Dal momento della notifica dell’avviso di chiusura delle indagini, gli indagati avranno 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati o per presentare memorie difensive o per depositare elementi a discarico. Esaurita questa parte, ammesso e non concesso che gli indagati la percorrano, il pubblico ministero formulerà, con ogni probabilità, a meno che ciò che emergerà dagli eventuali interrogatori o dal deposito di elementi a discarico non costituiscano fatti nuovi e non conosciuti dall’accusa, la richiesta di rinvio a giudizio che segnerà il passaggio delle tre persone coinvolte dallo status di indagato a quello di imputato. La richiesta di rinvio a giudizio sarebbe anche l’atto contenente la data di inizio dell’udienza preliminare.