Fittano un negozio a un ragazzo di 25enne e si fanno dare 4 mila euro: ma è abusivo. LA SENTENZA

10 Aprile 2025 - 10:02

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il giudice Luca Vitale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una sentenza di assoluzione, con la motivazione che il fatto non costituisce reato, nei confronti di Federico R., 35 anni, e Maurizio P., 73 anni, finiti sotto processo di frode in relazione a un contratto di locazione di un immobile commerciale.

L’accusa riguardava l’induzione in errore di un affittuario attraverso false dichiarazioni sull’agibilità del locale.

Secondo la ricostruzione del Pubblico Ministero, non ritenuta forte da portare alla condanna, i due imputati, difesi dall’avvocato Gerardo Marrocco, avrebbero stipulato un contratto di affitto con G.C., 25 anni, per un locale situato in una traversa di viale Michelangelo a Santa Maria Capua Vetere. Nel contratto,

il locale veniva descritto come “in buono stato di conservazione e manutenzione, pienamente agibile ai sensi delle norme vigenti”, con tanto di certificazione redatta da un ingegnere.

Si è poi scoperto che l’immobile risultava “urbanisticamente difforme” a causa di abusivismo edilizio, rendendolo inidoneo all’uso commerciale per cui era stato affittato. Il 25enne, ignaro della situazione, avrebbe versato 4.000 euro di canone di locazione.