Gianpiero Zinzi con Renzi, vero o falso? Sicuramente inverosimile. Lui punta alla corsa per governatore ed è anche facilissimo stabilirlo

21 Dicembre 2020 - 12:56

Mai avrebbe lottato come ha lottato, per diventare capogruppo del partito di Salvini

 

CASERTA(g.g.) Meglio non toccare certi argomenti visto che poi l’oggetto delle indagini giornalistiche di CasertaCe diventa un obiettivo di tutti gli altri con ricostruzioni, diciamo così, un pò suggestive e un bel pò trasversali.

Di Gianpiero Zinzi abbiamo scritto sabato pomeriggio, rispetto ad un post pubblicato da Antonello Velardi che lo ringraziava per l’emendamento presentato sul teatro Mugnone di Marcianise. Non dando per scontato nulla e valutando che Zinzi gli emendamenti li ha presentati anche su altre aree di interesse storico culturale, come ad esempio San Leucio, abbiamo voluto comunque sottolineare l’intenzione pelosa di Velardi, mettendo in guardia Zinzi, con franchezza e senza collegare la nostra opinione ad indiscrezioni o peggio ancora rumors che pure ci sono a Marcianise, nei confronti di uno che nella precedente consiliatura, quando ancora il mondo non mostrava il suo sconcerto nei confronti del personaggio, stendendo un vero e proprio cordone sanitario attorno allo medesimo, lo aveva insultato pubblicamente.

L’abbiamo messo in guardia invitandolo a non farsi tentare da inciuci, neppure di lontananza. Ma ripetiamo, lo abbiamo scritto senza avere alcuna certezza che tra i due ci fosse stato un contatto diretto sull’emendamento del teatro Mugnone, per il quale Velardi, dopo aver additato da un palco Zinzi figlio e Zinzi padre, in quanto distruttori della sanità casertana e non solo, ora gli liscia il pelo, essendo totalmente isolato e ritenendo che il suo isolamento sia esclusivamente di  tipo politico, quando in realtà non è così e con il Tar e il Consiglio di Stato, unici superstiti a credere a qualche favola da lui raccontata.

Da momento in cui quel nostro articolo è andato in rete, sono fiorite, forse casualmente, forse no, varie indiscrezioni su un contatto in corso tra il consigliere regionale casertan-marcianisano e Italia Viva di Renzi. Noi non affrontiamo la questione della veridicità della notizia. Non lo facciamo perchè ognuno scrive quello che gli pare. Se però svolgiamo un minimo di analisi politica, dobbiamo occuparci della verosimiglianza della stessa che non investe il sacrosanto diritto che ogni giornalista ha, di vedere le cose a modo suo. La verosimiglianza è un concetto che si declina con l’esperienza, la cognizione e con un approccio analitico a un tema in modo da mettere in fila gli avvenimenti che diventano sorgente di una considerazione finale fondata.

Dunque, Gianpiero Zinzi ha lottato perchè l’operazione non è stata poi semplicissima per diventare capogruppo della Lega di Salvini. Ora, l’ultima cosa al mondo che un politico fa se si sente provvisorio, transeunte, è assumere la carica di maggiore visibilità nel partito che ha scelto, visto e considerato che il capogruppo della minoranza in consiglio regionale, se uno è giovane e ha voglia di emergere, si configura come quello di un vero e proprio speaker nell’accezione anglosassone del termine.

Speaker dell’opposizione e dunque sfidante naturale del candidato governatore selezionato dall’area politica avversaria alle prossime elezioni.

Guardate, Gianpiero Zinzi, a questa cosa ci ha pensato. Ha valutato se fosse doveroso per lui candidarsi necessariamente alla carica di sindaco di Caserta, ha valutato se puntare ancora una volta tutto sulle prossime elezioni politiche. Alla fine, ha scelto la strada, tutto sommato, più complicata che però gli è resa agibile dalla sua carta d’identità: dopo i primi 5 anni di opposizione, vuole farne altri 5, stavolta, però, con un ruolo politico e non istituzionale, com’è successo nella scorsa consiliatura, quando ha guidato la commissione speciale su Terra dei Fuochi.

Uno che si sente stretto nel partito che ha scelto, tende a defilarsi e, per un certo periodo, anche a mimetizzarsi. D’altronde, un presunto passaggio da Salvini a Renzi non sarebbe una cosa di facile comprensione, di tanti che lo hanno votato il 20 e il 21 settembre. Produrrebbe il format di un politico di seconda o terza fascia, trasformista e dunque sempre a caccia dell’occasione buona per farsi “qualche fatterello suo”. Ma nel momento in cui ha fortissimamente voluto ricoprire la carica di capogruppo della Lega, animando non poco le prime sedute del consiglio regionale, quando è intervenuto anche e soprattutto su questioni politiche, già manifestandolo lo schema del primo e principale contraltare dialettico di De Luca, significa che lui, ad oggi, guarda alla leadership campana del centrodestra in funzione delle prossime regionali.

Poi, che stia discutendo con le aree dissidenti, con chi ha rotto con Marino, a partire dai consiglieri di Italia Viva, che stia anche immaginando la strada di un azzeramento dalle liste di partito, in modo da creare una super coalizione civica, un fronte di salvezza casertano che renda agevole una eventuale alleanza con Italia Viva, questo è un fatto noto. Ed è probabilmente tale circostanza ad aver attivato una suggestione. Però, per carità, può darsi anche che noi ci sbagliamo, che Gianpiero Zinzi sia un fanfarone e che abbia preso la carica di capogruppo, così giusto per ingannare il tempo. Ma non lo crediamo.

Una cosa è certa: vera o falsa che sia l’indiscrezione di un passaggio di Zinzi da Salvini a Renzi, questa non è verosimile, non è politicamente geometrica, razionale. Per cui…fate voi.