Gimmi Cangiano ed Angelo Polverino sono diventati inseparabili: tra voti e consigli, Fratelli d’Italia può toccare ferro

18 Luglio 2018 - 11:15

CASERTA (G.G.) – Deve trattarsi solo di amicizia, di umanissima amicizia. Non di altro. Perché Gimmi Cangiano, diventato da qualche mese coordinatore Regionale di Fratelli d’Italia, non è che possa giovarsi più di tanto dell’apporto di Angelo Polverino, il quale è ancora azzoppato dai procedimenti giudiziari che lo riguardano e da una condanna in primo grado già incassata.
D’altronde Polverino, persona umanamente simpatica, ha dimostrato, nella sua vita di politico, una sola cosa: di essere un grande catalizzatore di preferenze. Non entriamo nel merito di come questa qualità abbia potuto essere costruita, ma ci fermiamo solamente al dato di fatto. Sul piano dell’elaborazione politica le scelte di Polverino sono invece state fallimentari. Con tutto il rispetto per Pio Del Gaudio, forse al tempo non pronto ad assumere una responsabilità del genere, la maggior parte del disastro del centrodestra a Caserta si deve proprio a quella scelta, che fu solo e solamente di Angelo Polverino, visto che un Cosentino

già a sua volta in difficoltà per le inchieste, abbozzò perché non era più in condizione di opporsi nel capoluogo ai desideri di colui che aveva superato addirittura quota 20.000 voti personali.
Per cui se Cangiano si attende da Polverino consigli da amico, allora farebbe bene Fratelli d’Italia quantomeno a toccare ferro.
Se si aspetta voti, a pensarci bene, Polverino non ne ha. Non ha più quelli di un tempo. Non ne ha nemmeno la metà e nemmeno un terzo. Qualcosa però gli è rimasto, e potrebbe riversarlo su Cangiano alle prossime regionali. Ovviamente, per amicizia e solo per amicizia.