I Salesiani (sempre un po’ tirchi) fanno il comunicato sull’aggressione al 15enne nel loro parcheggio. CasertaCe: “Ci sarebbe qualcosa da chiarire, ma non abbiamo il tempo”

28 Luglio 2025 - 12:32

Pubblichiamo integralmente la nota diffusa dalla struttura casertana dell’autorevolissimo ordine religioso rispetto alla quale esprimiamo qualche nostra breve valutazione

CASERTA(comunicato stampa) Non è stata una gang, nemmeno cinque persone, ma solo in due che si sono intrufolati nel cortile adibito a parcheggio dell’Oratorio Salesiano di Caserta, da via Don Bosco, probabilmente seguendo il piccolo quindicenne a cui volevano rubare il motorino. Il ragazzo probabilmente li conosceva, o non ha chiamato aiuto, perché appena si è sentito il motorino cadere, questione di attimi, uno degli educatori si è accorto che qualcosa non andava nel parcheggio ed è corso verso il ragazzo e i due violenti sono scappati via. L’educatore ha cercato di aiutare Alessandro, chiedendogli anche chi fosse, se si potessero chiamare i genitori o i carabinieri o l’ospedale, ma il ragazzo è andato via di corsa rifiutando ogni aiuto. Gli educatori e le famiglie presenti si sono dispiaciute ma sono state informate solo dalla stampa che il ragazzo era in ospedale. La casa Salesiana spiega con dovizia di particolari la dinamica dell’incidente avvenuto venerdì notte, a Caserta, nell’Istituto Salesiano di via Roma, poco prima di mezzanotte, nel cortile adibito a parcheggio, al termine della festa finale della «Estate Ragazzi», dopo aver controllato le registrazioni video e interpellato tutte le persone presenti: tra cui famiglie ed educatori. «E’ la prima volta che accade un fatto del genere – spiega il direttore della casa don Antonio D’Angelo – e siamo addolorati per il ragazzo. Non è una esimente che è un fatto avvenuto tra giovani esterni all’oratorio, e siamo preoccupati per il piccolo». I giornali e altre fonti hanno parlato di cinque persone e di una gang attiva in oratorio, ma non è così, spiegano i Salesiani. «Si tratta di un evento nato fuori dall’oratorio – sottolinea don Giuseppe Spicciariello, direttore dell’Oratorio – che ha avuto il suo epilogo nel parcheggio dell’Istituto, forse perché si sono seguiti, mentre la festa per l’Estate Ragazzi era finita e tutti stavano andando via. E’ stata dunque una causalità che il portone fosse ancora aperto. E ci dispiace che il ragazzo sia andato via senza farsi aiutare». Un altro aspetto che ha colpito le molte famiglie presenti è che nessun ragazzo ospite della casa famiglia salesiana è stato coinvolto, a differenza delle cronache giornalistiche: «E’ falso – spiega la responsabile della Casa famiglia Fiorella Lanzillo – che ci fossero coinvolti nello scontro ragazzi della comunità. E’ bene sottolinearlo alle forze dell’ordine e alla stampa ed è strano che qualcuno li abbia menzionati, anzi ci colpisce che qualcuno li abbia tirati in ballo senza fare alcuna verifica. Ci dispiace che il ragazzo sia stato picchiato e chiediamo che sia espletato ogni tentativo per individuare i responsabili, che dovranno essere puniti per la loro violenza, ma denunceremo chiunque tirerà in ballo i ragazzi dell’Oratorio o della casa famiglia». Già oggi o domani una delegazione della casa visiterà l’adolescente in ospedale per portare la propria vicinanza alla famiglia e a lui.

In effetti la versione dei Salesiani non fa altro che fornire dettagli specifici a quello che abbiamo scritto noi nella giornata di ieri (CLICCA E LEGGI). La particolare collocazione delle scuole e delle strutture in cui i Salesiani di Caserta erogano da anni la loro autorevole offerta educativa può diventare effettivamente luogo attrattivo per mini bande , baby gang, come si chiamano adesso su cui probabilmente altre cellule dei Salesiani, non quella di Caserta  che ha sempre fondato la sua attività sulla scuola sull’istruzione privata erogata alle classi borghesi della città e della provincia, quelle che si possono permettere di pagare le significative rette necessarie per frequentare quelle strutture dovrebbero occuparsi di questo particolare fenomeno che attraversa ormai in maniera allarmante fasce sempre più ampie di ragazzi spesso di giovani diventati tali da pochissimo perché magari fino a un paio di anni prima erano solamente bambini. Si chiama micro delinquenza ed è un qualcosa che si configura in maniera del tutto differente rispetto ai modelli classici e tutto sommato limitati e controllati di qualche anno fa. Per quanto riguarda il parcheggio, alla luce di questo episodio, magari i Salesiani di Caserta a cui certo non mancano le risorse economiche provenienti dagli introiti meritatamente lucrosi frutto della fiducia che tante famiglie, come si suol dire benestanti, ancora investono nell’istruzione dei discepoli di Don Bosco, potrebbero investire qualche soldo per garantire una vigilanza stabile nelle ore in cui i cancelli del parcheggio di loro proprietà restano aperti.

Per quanto riguarda la vicenda dell’identità degli assalitori e della loro presunta appartenenza a comunità di ragazzi che collaborano o hanno comunque relazioni dirette o indirette con i Salesiani, la vicenda è verosimile per quella che è la missione di questo ordine religioso. Poi, loro dicono che non è così, francamente non abbiamo forze – lavoro sufficienti per dedicarci ad un approfondimento e un accertamento su questo determinato particolare che tutto sommato non sarebbe difficile da appurare. Abbiamo argomenti più importanti da affrontare e quindi consideriamo la vicenda chiusa qui