Il CLAN dei CASALESI e gli Schiavone dettavano legge a Battipaglia. Il riscontro ai pentiti, l’arresto di Nicola Madonna e il coinvolgimento del luscianese Francesco Saverio Emini

14 Novembre 2022 - 19:09

In calce all’articolo, lo stralcio dell’ordinanza riguardante la seconda ultima parte delle dichiarazioni fatte dal collaboratore di giustizia Raffaele Maiello

CASAL DI PRINCIPE – L’analisi delle dichiarazioni del pentito Raffaele Maiello inserite nell’ordinanza imperniata sulla figura di Dante Apicella, si concludono con altri due contenuti che riteniamo piuttosto importanti. Il primo riguarda il comune di Battipaglia, in provincia di Salerno dove, a detta di Maiello, “comandavano i casalesi”.

Il pentito Maiello riferisce parole ascoltate da Luigi D’Ambrosio. Si tratta di un de relato, in verità piuttosto robusto dato che Luigi D’Ambrosio parlava veramente per conoscenza diretta dei fatti. Lui era l’escavatorista principale, il punto di riferimento di Dante Apicella che lo impiegava in tutti i cantieri aperti in conseguenza delle gare d’appalto a lui aggiudicate ma era anche disponibile sempre e comunque rispetto ad ogni chiamata fattagli direttamente da Nicola Schiavone, quando considerava veramente il suo escavatorista di fiducia, come lo stesso Luigi D’Ambrosio ha dichiarato.

Per cui, nel momento in cui questi racconta a Raffaele Maiello che a Battipaglia gli Schiavone comandano e ciò è dimostrato dal fatto che lui stesso, sta lavorando agli scavi in un cantiere aperto in quel territorio, si può considerare questo de relato molto più consistente di tanti altri.

Al riguardo, il gip del tribunale di Napoli, firmatario dell’ordinanza su Dante Apicella e tanti altri, trova come elemento di riscontro un’altra ordinanza, datata 9 anni fa, precisamente 2013, chiesta ed ottenuta da un’altra direzione distrettuale antimafia, quella di Salerno, relativamente ad appalti pubblici assegnati neanche a Battipaglia e che coinvolgeva i nomi di Nicola Madonna, fratello di Michelangelo Madonna, più volte citato dai pentiti, come imprenditore a disposizione e addirittura esentato dal pagamento del pizzo in virtù della sua parentela con Pasquale Vargas, e Francesco Saverio Emini, altro costruttore edile notissimo, di Lusciano, coinvolto sia in indagini Dda che lo hanno visto interprete del ruolo di indagato sia in altre indagini in cui è ha interpretato il ruolo della vittima.

Il suo nome è emerso anche nella notissima vicenda giudiziaria che coinvolse i Cesaro di Sant’Antimo, cioè i fratelli dell’ex parlamentare di Forza Italia Luigi Cesaro, oggi processati per quelle vicende relative alla costruzione di aree residenziali di Lusciano dal tribunale di Aversa-Napoli nord.

Per cui quando Raffaele Maiello afferma che in questa particolare area della provincia di Salerno gli Schiavone hanno dettato legge, non esagera e non manifesta una valutazione campata in aria.

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA