IL CLAN DEI CASALESI piegato, ma non spezzato. 9 mesi fa, 200 mila euro “freschi” e pronti per l’apertura di una nuova mega sala scommesse

1 Maggio 2019 - 13:40

CASAPESENNA(g.g.) Sarà interessante continuare a seguire l’analisi, finalizzata alla sua sintesi, sull’ordinanza delle pasticcerie Butterfly allargatesi a macchia d’olio da Casapesenna al resto della Campania e anche oltre. Ragionando sul ruolo che Pasquale Fontana, cioè il socio di Giuseppe Santoro nelle citate pasticcerie, si nota che quando è tornato più stabilmente nel suo paese di origine dopo il tempo trascorso a San Giovanni Persiceto, in quell’Emilia divenuta autentico feudo del clan dei casalesi e di Zagaria in particolare, si dedica moltissimo a un settore che lo stesso boss, ma anche chi gli è succeduto, hanno guardato sempre con maggiore interesse, in considerazione degli introiti che garantiva: scommesse online, macchinette e affini.

Sarà interessante seguire le successive puntate perchè si capirà quale sia stato l’investimento ultimo, datato addirittura agosto 2018 cioè circa 9 mesi fa ed effettuato con i soldi, circa 200 mila euro, scrive il giudice nell’ordinanza, garantiti da Pasquale Fontana, al tempo a piede libero e quindi in condizioni di operare, sia sul fronte pasticcerie, sia su altro, e Raffaele De Luca, un altro fedelissimo di Michele Zagaria, storicamente collegato ai fratelli Giovanni e Giuseppe Garofalo, autentici pretoriani del boss da loro ospitato a lungo, anche durante la latitanza.

Non lo svela subito il giudice sulla scorta dei contenuti della richiesta, formulata dai pm della dda, quale sia questo luogo in cui Fontana avrebbe inserito soldi della camorra per aprire un nuovo luogo di scommesse.

Comprensibilmente si capisce che trattandosi di un’attività criminale in atto, ripetiamo, 9 mesi fa, la cosa diventa particolarmente interessante, perchè non è più storia, ma appartiene ad un’attualità che segnala il dato che esistono ancora delle cellule attive del clan nei luoghi cruciali in cui questo è nato e ha proliferato.

Per il resto, il racconto dell’ordinanza o meglio dello stralcio che abbiamo pubblicato oggi focalizza l’attenzione sulla intraneità di Pasquale Fontana nell’importante business della sala scommesse che già in passato abbiamo incrociato in qualche circostanza, ubicata a San Marcellino a via Roma, angolo via Galatina.

La rilevazione del Gps ha permesso di stabilire che tra il 7 maggio e il 17 giugno 2015, dunque nell’arco di soli 40 giorni, l’auto di Pasquale Fontana ha parcheggiato per ben 88 volte davanti alla sala scommesse di San Marcellino e fino ad oggi era considerata una “creatura” dei soli Raffaele De Luca, Giovanni Garofalo, quest’ultimo ricordiamo, nativo proprio di San Marcellino.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA