Il collaboratore di giustizia: “L’impresa che costruì il supermercato, apparteneva a quelle della sfera di Michele Zagaria”

31 Marzo 2019 - 09:00

CAPUA – Si allarga l’indagine sugli interessi del clan Zagaria a Capua che ha portato all’arresto di Carmine Antropoli, due mesi fa. L’ultimo pentito a raccontare della cittadina sul Volturno è stato Nicola Schiavone. Ed è proprio da queste dichiarazioni che muovono i doverosi accertamenti compiuti dall’autorità giudiziaria.

Risalgono invece all’anno scorso, altre dichiarazioni, evidentemente raccolte dando a Luigi Cassandra, ex assessore del comune di Trentola, la veste di testimone informato dei fatti, visto che da pentiti i tempi, previsti dalla legge, per le propalazioni principali, sono scadute da un pezzo, sull’insediamento di un supermercato a Capua, realizzato da impresa che, a detta di Cassandra, sarebbe stata di diretta emanazione del boss Zagaria.

Va detto, al riguardo, che a Capua hanno operato ditte di Casapesenna e dintorni ma lo hanno fatto sempre partendo da una regolarità formale dei requisiti di white list, che, almeno al tempo in cui lavoravano in questi cantieri, frutto dei permessi a costruire, attribuiti dal comune di Capua, erano in ordine.

Cassandra avrebbe anche dichiarato ai magistrati che gli avevano detto, evidentemente quelli dell’entourage di Michele Zagaria, che a Capua non ci sarebbero stati problemi perchè c’era Antropoli.