IL DELIVERY DELLA DROGA. Dalle sfogliatelle e il babà a cocaina ed eroina. Sconto di pena per 45enne

29 Luglio 2023 - 15:39

Uno dei protagonisti di questo traffico sta combattendo per ottenere una pena più mite: ecco come

MADDALONI – Sarà la Corte di Appello di Napoli a emettere sentenza e stabilire, secondo la linea decisa dai giudici della corte di Cassazione, quanto dovrà restare in carcere Giuseppe Sirignano, condannato ad 8 anni e 10 mesi di reclusione per due sentenze relative a spaccio di droga emesse sempre dal tribunale del secondo grado di giudizio tra il gennaio 2018 e il maggio 2020.

Sirignano è stato arrestato nel 2017 a seguito dell’indagine, denominata “DRUG CAKE” (uno principali indagati risultava essere gestore di una pasticceria, di fatto non operante, ma destinata a luogo di incontro per le cessioni dello stupefacente) e condannato per un altro caso di vendita di droga dall’Albania, dall’Olanda e dalla Turchia per le piazze di spaccio del casertano e del napoletano.

La Corte di Appello di Napoli, in qualità di giudice dell’esecuzione, lo scorso ottobre aveva accolto la domanda di Giuseppe Sirignano diretta al riconoscimento della continuazione, condizione che porta ad uno sconto della pena, anzi, di due o più pene compiute mediante il medesimo disegno criminoso.

Come detto, però, la decisione di rideterminare la condanna di Sirignano complessivamente a 8 anni e 10 mesi di reclusione è stata impugnata dall’avvocato del quarantacinquenne poiché la pena inflitta per uno dei reati definiti come satelliti, quindi meno gravi rispetto a quello principali, fu punito con una condanna più gravosa.

Un ricorso, quello del 45enne, che è stato definito fondato dai giudici della Corte di Cassazione.

In questo caso non si tratta di mettere in discussione se il reato sia stato compiuto o meno da Sirignano, bensì, il conteggio degli anni di carcere rispetto ad ogni episodio di spaccio di droga contestato.

I giudici della legittimità hanno quindi annullato la decisione presa dalla Corte di Appello di Napoli, in funzione di giudice dell’esecuzione delle pene, ed è stata rinviata sempre al tribunale di secondo grado napoletano, ma ad una diversa composizione del collegio.