IL FOCUS ELEZIONI REGIONALE. Giochi e giochetti tra Oliviero e Graziano. La posizione di Lucia Esposito, della Sadutto e di Antonella D’Andrea. Il problema di Gerardina Martino

15 Luglio 2020 - 18:16

CASERTA (g.g.) – Guardate, abbiamo fatto veramente il massimo per rinviare e spostare il più possibile il momento degli articoli pre-elettorali. Questi scemi dei nostri governanti sono stati capaci di organizzare elezioni in un periodo in cui non si erano mai celebrate, considerando la Repubblica, il Regno d’Italia e anche il Regno di Sardegna, per cui c’è anche l’aggravante della wallera del caldo. Però ci tocca, perché il tempo delle elezioni regionali si avvicina, come quello delle amministrative in Comuni importanti come Marcianise, San Nicola La Strada e Casagiove.

Senza indulgere in ulteriori preamboli, togliamoci, allora, questo dente, e dato che vogliamo proprio farci male: iniziamo con il PD.

Quattro+quattro: questi qua amano certe parole e certe espressioni, soprattutto Stefano Graziano abbonda di “il vero tema è…” e poi “ vi spiego lo schema…” e tante altre anticaglie lessicali proto-paritocratiche, triti luoghi comuni, che al fulvo consigliere regionale 48enne appioppano una carta di identità degna di un vero e proprio Matusalemme della politica (si fa per dire) nostrana e non solo.

E allora lo schema è il seguente: quattro maschi e quattro femmine. Il criterio è quello delle aree o correnti interne che dir si voglia, partendo ovviamente dagli uscenti, cioè dall’appena citato Graziano e da Gennaro

Oliviero. I due, fino a gennaio scorso, si sono letteralmente massacrati perché, al tempo, con i sondaggi tutti sfavorevoli a De Luca, la prospettiva – pressoché scontata – del PD casertano era di eleggere un solo consigliere.

La “provvidenziale” irruzione sulla scena del Covid, che a tanti ha fatto male, ma ha anche fatto bene a un po’ di persone (come, ad esempio, a De Luca e a Graziano, quest’ultimo sfavorito nel confronto con Oliviero, che l’aveva battuto 5 anni fa, e dunque spacciato nel caso in cui il Pd ottenesse un solo seggio a Caserta) ha cambiato, per l’appunto, lo…schema.

Ora, i due seggi sono possibili, anche se non certi. Per le altre caselle si utilizzerà il criterio della corrente. Ecco perché la candidatura dell’avvocato Anna Maria Sadutto è molto più che solida, in quanto è stata indicata dalla famiglia Stellato, formalmente da Camilla Sgambato, responsabile nazionale del settore Scuola del PD, in nome e per conto dell’ex ministro della Giustizia, l’oriundo sammaritano Andrea Orlando.

E qui iniziano i paradossi: la Sadutto è la candidata di Stellato, ma forse ancor di più, nella sostanza, è la candidata del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, che i consiglieri di Stellato – in verità, soprattutto Umberto Pappadia – avversano nel consiglio cittadino dai banchi dell’opposizione. Per cui, è molto probabile che Pappadia voti alla Regione lo stesso candidato che voterà Mirra. A pensarci bene, però, più che l’appoggio del sindaco, conta quello di sua moglie, Ornella Califano, figlia del famoso, e da noi più volte citato, dirigente in pensione, del settore Attività Produttive della Campania, artefice della trasformazione in zona commerciale, sempre controversa, dell’area dell’ex tabacchificio prospiciente a via Galatina. L’avvocato Sadutto, che peraltro svolge anche la funzione di tesoriere del suo ordine professionale “ribaltato”, rispetto all’esito elettorale, dall’accordo anti-Del Vecchio della coppia che possiamo tranquillamente definire del nuovo che avanza, Adolfo Russo-Iaselli, è socia in affari della Califano. Basta andare un attimo su Google e si troverà traccia di “Ora Concilia”, società di mediazione, con soci Califano, Sadutto e non solo.

Finita qui? Ma quando mai. La Sadutto incamererà anche il voto del sindaco di Caserta Carlo Marino. Perché? Ve lo spieghiamo. Il figliolo dell’avvocato è fidanzato ufficialmente con una delle quattro figlie del primo cittadino del capoluogo, che, sulla scheda, dunque scriverà Graziano-Sadutto. Mentre sul nome maschile di Mirra, l’ipotesi che si fa è speculare, anche se a quel punto il sindaco rischia di turbare qualche componente decisivo della sua maggioranza impegnata con Oliviero, leggasi Carlo Russo, Baldassarre e la nostra “signora dei parcheggi”, Sepolvere.

Per quanto riguarda Stellato, invece, il consolidamento del rapporto tra Gennaro Oliviero e il segretario nazionale Nicola Zingaretti, potrebbe indurre l’area di Andrea Orlando e della Sgambato a dare una mano al consigliere regionale di Sessa Aurunca Oliviero, al netto però di Umberto Pappadia, che ben difficilmente voterà allo stesso modo dell’ex assessore Nicola Leone, dimessosi, si fa per dire (dato che le sue deleghe sopravvivono nelle mani del sindaco Mirra, che è anche il suo avvocato) per l’inchiesta giudiziaria in cui è coinvolto.

Sembra una candidatura abbastanza competitiva questa della Sadutto, non tanto, però, da insidiare, in una proiezione di esito elettorale, quella ormai storica e collaudata di Lucia Esposito, la quale, probabilmente, avrebbe pure evitato, ma che dopo aver avuto quello che ha avuto dal PD, cioè prima la nomina come dirigente della Sanità in Basilicata, poi il trasferimento con eguale carica e stipendio al comodo Policlinico di Napoli, non potrà sottrarsi, pur dando anche un’occhiata al suo Comune, quello di San Nicola la Strada, dove sarà occupata nella rielezione del sindaco uscente, Vito Marotta.

E anche la Esposito, dunque, è dentro alle dinamiche correntizie del PD, come è dentro anche un’avvocatessa di Teano, Antonella D’Andrea, sorella del sindaco Dino D’Andrea e cugina dell’europarlamentare Pina Picierno. In poche parole, la D’Andrea, che non si candiderà in liste civiche ma nel Partito Democratico, rappresenterà le posizioni della cugina, tornata tra le braccia di Dario Franceschini, architetto del governo giallorosso, all’indomani della decisione di abbandonare il PD di Matteo Renzi, che molto l’aveva sostenuta, soprattutto alle Europee 2014, quando la issò al grado di capolista,

Un discorso particolare lo merita l’ipotesi, perché solo di ipotesi si tratta, del possibile utilizzo della lista del Pd di Gerardina Martino, compagna o moglie (per l’argomento trattato non fa differenza) dell’imprenditore sammaritano Michele Zito, titolare di un’azienda, la MZ, molto avviata nel settore della manifattura del ferro e delle strutture metalliche in generale, anche applicabili alle grandi opere.

La Martino non è estranea alla politica. Nativa di Torre del Greco, ricopre la carica di assessore al Comune di Acerra, amministrato dal Partito Democratico. E chi è il politico del PD che più conta da quelle parti? Naturalmente Nicola Marrazzo, presidente della terza Commissione del consiglio regionale campano e zione di fratellone Stefano Graziano, che, dunque, lo zampino su questa cosa ce l’ha messa, però facendo andare avanti Emidio Cimmino, una brava persona che abbiamo difficoltà a criticare, ma che con la sua assunzione lautamente remunerata al Consorzio di Bonifica, non possiamo ritenere che una propaggine di Graziano. Ma la Martino non è incastrata in nessuna corrente, né Graziano la può rivendicare pena lo squilibrio della rappresentanza delle componenti interne e, quindi, potrebbe non essere la quarta candidata donna, anche se qualche chance la può vantare.

Ma di questo torneremo a scrivere a stretto giro di posta.

Ricapitolando, ci sono già 5 candidati sicuri o quasi: Gennaro Oliviero, Stefano Graziano, Lucia Esposito, Anna Maria Sadutto e Antonella D’Andrea.

Ne mancano tre. Siccome lo schema è il 4+4, un’altra dona e due maschi.

Sulla prima abbiamo già scritto, e dobbiamo capire se ci sarà un accordo di tutti sul nome della Martino, cosa abbastanza difficile in considerazione del luogo in cui questa svolge la funzione di assessore comunale, quella Acerra elettoralmente monopolizzata da Marrazzo, zio di Stefano Graziano.

Sui due maschi, o entra in scena qualche imprenditore o tecnico a cui viene garantito oggi qualcosa di importante per dopo, a livello di incarichi o altre prebende e a ristoro di un impegno meramente gregariale, che però qualche euro costa, oppure dovranno essere due comparse indicate dai soliti due, cioè Graziano e Oliviero.