Il giallo della morte dell’insegnante di MARCIANISE. Ha fatto in modo che la sua amica con cui viaggiava sempre non stesse in stazione quella mattina. Sullo zaino e i documenti…

9 Maggio 2022 - 15:00

Le voci, le ricostruzioni e le prime dichiarazioni di qualche familiare, ci hanno obbligato a raccogliere qualche elemento in più per capire se si sia trattato di un’incidente o se di un gesto volontario. Poi, l’ipotesi di istigazione al suicidio è tutto un altro discorso, che per il momento non possiamo sviluppare

 

MARCIANISE – Costa sempre un po’ di pena dover rimestare dentro alle ragioni, spesso incomprensibili e inestricabili, di certe tragedie.

Va anche detto, però, che in tantissimi casi ci asteniamo. L’avremmo fatto anche in questa circostanza se quello della morte della insegnante 55enne di Marcianise Raffaela Maietta non si fosse tinto delle caratteristiche del giallo.

La soluzione, apparsa chiara in un primo momento, di un gesto disperato quanto volontario fatto dalla donna alla stazione di Marcianise, ha suscitato più di una perplessità.

Diversi dubbi alimentati dall’esistenza di un video che evidenzierebbe il corpo sostanzialmente integro della povera insegnante morta investita da un treno. E poi lo zaino lasciato sulla panchina della stazione e altri fatti che hanno alimentato l’idea che si fosse trattato di un incidente o addirittura di qualcosa di indotto, di un’istigazione al suicidio.

Su quest’ultima ipotesi non ci produciamo, non avendo alcun elemento neppure per discuterne.

Ma qualche dettaglio ulteriore l’abbiamo raccolto. Pare che la donna stesse attraversando un periodo complesso nei suoi rapporti personali. Ma il fatto che lascia maggiormente pensare è quello relativo all’abitudine che aveva di viaggiare con una sua collega insegnante, con la quale raggiungeva la città di Napoli.

Quella mattina o la sera prima, non è ancora chiarissimo, Raffaela Maietta ha contattato l’amica e le ha detto che non sarebbe andata a Napoli per un impedimento. Al contrario, è uscita di casa diversi minuti prima del solito ed è arrivata in stazione da sola. Una solitudine legata al suo atto di volontà di tagliare fuori l’amica.

Ora, che questo significhi sicuramente che si tratti di un suicidio non si può dire, ma che rappresenti un elemento significativo per propendere verso questa ipotesi, la quale tiene dentro anche il posizionamento dello zaino e dei documenti su quella panchina, riposti in modo tale da far pensare che Raffaela Maietta l’abbia fatto con cura e con un altro atto di volontà ben definito, è fuor di dubbio.

Legando, poi, questi elementi alla complessità del quadro interpersonale, l’ipotesi che si sia trattato di un gesto autolesionista, se non è una certezza, è molto più concreta rispetto a quello che è emerso dalle prime dichiarazioni rilasciate dal marito.