???? Il grande Emilio avrebbe detto: “Che figura di merda”. Agostino Santillo cambia la Costituzione e dice che sono i Premier a nominare i Senatori a vita
16 Novembre 2018 - 20:09
CASERTA (G. G.) – Tra i componenti del Comitato di Salute Pubblica c’erano tre soggetti assetati di sangue, che vararono il Terrore, ma ognuno di loro aveva una cultura che gli derivava dall’appartenenza a quella middle-class francese, che della omonima rivoluzione fu il motore.
Insomma, non è che se chiedevi all’Avvocato Robespierre, a Saint-Just ed a Couthon la storia della monarchia francese, che loro avevano abbattuto, facevano scena muta o pronunciavano qualche castroneria sulla vita e le opere dei tre ultimi Luigi, da Re Sole al Sedicesimo che ghigliottinarono.
Il Comitato di Salute Pubblica del XXI Secolo formato da alcuni prodi (inteso come aggettivo, non vogliamo offendere i grillini associando a loro il cognome del Professore) parlamentari del Movimento 5 Stelle, al di là del sangue non va.
Stiamo proprio molto indietro, al di là delle orecchie d’asino. Quello che è successo ieri sera durante il dibattito sulla conversione in legge del cosìdetto Decreto Genova, ci induce ad utilizzare per la prima volta nel titolo di questo articolo il nostro emoticon preferito, cioè quello che ci piace definire lo ‘strabuzzone’. Alla dichiarazione di voto di Matteo
Come apprendiamo da un post pubblicato dall’ex Presidente del Consiglio su Facebook, Agostino Santillo, evidentemente in un impeto, in un’overdose, di entusiasmo dettato dalla vertigine di chi dalla piazzetta di Casapulla è arrivato in scioltezza all’aula della Madama, ha imputato a Renzi, che aveva finito di parlare pochi minuti prima, anche la nomina di Mario Monti alla carica di Senatore a vita.
Ora noi non sappiamo dove si trovasse l’ing. Santillo negli ultimi mesi dell’anno 2011, quando lo ‘spreaddato’ Berlusconi fu sostituito a capo del Governo dal Prof. Mario ‘lacrime e sangue’ Monti.
Quest’ultimo, che sapeva bene quanto sarebbe diventato antipatico agli italiani per quello che doveva fare, chiese a Napolitano, gran regista dell’operazione, la nomina a senatore a vita. E d’altronde non l’avrebbe potuto chiedere a nessun altro perché la Costituzione, a riguardo, parla chiaro all’art. 59 che riconosce solo al Presidente della Repubblica e a nessun altro, il potere assolutamente discrezionale di nominare i Senatori a vita tra i cittadini che abbiano dato lustro al Paese nell’economia, nella politica, nella cultura, nella scienza, nelle lettere.
Evidentemente, Santillo stava bazzicando in qualche ufficio tecnico dei comuni dell’Appia, dove legittimamente cercava di comprendere quali fossero le strade per crescere professionalmente grazie ai meccanismi di spesa attivati dalle gare d’appalto, dagli incarichi sopra e sotto soglia, dalle direzioni dei lavori, dalle nomine a collaudatori dei comuni nostrani. Per cui non aveva tempo nè per leggere la Costituzione, per carità, nè per guardarsi un telegiornale magari per incrociare ‘di sguincio’ la vicenda di Monti.
Ma il problema non è determinato dalla ignoranza, nell’accezione letterale del termine (absit iniuria verbis), ma nella doppia ignoranza del capogruppo dei senatori grillini, ammesso e non concesso che lui l’art. 59 lo conosca, dimostrata nel permettere all’ing. di Casapulla di rappresentare tutto il partito, cioè il primo partito d’Italia, in sede di dichiarazione di voto davanti alle telecamere nel Senato della Repubblica, nel quale uno, quando ci va, dovrebbe quantomeno porsi il problema di dare un’occhiata alla Costituzione, magari su un bignamino.
Spoetizzante.
https://youtu.be/Xy9akdoz7Mw?t=147