Il ministro Bonisoli, ora alla Reggia, presenta la nuova direttrice. Ma è bufera tra i grillini: una deputata paventa che la selezione sia stata truccata

7 Giugno 2019 - 17:08

Caserta (PASMAN) – In queste ore, la nomina effettiva del nuovo direttore della Reggia si complica ulteriormente. Ricorderanno i lettori che, a termine della selezione espletata dal MiBAC per individuare il nuovo manager dopo il pensionamento di Mauro Felicori, veniva prescelta  l’architetto ed accademica Tiziana Maffei.

Tuttavia uno dei candidati esclusi, il professore Antonio Tarasco, interno all’amministrazione dei beni culturali, eccependo che la commissione giudicatrice era incorsa in un marchiano errore a suo danno nel calcolo dei punteggi concorsuali attribuiti ai candidati, presentava un articolato ricorso al Tar del Lazio, nonché un reclamo interno, subito rivelatosi inutile, per vedere tutelate le proprie ragioni. Il chiasso suscitato dal caso, che appariva una clamorosa défaillance ministeriale, spingeva la deputata leghista Cristina Patelli a presentare, lo scorso 29 maggio, un’interrogazione parlamentare al ministro pentastellato Alberto Bonisoli, a capo del dicastero di via del Collegio Romano, perché fornisse delucidazioni in proposito.

Il ministro, negando ogni rilievo, così concludeva, rivolto all’aula: “…vi confermo la bontà della scelta che è stata fatta e auguro al nuovo direttore che proporremo per la Reggia di Caserta, l’architetto Tiziana Maffei, buon lavoro”.

Si sarebbe potuto dire, a questo punto, tutto bene quel che finisce bene. Ma, nel più classico dei modi, si erano fatti i conti senza l’oste.

E qui l’oste ha assunto le sembianze – absit iniura verbis – della senatrice del M5S Margherita Corrado, che martedì scorso, presa carta e penna, ha scritto una inaspettata lettera aperta al compagno di partito e ministro Bonisoli. Insomma, fuoco amico.

Nella foto, la senatrice pentastellata Margherita Corrado.

E la Corrado più chiara e franca non poteva essere, a leggere l’ampio stralcio che riportiamo, nella parte che fa specifico riferimento alla Reggia di Caserta, perché in essa si affrontano anche le nomine dei nuovi direttori di Pompei e del Parco dell’Appia Antica:

“ Ho letto i verbali della selezione per la Reggia di Caserta prima che fosse data evidenza pubblica al ricorso del candidato Antonio Tarasco, fondato proprio sull’esito dell’accesso agli atti. Il giorno stesso ho chiesto, inutilmente, di potere affrontare l’argomento con Lei prima che fosse ufficializzata la nomina del candidato prescelto. Se mi fosse stato consentito, l’avrei pregata di annullare in autotutela la selezione, dato il fondato sospetto di una scorretta gestione della procedura di conferimento degli incarichi, quella che contesto proprio perché vuol dare parvenza di selezione pubblica ad una modalità di nomina ad libitum che non esclude, anzi sembra favorire, chi non ha ruoli dirigenziali nel MiBAC o addirittura è estraneo alla P.A. […]

Concordo con l’UNADIS [l’unione nazionale dei dirigenti di Stato, n.d.r.] che la pubblicazione di tutti i verbali della commissione esaminatrice dei candidati per la Reggia di Caserta (comprensivi della registrazione/trascrizione delle prove orali) si rende indispensabile, non fosse altro per la delicatezza degli incarichi dirigenziali pubblici di livello generale messi a bando. 

Confido, per come La conosco da un anno in qua, che anche in questo caso vorrà porre l’interesse pubblico al centro della Sua azione, dando corso a quella salutare discontinuità con la precedente gestione del dicastero che tutto il mondo dei Beni Culturali reclama e per la quale ha dato fiducia al M5S il 4 marzo 2018.”

L’iniziativa di Margherita Corrado, che apre una crepa significativa all’interno del movimento, è ispirata anche dalla sua esperienza di conoscenza del lavoro effettuato da Antonio Tarasco all’interno degli scavi archeologici di Crotone.

Ora i fatti sono due, tertium non datur: o la Corrado, con poca probabilità, è improvvisamente impazzita, oppure in questa faccenda, molto più fondatamente, qualcosa non quadra.

Speriamo che oggi il ministro Andrea Bonisoli, che sarà in visita alla Reggia, abbia delle spiegazioni.